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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Google ricorda tutto quello che abbiamo cercato, ma si può chiedergli di dimenticare

October 25, 2018 22:04, by Il Disinformatico

Quando cercate qualcosa con Google usando il vostro account Google, il motore di ricerca se lo ricorda. Si ricorda tutto quello che avete mai cercato. Per vedere la cronologia delle ricerche, entrate nel vostro account e andate a myactivity.google.com.

Da computer, cliccate su Filtra per data e prodotto, disattivate Tutti i prodotti e attivate Ricerca, Ricerca immagini, Ricerca video e Vocale e audio. Infine cliccate sull’icona della lente d’ingrandimento.

Comparirà un elenco delle cose che avete cercato: se volete cancellare tutto, cliccate sui tre puntini nella casella di ricerca e scegliete Elimina risultati. Vi verrà chiesto di confermare questa eliminazione totale.

Se invece volete solo eliminare qualche ricerca potenzialmente imbarazzante, cliccate sui tre puntini a destra della ricerca in questione e scegliete Elimina.

Una procedura analoga è fattibile anche da tablet o smartphone Android e iOS: la trovate descritta in italiano qui su Google. Nello stesso posto trovate anche istruzioni su come impedire che Google riprenda a ricordare le nuove ricerche.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Mia moglie è andata allo Sheraton Grand Hotel di Dubai a mia insaputa (e anche sua)

October 25, 2018 21:47, by Il Disinformatico

Come custodiscono i nostri dati le aziende alle quali li affidiamo? Maluccio. Vorrei raccontarvi un esempio vissuto personalmente. Mia moglie ha ricevuto ieri una mail di ringraziamento per la sua recente visita allo Sheraton Grand Hotel di Dubai.

La mail è “firmata” da “Bill Marriott, Executive Chairman of the Board, Marriott International, Inc.”. No, non è un tentativo di phishing. È un sondaggio, gestito da Medallia.com. Gestito maldestramente, direi. Perché mia moglie non è mai stata a Dubai, men che meno allo Sheraton di Dubai.

Ci è stata, invece, una donna il cui nome somiglia (ma neanche tanto) a quello di mia moglie. Non lo pubblico qui per ovvie ragioni; quello che conta è che ora so il nome e cognome di una cliente dell’albergo e so anche quando l’ha visitato, con buona pace delle promesse di privacy di Medallia (“customers can be assured that personal data or PII data can be viewed only by those staff or markets who have a need to know.”). Con un minimo di ragionamento posso anche dedurre il suo indirizzo di mail, visto che conosco il suo nome e quello di mia moglie e so qual è l’indirizzo di mail della Dama del Maniero Digitale.


Non solo: ho la possibilità di rispondere per lei al sondaggio che le chiede di descrivere come è stato il suo soggiorno nell’albergo. Vi lascio immaginare quali cose terribili potrei scrivere per mettere nei guai lei, il personale dell’albergo e chi sta gestendo questo sondaggio. Con un po’ di creatività, un criminale potrebbe imbastire facilmente una truffa estremamente credibile (”Buongiorno signora [nome e cognome], con riferimento al suo recente soggiorno presso il nostro albergo, ci risulta non pagato l’ultimo pernottamento; la preghiamo di bonificare al più presto l’importo di 1247,35 dollari sul seguente conto...”). Ma mi sono trattenuto e ho avvisato Medallia. Finora non ho ricevuto risposta.



Lasciando da parte la violazione della privacy subita dalla donna in questione, immaginate quali conseguenze potrebbe avere un errore di gestione del genere in una situazione diversa dalla mia (so per certo che la Dama del Maniero non era a Dubai a mia insaputa e che non farebbe mai nulla del genere): pensate per esempio a una coppia nel quale un partner geloso si mette a sospettare un tradimento per colpa di questa mail.

Un paio di settimane fa ho messo in guardia contro gli errori di geolocalizzazione che possono indurre sospetti infondati; questa mail è un altro caso analogo. Insomma, prima di accusare qualcuno sulla base di dati informatici, andateci cauti.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Avete volato con Cathay Pacific? Forse hanno preso il volo anche i vostri dati, insieme a quelli di oltre 9 milioni di altre persone

October 25, 2018 21:19, by Il Disinformatico

Dopo la mail errata del sondaggio Sheraton, ecco un altro esempio di scarsa custodia dei nostri dati personali e di ancora più scarsa diligenza nel segnalarne il furto. La compagnia aerea Cathay Pacific ha annunciato due giorni fa che si è fatta rubare i dati di circa 9,4 milioni di passeggeri.

O meglio, per dirla nel modo obliquo in cui l‘ha detta l’azienda, ha annunciato “un evento di sicurezza dei dati che ha effetto sui dati dei clienti”. Ci vuole un po’ di attenzione per capire che vuol dire “ci siamo fatti fregare”.

Sono stati sottratti nomi e cognomi, nazionalità, date di nascita, numeri di telefono, indirizzi di mail, indirizzi postali, numeri di passaporto e di carte d’identità, cronologie dei viaggi e molto altro ancora: tutto il necessario per organizzare truffe e furti di identità.

Come se non bastasse, il furto è avvenuto a maggio scorso ma è stato reso pubblico solo ora. Le normative come il GDPR, però, prevedono che violazioni di questo genere vengano comunicate entro 72 ore. E il GDPR ha effetto in tutto il mondo, se i cittadini colpiti dalla violazione sono europei.

La compagnia aerea ha dichiarato che sta contattando i passeggeri colpiti, ma questo paradossalmente potrebbe complicare le cose: non ci vuole molta originalità per immaginare bande di truffatori che lanciano una campagna di phishing spacciandosi per funzionari della Cathay Pacific che vogliono aiutare le vittime del furto informatico.

Prudenza, quindi, se sospettate di essere coinvolti in questo incidente informatico. Per saperne di più, consultate direttamente l’indirizzo infosecurity.cathaypacific.com.


Fonti: Tripwire, The Register.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



“La Luna e poi?”: mostra interattiva spaziale a Rovereto dall’8 dicembre

October 24, 2018 8:57, by Il Disinformatico

Il prossimo 8 dicembre prenderà il via a Rovereto La Luna e poi?, una mostra interattiva dedicata alla storia e ai protagonisti della corsa allo spazio culminata con le missioni Apollo che portarono i primi esseri umani sulla Luna.

La mostra si terrà al Museo Civico di Rovereto e sarà aperta fino al 21 luglio 2019, dando a tutti la possibilità di conoscere i pionieri dell’esplorazione spaziale, i protagonisti, le conquiste e le ideologie di entrambi gli schieramenti (russi e americani) che lottarono per essere primi sulla Luna e nello spazio. Ci sarà un’area dedicata alle missioni Apollo e verrà dedicato ampio spazio al programma Shuttle e alla Stazione Spaziale Internazionale, per mostrare cosa significa vivere e lavorare in una casa permanente nello spazio, per prepararsi al futuro dell’esplorazione spaziale e ai viaggi verso Marte.

Troverete documenti d’epoca, pezzi di veicoli e modelli e un sistema di realtà aumentata che darà vita alla mostra, e ci saranno anche impianti di realtà virtuale.

La Luna e poi? è realizzata in collaborazione con Eclipse Events (anche su Facebook) ed è patrocinata dall’Agenzia Spaziale Italiana. Per maggiori informazioni, visitate Fondazionemcr.it ed Eventa.it.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



A sorpresa Tesla annuncia una Model 3 da 45.000 dollari. Poi aggiorna a 46.000

October 24, 2018 7:13, by Il Disinformatico

Ultimo aggiornamento: 2018/10/24 12:10.

Da poche ore sul sito di Tesla USA è disponibile una versione di Model 3 di cui non si sapeva nulla, dotata di una batteria “mid range” e a motore singolo, al prezzo di 45.000 dollari (al cambio attuale, circa 39.000 euro). La versione meno cara finora disponibile, quella con motore singolo e batteria “long range” (49.000 dollari), sparisce e viene rimpiazzata da una “long range” a doppio motore, che costa 54.000 dollari (circa 47.000 euro). I prezzi non includono le tasse, come consueto in USA.

Questa nuova versione “mid range” promette 260 miglia (418 km) di autonomia secondo lo standard EPA, rispetto alle 310 miglia (498 km) della versione “long range”. È una versione a motore singolo e trazione posteriore, mentre la “long range” è a doppio motore e trazione integrale. È inoltre limitata (si fa per dire) a una velocità massima di 125 mph (201 km/h) contro i 145 mph (233 km/h) della versione “long range”.
 
La consegna in USA e Canada di questa nuova versione è “entro 6-10 settimane circa”.

Il prezzo effettivo è quello indicato in basso, non quello cerchiato in blu.

La stessa pagina annuncia che la versione con batteria standard sarà “disponibile tra 4-6 mesi”. Le consegne delle Model 3 in Europa cominceranno, dice Tesla, a “inizio 2019”.

La batteria di questa nuova versione “mid range” non è una batteria “long range” limitata via software, come ha fatto Tesla in alcune versioni delle sue altre auto (Model S), ma è proprio fisicamente meno capiente, secondo Electrek.

Il nuovo prezzo è assolutamente senza optional, quindi solo con carrozzeria nera (gli altri colori costano da 1.500 dollari in su), ruote da 18 pollici, interni neri (quelli bianchi si pagano 1.000 dollari extra), sedili riscaldati, tetto in vetro e guida solo assistita (frenata automatica, allarme di collisione frontale e laterale). L’Autopilot si paga 5.000 dollari a parte.

Con questa versione, Tesla accorcia le distanze rispetto alle altre auto elettriche a lunga autonomia disponibili sul mercato USA, come la Bolt EV (36.000 dollari, pari a 31.400 euro, in USA).

È impossibile dire ora quale sarà il prezzo di vendita in Europa delle Model 3, dove i principali concorrenti con autonomia comparabile sono Opel Ampera-E (in Svizzera 52.700 CHF, ossia 46.200 euro), Hyundai Kona Electric (in Svizzera da 44.990 CHF, ossia 39.300 euro) e Kia Niro EV (in UE circa 34.000 euro, ossia 38.700 CHF). Aspettiamo e vediamo: intanto il debutto di questa versione semplificata della Model 3 è un passo verso una riduzione dei prezzi base delle Tesla.

Dal punto di vista informatico, forse la novità più significativa è quella per nulla pubblicizzata: dal configuratore delle Model 3 è scomparsa l’opzione Full Self-Driving, che prevedeva già a bordo tutto l’hardware necessario per la futura guida pienamente autonoma. Nel configuratore della Model S l’opzione c’è ancora. Elon Musk ha tweetato poco fa che l’opzione sarà disponibile fuori menu ancora per una settimana e che non sarà più offerta perché “causava troppa confusione”. Mah.


2018/10/24 12:10


Electrek segnala che oggi Tesla ha modificato leggermente i prezzi: da oggi la Model 3 Mid-Range costa 46.000 dollari e la Long Range costa 53.000 dollari.


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