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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , par profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Il 20 luglio ci vediamo a Volandia per festeggiare insieme l'allunaggio su grande schermo?

July 19, 2014 15:25, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Il Museo del Volo di Volandia, a due passi dall'aeroporto di Malpensa, organizza per la sera del 20 luglio una maratona televisiva per seguire in compagnia di esperti e appassionati la trasmissione Stregati dalla Luna della Rai, che ripercorrerà in tempo reale la notte di 45 anni fa che vide i primi esseri umani mettere piede su un altro mondo, in diretta TV planetaria.

Il padiglione Spazio di Volandia sarà aperto per l'occasione dalle 20 fino all'una del mattino, con ingresso gratuito. L'evento è a numero chiuso, per cui è consigliabile prenotarsi scrivendo a booking@volandia.it oppure telefonando al numero italiano 0331-230007. Io ci sarò, e porterò con me un paio di chicche spaziali rare da condividere con i partecipanti.

Se la trasmissione rispetta il tempo reale come previsto, il momento clou dell'allunaggio verrà trasmesso alle 22:17. L'escursione degli astronauti sulla superficie della Luna è all'alba, dalle 4.57 in poi, dopo la chiusura del Museo, per cui andrà seguita sintonizzandosi su Rai Scuola (canale 147 oppure canale 33 Tivusat).

Un gruppo d'ascolto sarà aperto anche presso l'Osservatorio Astronomico di Tradate.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Disastro aereo in Ucraina, attenzione alle immagini false e alle trappole

July 18, 2014 7:36, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Il disastro del volo MH17 caduto in Ucraìna (a quanto pare in seguito a un attacco missilistico) ha scatenato anche gli sciacalli della Rete. Rimbalzano infatti sui social network e in generale su Internet immagini scioccanti dell'area dello schianto, ma molte sono falsi di pessimo gusto.

Un esempio è qui accanto: si tratta di una manipolazione di un fotogramma tratto da telefilm Lost. Vedete l'originale qui sotto, tratto dagli archivi di Getty Images. Un altro esempio è questo video, che in realtà non si riferisce al volo MH17.

Come sempre in questi casi, quando una notizia crea grande clamore e interesse si scatenano i creatori di falsi siti di scoop e di campagne di mail, tweet e post su Facebook che propongono link a immagini e rivelazioni sensazionali ma portano in realtà a siti che tentano di infettare gli utenti, per esempio chiedendo di installare un apposito software visualizzatore.

Non cascateci: se vi servono informazioni su questa tragica notizia, state sui siti delle principali testate giornalistiche, su Wikipedia o Flightradar24, e non fidatevi di inviti, neppure se vi arrivano da persone che conoscete.


Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Come fa una sola persona a scrivere quasi 3 milioni di voci di Wikipedia?

July 18, 2014 6:23, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Sta circolando in Rete la notizia che un uomo solo, il cinquantatreenne svedese Sverker Johansson, sarebbe l'autore di 2,7 milioni di articoli di Wikipedia. In altre parole, da solo avrebbe redatto l'8,5% di tutti gli articoli dell'enciclopedia online. Certo, ci avrebbe messo sette anni, diventando il redattore più prolifico in assoluto, ma anche così si tratterebbe di una media impressionante che potrebbe far dubitare dell'attendibilità di Wikipedia. Sembra improbabile, ma la notizia è reale. Però c'è il trucco.

Johansson, infatti, utilizza un software che genera automaticamente gli articoli attingendo a fonti attendibili. Ovviamente questo metodo funziona bene soltanto in alcuni campi nei quali l'informazione è ben strutturata e non ambigua, e infatti Johansson genera solitamente articoli sulla classificazione delle specie animali più disparate oppure sulle località filippine (sua moglie è delle Filippine).

Il suo software, chiamato Lsjbot, riesce a partorire fino a 10.000 articoli in un giorno. Certo, sono abbozzi, ma sono la base sulla quale altri, poi, possono costruire i dettagli trovandosi già pronta tutta la parte standard. La pratica è controversa anche per i Wikipediani, e Johansson non è l'unico a usare software per creare articoli: anzi, la percentuale di contenuto generata in questo modo è in aumento. Del resto ci sono tantissimi argomenti per i quali non ci sono autori disposti a spendere anni a scrivere a mano contenuti, per cui il software è meglio di niente. In ogni caso le voci generate da sistemi automatici sono etichettate in Wikipedia, per cui l'utente è avvisato.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



BeppeGrillo.it e i macachi di Modena: se siete nel giusto, perché falsificate i video?

July 16, 2014 6:14, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “magget*”.

BeppeGrillo.it ha pubblicato una petizione affinché “sia immediatamente interrotta la sperimentazione su primati presso lo stabulario dell'Università di Modena e Reggio Emilia” e un video che mostra presunti cinismi e crudeltà dichiarate dagli sperimentatori. Nella diffusione del video è coinvolto anche Paolo Bernini (quello del microchip sottopelle), che ha contribuito alla sua realizzazione.

Pensatela come volete sulla sperimentazione animale; le opinioni sono libere, ma i fatti sono fatti e sono uguali per tutti, ed è meglio conoscerli prima di farsi un'opinione. Soprattutto se poi c'è chi vuole manipolare le opinioni presentando distorsioni e falsificazioni.

Fatto: il video è stato montato scegliendo ad arte le dichiarazioni dei ricercatori in modo da farli sembrare cinici e spietati vivisezionisti.

Per esempio, il video cita una voce che dice che si tratta di “esperimenti condotti in assenza di anestesia”. Detto così, a prima vista sembra che i ricercatori aprano la testa ai macachi mentre sono svegli, per il gusto di far soffrire una creatura. In realtà l'operazione chirurgica necessaria per preparare la sperimentazione (inserimento di elettrodi sensibilissimi nel cervello) viene effettuata eccome in anestesia; è l'esperimento che avviene senza anestesia. Differenza fondamentale, perché la sperimentazione consiste nel vedere quali impulsi viaggiano nel cervello quando il macaco esegue dei compiti e quindi sarebbe difficile farglieli fare in anestesia, e perché il cervello non prova dolore (lo si vede anche nella chirurgia umana).

Un altro esempio: il video sceglie anche una frase di una persona che dice che “essendo ricerca di base ha il puro scopo della conoscenza”. Presa così e tolta dal suo contesto, la frase dà l'impressione che questi ricercatori ficchino elettrodi nei cervelli dei macachi un po' a caso, per vedere che succede e per il puro piacere della conoscenza fine a se stessa, senza lo scopo di curare qualche malattia specifica.

Forse chi pensa ai microchip magici ha una visione poco chiara di come funziona la scienza: la ricerca di base non è astratta. Si chiama di base perché è il fondamento indispensabile sul quale poggiano le ricerche delle cure delle malattie. Niente ricerca di base, niente cure. Se qualcuno pensa che le scoperte mediche emergano belle e pronte da asettici laboratori pieni di grandi pensatori con regoli calcolatori e foglietti di carta, ha bisogno di un ripasso urgente di realtà.

Quello che stanno dicendo i ricercatori, prudentemente, è che non possono garantire che la loro ricerca fornirà specificamente una cura per questa o quella malattia: semplicemente, se non sappiamo come funziona di base il cervello, non potremo mai sviluppare cure per le sue malattie. Sarebbe come pretendere che il vostro meccanico vi ripari l'auto che non va senza sapere come funziona un motore a scoppio.

Veniamo al colpo più basso: la foto della siringa piantata vicino all'occhio di un macaco. Raccapricciante. Ma non proviene dallo stabulario di Modena e non è una crudeltà inutile: è il test della tubercolina, necessario per evitare che la tubercolosi si diffonda fra gli animali. Se avete un gatto o un cane, sapete bene che a volte le siringhe servono anche dal veterinario. Non sono un bello spettacolo, ma servono. Ma c'è chi invece sceglie di prendere un'immagine che non c'entra nulla con la situazione di Modena, la toglie dal suo contesto e la carica di emozioni che impediscono di riflettere.

Questi sono metodi disonesti. Selezionare ad arte le immagini, tagliare e rimontare le dichiarazioni, fraintendere quello che è stato realmente detto, affrontare i temi senza saperne nulla e senza consultare gli esperti, fidandosi soltanto delle proprie sensazioni di pancia e dei propri preconcetti, non è informazione: è il repertorio tipico del complottismo più inutile.

Se volete saperne di più e verificare i fatti, leggete Autismo: una speranza grazie alla ricerca sui macachi dello stabulario di Modena; La verità sullo stabulario di Modena; Esperimenti comportamentali secondo il Cittadino Paolo Bernini. Poi leggete questa guida di Telethon sui fatti della sperimentazione animale. e sentite anche la campana diretta degli accusati, ossia dei ricercatori, in questo video:


Lo so, ci vuole tempo, ed è tutto più facile se si ignorano i fatti e si decide con l'intestino invece che con il cervello: dal cervello emergono soluzioni, dall'intestino... no. A voi la scelta.

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La farsa del “diritto all’oblio” online: nasce il servizio che rivela cosa è stato rimosso

July 16, 2014 4:41, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “picchiopier*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Di recente l'Unione Europea ha imposto a Google di rimuovere certi link dai propri risultati, in nome del “diritto all'oblio”. Ma la norma vale soltanto per le ricerche effettuati da utenti i cui computer risultano essere nell'Unione Europea.

Per cui basta usare Google.com invece di Google.it o Google.fr e simili (meglio se da un indirizzo IP non-UE reale o simulato con un tunnel/proxy, ma non sempre è necessario) per vedere anche i risultati rimossi.

Ovviamente è nato Hidden from Google, un servizio che cataloga i risultati censurati e permette di sapere che cosa non si vuole che gli utenti UE possano leggere, attirando quindi maggiore attenzione proprio su quello che si voleva nascondere.

Certo, la norma UE serve per proteggere gli innocenti. Ma guardate un po' chi sta usando la norma per nascondersi a Google e al mondo: Scientology su Der Spiegel, banche sulla BBC, pedofili confessi e condannati, e molto altro. Non vengono rimossi blog offensivi di dilettanti rabbiosi, ma pagine di giornalismo autorevole.

Per esempio, ho cercato in Google.ch “Fred Anton” (tra virgolette) insieme a scientology da un mio IP in UE (o Svizzera): l'articolo di Der Spiegel che lo cita in relazione a Scientology, datato 1995, non compare. Compare invece questo (notate l'ultima riga e il fatto che ora viene elencato il risultato citato da Hidden from Google):


Se immetto la stessa ricerca in Google.com riappare il risultato oscurato. Se vi sembra molto simile a una censura, e se vi sembra assolutamente inutile, non siete i soli. Di certo è un Effetto Streisand perfetto: non appena vedi l'avviso di Google che mi dice che è stato rimosso qualcosa, ti viene la curiosità di sapere cos'è. E lo puoi sapere.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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