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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Una vita lunga e prospera: Leonard Nimoy, Spock di Star Trek, è morto a 83 anni

February 27, 2015 16:54, by Unknown

Leonard Nimoy, attore reso celebre in tutto il mondo dal ruolo di Spock in Star Trek, si è spento oggi a 83 anni. Lo ha annunciato il New York Times.

Nimoy era affetto da tempo da una malattia polmonare ostruttiva cronica allo stadio terminale, che l'attore ha attribuito al fumo, abitudine che aveva smesso trent'anni fa. Negli ultimi temi aveva scritto su Twitter della propria sofferenza nel respirare e aveva invitato tutti ad abbandonare questo veleno: “Non fumate. Io fumavo. Vorrei non averlo mai fatto.”

Don't smoke. I did. Wish I never had. LLAP
— Leonard Nimoy (@TheRealNimoy) January 11, 2015


Nei giorni scorsi era stato ricoverato in ospedale, ma si è spento a casa a Bel Air. Lascia la moglie, Susan, e i figli Adam e Julie. La sua carriera è stata vasta e lunghissima, sia come attore cinematografico e televisivo, sia come regista (Tre scapoli e un bebé, Rotta verso la Terra e molti altri film), ma tutti lo conoscono come il signor Spock di Star Trek, metà umano e metà vulcaniano, cultore della logica e della scienza come soluzione ai problemi e acuto osservatore della condizione umana.

Nimoy era stato in Italia nel 2002 alla Sticcon di Bellaria: un incontro emozionante che racconto qui con alcune foto.


Per me, che seguo Star Trek sin dalla fine degli anni Sessanta, Nimoy/Spock è sempre stato parte della vita. La sua logica, il suo aplomb, la sua sottile ironia mi hanno insegnato tanto e mi mancheranno immensamente. Star Trek e Spock non erano soltanto un telefilm di fantascienza e un tizio con le orecchie a punta: erano un modello di comportamento da cui farsi ispirare, una visione positiva del futuro che oggi non è più di moda ma che ha dato speranza nel futuro a tanti della mia generazione.

Spock era il nerd supremo. Per un certo ragazzino mingherlino che viveva in un paesino della Lombardia degli anni Settanta, innamorato della scienza e dello spazio ma tagliato fuori quasi completamente dalle fonti alle quali saziare la propria sete di sapere, attorniato da coetanei il cui orizzonte mentale raramente andava oltre i pali della porta del campetto di calcio, scoprire con Star Trek che là fuori c'era qualcuno come lui, che veniva accettato e anzi rispettato, anche se soltanto in un telefilm, è stato un toccasana.

Finita l'ultima copia di Scientific American comprato con fatica da papà in aeroporto, rilette per l'ennesima volta le struggenti Cronache Marziane di Ray Bradbury, c'erano i libri di Star Trek scritti da James Blish, che facevano rivivere le puntate televisive (all'epoca non c'erano videoregistratori e in Italia Star Trek non c'era comunque) e mandavano tra le righe un messaggio che non aveva bisogno del tenente Uhura (donna, e per di più di colore, ma trattata alla pari cinquant'anni fa) per essere decodificato, ed è valido ancora adesso. Non sei solo: ci sono altri come te, e sii fiero della tua diversità.

Se oggi io sono quello che sono, è anche per merito di Spock e di Star Trek. Per questo, e per molto altro, grazie di cuore, signor Nimoy. I am, and always shall be, your friend.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Nerdcensione: “Cinquanta Sfumature di Grigio”

February 27, 2015 8:01, by Unknown

La trama: In un bizzarro universo parallelo nel quale i computer Apple dominano il mercato e Windows non esiste, Christian, un utente Apple molto facoltoso fa lo stalker nei confronti di Anastasia, una utente di computer di marca imprecisata che vive insieme a un'altra ragazza, che per un'inquietante coincidenza usa computer della Apple.

Fra Christian e Anastasia nasce una torrida storia di passione informatica: lui le regala un nuovo computer, guarda caso della Apple. Lei lo tradisce portandosi a letto il proprio vecchio laptop non-Apple, ed è dramma.

Christian insiste proponendole numerose demo delle costose periferiche di cui si è dotato, ma Anastasia, a differenza degli utenti comuni, legge attentamente la EULA che lui le ha proposto e dopo un periodo di prova lo abbandona dicendo che non vuole sentirsi legata.

Cose nerd con le quali dimostrare che siete completamente coinvolti nel film: Fate notare che l'interfaccia dell'iPhone di Christian è sbagliata, perché i messaggini che Anastasia manda a Christian compaiono in riquadri blu anziché verdi come dovrebbero essere: sono SMS, non messaggi di iMessage o mandati da un altro iPhone, perché Anastasia usa un telefonino non-Apple.

Segnalate che nella rubrica dell'iPhone di Christian il numero di Anastasia compare con un'opzione di chiamata FaceTime, cosa impossibile perché appunto Anastasia non ha un iPhone: cosa rappresentano questi indizi? Christian se la fa con un'altra donna di nome Anastasia che ha un iPhone? Fa multitasking con le donne?

Infine, quando Christian chiude il proprio Mac all'arrivo di Anastasia, la mela sul retro del suo schermo non è illuminata come dovrebbe esserlo, per cui stava guardando uno schermo spento invece di lavorarci. Perché? Cosa significa? Chiedetelo ripetutamente a chi vi ha portato a vedere questo spottone pubblicitario soft-core per Audi e Apple travestito da film: lo renderà più sopportabile.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Il vostro sito è compatibile con i dispositivi mobili? Chiedetelo gratis a Google

February 27, 2015 7:28, by Unknown

L'uso di Internet dai dispositivi mobili continua a crescere rispetto a quello su dispositivi fissi, ed è quindi importante, per chi gestisce un sito, verificare che sia compatibile con tablet e smartphone.

Basta poco per essere incompatibili: per esempio, l'uso di testo troppo piccolo, il piazzamento di link microscopici o troppo vicini impossibili da attivare toccandoli con un dito, l'impostazione di pagine larghissime che obbligano a scorrimenti laterali continui, oppure l'uso di Flash (non supportato dai dispositivi Apple).

Ci sono numerosi strumenti di validazione della compatibilità con i dispositivi mobili, ma sono quasi tutti a pagamento o macchinosi da usare. Per venire incontro all'esigenza crescente di verifiche di compatibilità, Google propone ora una pagina Web di test gratuito, nella quale basta immettere l'indirizzo della pagina da testare. Inoltre Google aggiungerà prossimamente un'etichetta Ottimizzato per dispositivi mobili ai suoi risultati di ricerca dedicati appunto ai dispositivi mobili se la pagina soddisfa i principali criteri di compatibilità.
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LinkedIn risarcisce per le password rubate: un dollaro a testa

February 27, 2015 5:01, by Unknown

Una delle raccomandazioni più frequenti e più largamente ignorate di tutta la sicurezza informatica è non usare la stessa password in più di un sito e non fidarsi della capacità dei social network di custodire le password degli utenti, perché se sbagliano qualcosa la faranno franca. La dimostrazione perfetta di questa regola è arrivata di recente a proposito di LinkedIn.

Nel 2012 LinkedIn fu colpita dal furto di 6,5 milioni di password a causa di un suo errore madornale: le custodiva senza fare salting (ossia cifrandole senza aggiungervi una sequenza casuale di bit per rendere difficile decifrarle in caso di furto). Circa 800.000 utenti americani dei servizi premium di LinkedIn hanno avviato una class action che è arrivata adesso a un accordo: un risarcimento di 1,25 milioni di dollari. In pratica, tolte le parcelle degli avvocati, per ciascun utente colpito spetta grosso modo un dollaro, magari qualcosina di più se il numero delle richieste di risarcimento è minore del numero dei partecipanti alla class action.

In altre parole, se un social network commette un errore grave nel custodire la password che protegge il vostro account e vi causa perdite di lavoro, di amicizie o di reputazione, affari vostri, e non importa se dice che “prende molto sul serio la privacy e la sicurezza dei suoi membri”. Tenetelo presente prima di affidare i vostri dati e le vostre comunicazioni a questi servizi.
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Il meme della settimana: le linee misteriose dei Joy Division

February 27, 2015 4:40, by Unknown

È un'immagine molto diffusa e affascinante nella sua enigmaticità: una serie di linee orizzontali bianche su sfondo nero che s'incurvano nella zona centrale, formando l'illusione di una catena montuosa o di strati successivi di ...qualcosa. Ma cos'è? Se lo chiede, per esempio, la T-shirt mostrata qui accanto, riprendendo una domanda frequente degli internauti. Come tanti memi, anche questo s'incontra un po' dappertutto ma spesso non se ne conosce il significato o l'origine.

Si tratta della copertina del primo album della band britannica Joy Division, intitolato Unknown Pleasures (“piaceri sconosciuti”) e uscito nel 1979. Il disco (all'epoca la musica era distribuita su supporti circolari analogici di vinile) è considerato uno dei più influenti del periodo e del genere post-punk.

Ma i Joy Division dove si sono ispirati? La fonte precisa è rimasta un mistero per decenni. Si sapeva che la copertina era opera di Peter Saville e che le linee rappresentano gli impulsi radio di una stella molto particolare: la prima pulsar mai scoperta, denominata CP1919 e individuata nel 1967. La regolarità straordinaria dei suoi segnali radio fece pensare inizialmente che si trattasse di un radiofaro extraterrestre. Saville prese l'immagine dalla Cambridge Encyclopaedia of Astronomy del 1977, ma la Encyclopaedia da dove l'aveva presa?

La copertina di Unknown Pleasures su vinile.
 "Unknown Pleasures Joy Division LP sleeve" by Source (WP:NFCC#4).
Licensed under Fair use via Wikipedia.

L'origine dell'immagine della copertina è rimasta sconosciuta fino a poco tempo fa, quando è stata identificata da Jen Christiansen di Scientific American, che ha sfogliato ossessivamente le pubblicazioni astronomiche dell'epoca e alla fine ha trovato una tesi di dottorato, intitolata Radio Observations of the Pulse Profiles and Dispersion Measures of Twelve Pulsars, scritta nel 1970 da un certo Harold D. Craft. In quella tesi c'era l'immagine in questione, mostrata qui accanto e generata già allora tramite computer per cercare di far emergere visivamente eventuali schemi ricorrenti.

L'autore per tutti questi anni era rimasto all'oscuro della popolarità del suo grafico. Tutta la vicenda, con dettagli sulla tecnologia dell'epoca e sulla genesi di una delle più eleganti visualizzazioni di dati scientifici, è qui su Scientific American.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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