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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Podcast del Disinformatico del 2015/02/06

February 7, 2015 8:12, by Unknown

È disponibile per lo scaricamento il podcast per la puntata di ieri del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera. Buon ascolto!

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Facebook adesso ti pedina ovunque su Internet

February 6, 2015 8:47, by Unknown

Il 30 gennaio scorso Facebook ha aggiornato le proprie regole di gestione della privacy (la Normativa sui dati) con una nuova formulazione che consente al social network di raccogliere informazioni sui suoi utenti anche quando sono scollegati da Facebook e stanno visitando altri siti o facendo ricerche nei motori di ricerca. Le nuove regole introducono inoltre lo scambio di dati con WhatsApp e Instagram.

Con le nuove regole, Facebook può usare anche i segnali GPS, Bluetooth e Wi-Fi dei suoi utenti per localizzarli in qualsiasi momento, può raccogliere informazioni sui pagamenti effettuati su altri siti, e altro ancora.

Tutto questo, dice Facebook, serve a migliorare l'esperienza di utilizzare il social network mostrando soltanto pubblicità pertinenti, ma per molti la progressiva espansione della massa di dati personali rastrellati da Facebook (che possiede già la più grande collezione di foto personali del pianeta e ora sta apprestandosi ad analizzarla con il riconoscimento facciale automatico) ha un effetto molto particolare: il social network sa di loro più cose di quante ne sappiano gli amici, la famiglia e i partner sentimentali.

Se le nuove norme vi risultano strette, l'unica strada ragionevolmente percorribile è eliminare il proprio profilo e trovare un modo alternativo di comunicare.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Archeoinformatica: a quando risale il primo schermo tattile?

February 6, 2015 8:40, by Unknown

Interagire con un dispositivo toccandone lo schermo sembra un gesto così moderno: oggi tutto è touch e le tastiere reali sembrano fuori moda. Ma gli schermi tattili non sono affatto una novità recente.

Quello che vedete qui accanto è un touchscreen del 1965. Sì, avete letto giusto: si tratta di una tecnologia di cinquant'anni fa. Un ricercatore di nome E.A. Johnson del Royal Radar Establishment a Malvern, nel Regno Unito, pubblicò in quell'anno il primo articolo sull'uso di uno schermo tattile come sistema di immissione di dati per computer, basato su tecnologia capacitiva esattamente come quelli odierni. L'invenzione non rimase allo stadio concettuale, ma fu adottata per il controllo del traffico aereo nel Regno Unito, dove rimase in uso fino alla fine degli anni Novanta.

Il primo schermo touch di larga diffusione fu il terminale PLATO IV (1971) dell'Università dell'Illinois, seguito negli anni Ottanta dal computer HP-150 di quella che allora si chiamava Hewlett Packard e ora è nota semplicemente come HP. Bisogna aspettare il 1993 per trovare il primo telefono cellulare touch, il Simon Personal Communicator di IBM e Bellsouth: aveva già mail, agenda, rubrica, calcolatrice e app per disegnare. Ma ci voleva uno stilo: le dita non si potevano usare. Nello stesso anno arrivò il Newton di Apple. Il primo dispositivo touch di grande successo fu il Pilot della Palm Computing, nel 1996.

Certo, mancavano innovazioni come il multitouch o l'uso diretto delle dita, che sarebbero arrivate negli anni successivi (il primo iPhone è del 2007). Ma pensare che c'era chi già usava schermi tattili nel 1965 mette bene in evidenza che cinquant'anni fa la tecnologia non era poi così primitiva come pensano molti giovincelli nati con il tablet in mano.


Fonti: Ars Technica, NPR.org.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Antibufala mini: addetti dell’aeroporto di Dublino disegnano nella neve una forma... inconfondibile

February 6, 2015 8:28, by Unknown

Pochi giorni fa ha iniziato a circolare in Rete, particolarmente nei social network, una fotografia che sembra mostrare gli addetti all'assistenza a terra di un aeroporto accanto a un enorme disegno fallico tracciato grossolanamente nella neve.

Secondo la descrizione che accompagna solitamente l'immagine, il disegno sarebbe opera degli addetti di una nota compagnia di voli a basso costo e l'aeroporto sarebbe quello di Dublino e l'immagine sarebbe stata scattata e pubblicata da un utente Twitter, Brendan Keary. Il tweet originale, datato 30 gennaio, è stato rimosso ma ne rimane traccia abbondante in Google (basta cercare le parole chiave “ground staff are a creative bunch”) e nei numerosissimi retweet degli utenti. Anche la foto completa è facilmente reperibile.

La qualità relativamente bassa del disegno e della foto che lo mostra può far pensare che si tratti di un fotomontaggio, anche perché di solito, infatti, gli addetti a terra hanno ben altro da fare, specialmente quando nevica, che mettersi a disegnare nella neve accanto agli aerei di linea. Ma dalle indagini svolte da alcune testate giornalistiche sembra proprio che la foto sia reale, anche se non si riferisce all'aeroporto irlandese di Dublino ma a quello inglese di Stansted e l'autore della foto non è Brendan Keary, che ha detto di averla semplicemente “trovata su Facebook”, secondo quanto pubblicato da Buzzfeed.

Se qualcuno conosce bene gli aeroporti in questione, un esame della parte superiore della fotografia (mostrata qui accanto) dovrebbe consentire di identificare dove è stata scattata, dato che mostra il riflesso della sala d'attesa. Le informazioni meteo del 30 gennaio scorso, fra l'altro non sembrano indicare neve a Dublino, mentre le foto dell'aeroporto di Stansted documentano forti nevicate quel giorno.

In ogni caso, la risposta fornita dalla compagnia aerea al Telegraph britannico è notevole: “Mentre i nostri equipaggi di terra eccellono nel preparare gli aerei per la ripartenza in 25 minuti, un dato record nel settore, l'arte non è il loro forte, dato che chiaramente hanno dimenticato di disegnare le ali sul loro aeroplano.”
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Ennesima falla in Flash, attacchi in corso: che fare?

February 6, 2015 8:07, by Unknown

Ieri è stato pubblicato un altro aggiornamento di Adobe Flash che chiude ben diciotto falle di sicurezza, alcune delle quali permettono ai criminali informatici di prendere il controllo dei computer Windows, OS X e Linux semplicemente convincendo i loro proprietari a visitare un sito appositamente confezionato.

Secondo Adobe, almeno una delle falle chiuse con quest'ultimo aggiornamento viene già sfruttata attivamente: non si tratta quindi di un rischio teorico ma di una minaccia concreta.

Nei giorni scorsi sono stati segnalati attacchi che sfruttano le falle di Flash attraverso le pubblicità presenti in siti popolari come Dailymotion e altri, per cui non si può neanche proporre di ridurre il rischio evitando di visitare siti discutibili o poco conosciuti. Occorre aggiornarsi: per sapere se state usando la versione più aggiornata di Flash, visitate la pagina apposita di Adobe con ciascuno dei browser che usate.

C'è, tuttavia, chi suggerisce di disinstallare completamente Flash dai computer, soprattutto ora che molti dei siti più popolari di Internet funzionano anche senza: è il caso, per esempio, di Youtube, che ora mostra i video senza dover ricorrere al software di Adobe. Molti dispositivi mobili, come gli iPod touch, gli iPhone e gli iPad di Apple, non lo supportano affatto.

Un'altra possibilità per ridurre il rischio anche per il futuro è impostare i browser in modo che non lancino Flash automaticamente ma lo facciano soltanto se l'utente lo consente esplicitamente:

– Firefox 35: Strumenti - Componenti aggiuntivi (Add-on) - Plugin; impostate Shockwave Flash a Chiedi prima di attivare.

– Chrome 40: Impostazioni (chrome://settings) - Mostra impostazioni avanzate - Privacy - Impostazioni contenuti - Plugin - Blocca per impostazione predefinita.

– Safari 8.0.3: Preferenze - Sicurezza - Plugin Internet: cliccare su Impostazioni siti web, selezionare Adobe Flash Player e impostare tutti i siti eventualmente elencati a Chiedi; ripetere per il menu a discesa Quando visito altri siti web.

– Internet Explorer 11: Impostazioni (icona dell'ingranaggio in alto a destra) - Gestione componenti aggiuntivi - Mostra: tutti i componenti aggiuntivi - Shockwave - Disabilita.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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