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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , par profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Il team di sicurezza dei mondiali di calcio rivela la propria password Wi-Fi

June 27, 2014 8:43, par Inconnu - 0Pas de commentaire

La società israeliana RISCO che si occupa della sicurezza dei mondiali di calcio in Brasile ha commesso una gaffe classica di sicurezza che ha fatto sorridere gli informatici, compresi quelli che non seguono affatto il calcio.

Uno dei più alti funzionari della polizia federale brasiliana, Luiz Cravo Dorea, si è fatto ritrarre dalla stampa all'interno del centro di sicurezza della RISCO. La foto (mostrata qui accanto) è stata pubblicata dal Correio Braziliense e poi ritirata, ma troppo tardi: l'immagine stava già facendo il giro del mondo su Twitter fra l'ilarità generale, perché sul megaschermo del centro di sicurezza campeggiava questa dicitura:

Wifi Network: WORLDCUP
Password: b5a2112014

Presumibilmente la password è stata cambiata dopo la divulgazione, e non è la prima volta che questo genere d'incidente si verifica nei centri di sicurezza degli eventi sportivi (per esempio al Super Bowl di febbraio scorso), ma è un segno che le regole fondamentali della sicurezza non sono ancora state ben capite: se una password deve restare segreta, non la si mette su un megaschermo, e comunque in un centro di sicurezza (anche non sportivo, come questo nel Regno Unito) non deve essere permesso fare fotografie. Neanche allo scopo di farsi belli e di vantarsi delle dimensioni del proprio megaschermo.

Aggiornamento (13:40): un comunicato stampa della Risco Group Srl, ricevuto dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo, dichiara l'estraneità di RISCO. Dettagli

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Antibufala: Amazon consegnerà la merce mediante droni?

June 27, 2014 6:55, par Inconnu - 0Pas de commentaire

A dicembre scorso ha suscitato scalpore la notizia che Amazon aveva intenzione di avviare la consegna dei propri libri e altri prodotti utilizzando dei droni che avrebbero volato automaticamente fino a casa del cliente. La consegna robotica avrebbe ridotto i costi e reso ancora più celere il servizio, recapitando addirittura entro mezz'ora dall'ordine online.

L'annuncio, tuttavia, è in conflitto con le norme che regolano l'aviazione negli Stati Uniti. La FAA (Federal Aviation Administration), l'ente preposto a gestire tutto il traffico aereo statunitense, ha da poco pubblicato un documento nel quale specifica “la consegna di pacchetti alle persone in cambio di un compenso” fra gli esempi di attività non consentite dalla regolamentazione dei droni, il cui uso commerciale è vietato.

Amazon si è affrettata ad argomentare che il documento della FAA si limita a dire che l'uso commerciale di droni non è equiparabile a quello per hobby o ricreativo. La FAA, da parte sua, ha ribadito che comunque ogni attività aerea commerciale richiede un'autorizzazione specifica e che al momento l'autorizzazione viene data soltanto a velivoli certificati e comandati da un pilota con brevetto; niente aerei automatici. Finora soltanto due attività commerciali hanno ricevuto quest'autorizzazione ed entrambe sono nell'Artico.

Sia come sia, l'annuncio di Amazon resta per ora principalmente una trovata geniale per far parlare dell'azienda: chi si aspettava di assistere presto allo spettacolo discutibile di recapiti aerei ronzanti dovrà attendere a lungo e forse per sempre. Regolamenti a parte, far volare e atterrare autonomamente un drone incustodito non sembra un'idea molto pratica.

Fonti: Ars Technica, Bizjournals.


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Archeoinformatica: ma cosa vuol dire la sigla Wi-Fi?

June 27, 2014 6:44, par Inconnu - 0Pas de commentaire

L'informatica è spesso vista dai non appassionati e non addetti ai lavori come un'insalata incomprensibile di sigle e abbreviazioni. Consolatevi: a volte in queste sigle si perdono anche gli esperti. Per esempio, sapete per che cosa sta la sigla WiFi che contraddistingue la tecnologia per collegare dispositivi digitali fra loro o con Internet? Probabilmente pensate, come molti, che sia l'abbreviazione di Wireless Fidelity. 

Lo pensavo anch'io, perché è la spiegazione più diffusa, ma è sbagliata. L'equivoco iniziò nel 1999, quando si formò la Wireless Ethernet Compatibility Alliance (WECA), un consorzio di aziende pensato per incoraggiare l'adozione di un sistema compatibile e standardizzato per la trasmissione di dati senza fili. Il nome tecnico ufficiale del sistema, ossia IEEE 802.11b Direct Sequence, era poco accattivante, e così il consorzio commissionò un nome più facile alla Interbrand, società specializzata nella creazione di nomi di prodotti (suoi sono, per esempio, Compaq e Prozac). La Interbrand ne propose parecchi e quello che vinse fu appunto Wi-Fi. Altri candidati erano Trapeze (trapezio), Dragonfly (libellula) e Hornet (calabrone).

La WECA si ribattezzò quindi Wi-Fi Alliance. Ma c'era un problema: Phil Belanger, uno dei fondatori della Wi-Fi Alliance, racconta che i suoi colleghi, che erano tecnici e non capivano nulla di branding o di marketing, non riuscivano a concepire che Wi-Fi non avesse un significato e quindi gli appiccicarono una spiegazione. Decisero che voleva dire Wireless Fidelity, ossia “Fedeltà senza fili”. Che però a sua volta non vuol dire niente.

Certo, c'è l'assonanza con Hi-Fi, “alta fedeltà”, sigla cara agli audiofili, ma nel campo della trasmissione di dati non ci sono questioni di fedeltà o meno: i dati ricevuti devono essere esattamente quelli inviati. Non è accettabile una loro versione approssimata, come invece succede in campo musicale. Per aumentare la confusione, la Wi-Fi Alliance incluse inizialmente nel proprio materiale promozionale lo slogan “The standard for Wireless Fidelity”. E così nacque il mito che Wi-Fi significhi Wireless Fidelity, quando in realtà non è una sigla di nulla.

Fonti: Wi-Fi Planet, BoingBoing.
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Uomo entra in Facebook. Sul computer della casa che sta svaligiando

June 27, 2014 6:08, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Ogni ladro è convinto di essere un genio del crimine e di farla franca, ma ci sono persone alle quali la carriera di malvivente proprio non si adatta.

Prendete per esempio Nicholas Steven Wig, un uomo di 27 anni di South St. Paul, nel Minnesota. È stato arrestato con l'accusa di essersi introdotto abusivamente in una casa e averne rubato denaro, carte di credito, un orologio, un libretto degli assegni, le chiavi dell'auto della vittima, degli indumenti e un iPod shuffle.

Certo, non è un bottino di quelli che solitamente fanno notizia. Ma è speciale la ragione che ha permesso di identificare il superlestofante: quando la vittima è tornata a casa, si è accorta che il ladro aveva usato il computer dell'abitazione per entrare in Facebook. Cosa più importante, il ladro non era uscito dal proprio account.

Non è stato quindi molto difficile identificarlo e successivamente arrestarlo. Al momento dell'arresto Nicholas Wig indossava l'orologio rubato e ha dichiarato che avrebbe restituito la refurtiva, secondo il rapporto della polizia. Capisco il desiderio di essere social e restare sempre in contatto con gli amici, ma forse farlo durante un furto è un po' troppo.
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Video: riprese aeree del cerchio nel grano di Marocchi / Poirino

June 26, 2014 11:40, par Inconnu - 0Pas de commentaireHo finito poco fa di montare il video delle riprese aeree del cerchio nel grano, effettuate con un drone da AeroDronika. Buona visione.

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