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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Spettacolari illusioni ottiche fisiche nel video degli OK Go. Zero computer grafica

June 17, 2014 16:02, by Unknown - 0no comments yet

Non è il mio genere di musica, ma ho un debole per gli effetti speciali e le illusioni ottiche realizzate con tecniche fisiche invece che con la grafica digitale. Hanno un certo non so che di realismo, di luce e di dettaglio che anche la migliore CGI per ora non riesce a raggiungere. Nel nuovo video degli OK Go ci sono parecchi momenti che lasciano a bocca aperta dalla sorpresa. Buona visione.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Test di Turing “superato”: finalmente qualche dettaglio dai giudici

June 17, 2014 15:24, by Unknown - 0no comments yet

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “e.cava*”.

Quel famoso “superamento” del Test di Turing annunciato dall'Università di Reading e sbufalato dagli esperti comincia finalmente a rivelare la sua reale consistenza. O, dovrei dire, inconsistenza.

Primo dato: grande confusione. Gizmodo ha intervistato uno dei giudici, l'attore Robert Llewellyn (il mitico Kryten di Red Dwarf, mostrato qui accanto), che ha detto che i giudici erano soltanto cinque e ha ammesso di essere uno di quelli che s'è fatto ingannare dal computer scambiandolo per un essere umano.

Se i giudici erano soltanto cinque e il computer è riuscito a farsi credere umano nel 33% dei casi, come dice il comunicato stampa dell'Università di Reading, allora vuol dire che il programma ha ingannato ben due persone. Un risultato che non mi sembra statisticamente molto significativo.

I giudici erano invece trenta secondo Bennie Mols, un altro dei giudici, che racconta a Communications of the ACM la propria esperienza, mostrando un esempio di chat talmente non sequitur da rendere assolutamente ovvio che si trattava di un dialogo con una macchina. Giusto per dirne una: una delle risposte è apparsa sullo schermo talmente in fretta dopo la domanda che non era materialmente possibile che l'avesse digitata un essere umano. Il resto della “conversazione” è altrettanto pieno di sintomi palesi di artificialità: leggetelo ve ne accorgerete.

I due giudici non concordano neppure sul numero dei test: dieci sessioni di cinque minuti nel corso di un'ora secondo Llewellyn, cinque sessioni di cinque minuti secondo Mols.

Come è possibile che ci siano queste discordanze sui dati basilari di un esperimento? La risposta migliore, probabilmente, è che non si è trattato di un esperimento scientifico. O forse è azzeccata quella data da Mols: “In ultima analisi, il Test di Turing è più per divertimento che per scienza”.

Per cui dormiamo sonni tranquilli: non c'è nessuna intelligenza cibernetica pronta a soppiantarci, checché ne dica il professor Warwick.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Presunte prove di Putin sull’11/9, Affaritaliani copia un articolo-fuffa. A sua volta copiato

June 16, 2014 17:40, by Unknown - 0no comments yet

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “motogio”.

Stamattina Affaritaliani.it ha pubblicato un articolo intitolato "11 settembre opera degli Usa". Putin: ho le prove. Le mostrerò. Subito s'è scatenato l'interesse per la notizia sensazionale, ma tranquilli: è solo fuffa. Di fatti, in quell'articolo, non ce n'è manco uno.

Dal titolo sembrerebbe che Putin abbia fatto delle dichiarazioni precise, ma leggendo il testo risulta subito che si tratta soltanto di una “indiscrezione” che circola sui “media russi” (non viene detto quali) e che alcuni “analisti” (non viene detto chi) hanno “ipotizzato” (quindi non hanno niente di concreto in mano) che Putin “si sarebbe” (condizionale parachiappe) “organizzato per rilasciare le prove a sua disposizione (ad esempio immagini satellitari) che riveleranno che gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 sono un lavoro interno”.

Il contenuto informativo dell'articolo è zero e le sue fonti sono inesistenti. Se avesse citato la portinaia di casa, l'articolista (faccio fatica a chiamarlo giornalista) ci avrebbe rimediato una figura meno ridicola. A cosa serve un articolo del genere? È un classico clickbait: un articolo dal titolo clamoroso che attira tanti clic, che servono a vendere pubblicità. Roba tipo questa (se avete disattivato Adblock):

“Ehi, stiamo parlando di un attentato con 3000 morti. Mettiamoci un po' di tette, faremo un figurone.”

Fra l'altro, l'articolo (per usare un'accezione molto generosa del termine) non è firmato. Ma basta usare con un attimo d'attenzione Google per scoprire una coincidenza straordinaria. Guardate questi paragrafi, presi da Affaritaliani:


Ora confrontateli con questi: notate qualche somiglianza?


La seconda versione è tratta da ECplanet.com, sito che pubblica qualunque tesi strampalata sugli UFO, la fine del mondo, i cerchi nel grano e le presenze aliene nelle mutande di Belen, ed è firmata da Edoardo Capuano. Visto che l'articolo su ECplanet risale al 3 giugno, si direbbe proprio che Affaritaliani ha copiato da lì, e anche con un bel ritardo.

Ma anche ECplanet non è la fonte originale, perché a sua volta ha preso le informazioni altrove, avendo perlomeno il buon gusto di citarne la provenienza: ha tradotto un articolo del sito Tellmenow.com, che a sua volta ricopia un articolo del 20 maggio scorso su MrConservative. Anche quello, ovviamente, del tutto privo di fonti. Sono solo chiacchiere in libertà e congetture, fatte anche in questo caso per ospitare un bel po' di spot.



Molto rumore per nulla, insomma. No, non per nulla: per fare soldi con le pubblicità, spacciando aria fritta per giornalismo. Se poi in questo modo si butta via la credibilità, pazienza. Tanto la gente clicca sempre su catastrofi, complotti e culi al vento.

Per fortuna c'è Adblock. Usatelo e bloccate le loro pubblicità, lasciando invece attive quelle dei siti che volete sostenere. Toccateli dove hanno ancora un po' di umana sensibilità: nel portafogli.
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“Moonscape” verrà trasmesso dalla Rai il 20 luglio

June 16, 2014 7:32, by Unknown - 0no comments yet

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. 

È un po' che tengo riservata questa chicca e ora ho il permesso di parlarne: Rai Educational trasmetterà il mio documentario Moonscape, che ripercorre in tempo reale il primo allunaggio e la prima escursione dell'uomo sulla Luna con immagini restaurate e risincronizzate e con dialoghi tradotti e sottotitolati in italiano. Andrà in onda nella notte fra il 20 e il 21 luglio prossimi, in sincronia con gli eventi di 45 anni fa, nell'ambito di una nottata speciale intitolata Stregati dalla Luna e condotta da Luigi Bignami con numerosi ospiti storici ed esperti di astronautica.

Pochi giorni fa sono stato agli studi della Rai a Milano per registrare un mio breve intervento, ed è stato emozionante vedere su grande schermo il frutto di questo lavoro collettivo: Moonscape è reso possibile dal contributo di circa 500 donatori e collaboratori. A mia volta ho dato il permesso di usare Moonscape alla Rai senza compenso, secondo le norme della sua licenza Creative Commons. Grazie a tutti!

Il lavoro al documentario continua e ci sono novità e chicche ulteriori in arrivo a breve. Intanto vi anticipo qualche immagine rubata in studio e dietro le quinte.

Lo studio di Stregati dalla Luna.

L'aspetto in TV dello studio di Stregati dalla Luna.

Da pelle d'oca vedere di nuovo quelle immagini su un monitor.

Una tuta lunare russa (parzialmente ricostruita e priva dello strato esterno).
Sì, i russi tentarono di nascosto di andare sulla Luna.
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Domani (14/6) a Volandia si parla del mistero dei cosmonauti perduti

June 15, 2014 14:56, by Unknown - 0no comments yet

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sabato 14 giugno alle 10:30, alla sala conferenze della sede espositiva di Volandia a Somma Lombardo (Varese), Luca Boschini presenterà il proprio libro che indaga e svela il controverso mistero dei cosiddetti “cosmonauti perduti”: gli astronauti russi che, secondo alcune tesi, sarebbero andati nello spazio, anche prima dello storico primo volo spaziale umano di Yuri Gagarin, ma sarebbero periti e quindi sarebbero stati cancellati dalla storia sovietica ufficiale.

Il libro di Luca, Il mistero dei cosmonauti perduti (acquistabile online su carta e come e-book), copre anche molti altri aspetti poco conosciuti della cosmonautica russa; ci sono sorprese e spiegazioni illuminanti sia per gli appassionati di tecnologia, sia per che predilige il lato umano di queste avventure.

Luca si è documentato a fondo, ha imparato il russo ed è andato sui luoghi e negli archivi che custodiscono la storia eroica di un programma spaziale molto meno conosciuto di quello statunitense ma altrettanto affascinante. Il libro, fra l'altro, è già noto ai lettori di questo blog perché la copertina è stata concepita e realizzata tramite un concorso online partito da qui.

Io ho avuto l'onore di scrivere la prefazione del libro e sarò lì domattina per chiacchierare con Luca e con il pubblico di questo capitolo dell'esplorazione spaziale, che finalmente possiamo conoscere senza la cortina fumogena del complottismo e delle leggende metropolitane. Sarà una bella occasione per fare tante domande a Luca e per farsi firmare dall'autore una copia del suo libro. Vi aspettiamo.
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