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Disinformatico

Settembre 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Instagram promette nuove funzioni anti-bullismo

Luglio 12, 2019 3:26, by Il Disinformatico

Instagram ha annunciato due nuovi strumenti che dovrebbero aiutare chi è preso di mira dal bullismo online.

Il primo cercherà di riconoscere automaticamente i commenti offensivi prima che vengano pubblicati, dando la possibilità di cambiarli. Questo significa, presumibilmente, che Instagram è in grado di leggere quello che scrivete ancora prima di inviarlo. Fate quindi attenzione a cosa scrivete nelle bozze.

Il secondo strumento permetterà di attivare delle restrizioni sui follower che causano problemi e si aggiungerà alle funzioni attuali di blocco e defollow. I commenti dei follower a cui avete applicato restrizioni non compariranno pubblicamente (a meno che li approviate) e questi follower non potranno sapere quando siete attivi o quando avete letto i loro messaggi diretti, spiega Engadget.

Il riconoscimento automatico dei commenti potenzialmente offensivi è già in via di distribuzione fra gli utenti e usa tecniche di intelligenza artificiale per identificare i commenti che somigliano ad altri commenti che sono stati segnalati come offensivi.

Prevedo un bagno di sangue, perché è difficile per un software senza contesto capire se un’espressione è detta per ridere o per offendere, ma staremo a vedere.


Fonte aggiuntiva: Gizmodo.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Byoblu e la Luna: la top ten del complottista lunare

Luglio 11, 2019 21:02, by Il Disinformatico

Mercoledì scorso Byoblu mi ha proposto un dibattito via Internet con un lunacomplottista, Massimo Mazzucco, ma mi sono rifiutato: sarei stato in viaggio e comunque conosco bene la Teoria della Montagna di M*: nei dibattiti, se non sono regolati in maniera più che ferrea, il complottista/fanta-astioso di turno ci mette tre secondi a partorire una presunta prova del complotto, mentre il debunking richiede tempo per raccogliere dati e verificare fonti. Pretendere che questo lavoro di verifica venga fatto in diretta è impraticabile.

Però Byoblu mi ha inviato la top ten (beh, una top fourteen) delle “prove” del complotto lunare secondo Mazzucco, chiedendomi di fornirne il debunking in sintesi. Queste “prove” sarebbero le conferme migliori delle tesi del lunacomplottista, i suoi assi da giocare. Le pubblico qui insieme alle mie risposte tecniche, che ho scritto di getto e inviato a Byoblu. Non so se le ha usate.

Come vedrete, il complottismo lunare non riesce a inventarsi nulla di nuovo: sono sempre le stesse, trite argomentazioni. Tuttavia a qualcuno potrebbero interessare, così le pubblico qui come le ho ricevute, con le relative risposte.

Già che c’ero, ho inviato a Byoblu anche tre domandine mie al lunacomplottista. Anche qui non so se le ha usate.


1. Si vedono i riflessi di luce sui cavi d'acciaio, nei video originali della NASA.

Se fossero stati cavi d'acciaio, perché la NASA sarebbe stata così stupida da lasciarli visibili nelle riprese? Avrebbero potuto semplicemente rifare la scena, no?

Ci sono vari fenomeni che possono creare quei bagliori, dovuti alla tecnica televisiva di ripresa (infatti nelle riprese su pellicola mancano, che strano). Ma sono parecchio complicati da raccontare.


2. Le bandiere che sventolano da sole, in 3 casi diversi: A15, A16 e A14.

Di nuovo: se non dovessero sventolare, perché la NASA sarebbe così cretina da lasciarle sventolare? Le ragioni tecniche sono varie: per esempio, l'asta viene toccata dagli astronauti; gli astronauti si avvicinano e attirano la bandiera per carica elettrostatica (la polvere lunare è molto carica); prima di decollare, viene sfiatata l'aria, che si espande nel vuoto e colpisce la bandiera; prima del decollo, vengono provati i motori di manovra, il cui getto colpisce la bandiera.


3. Le contraddizioni della NASA sulle Fasce di van Allen (nel 68 ci dicevano che le radiazioni equivalevano ad una lastra toracica, oggi ci dicono che "dobbiamo risolvere questi problemi prima di mandare delle persone in quella zona dello spazio")

Nessuna contraddizione: Orion è un veicolo nuovo e differente da Apollo e i veicoli nuovi si collaudano sempre a fondo prima di metterci dentro la gente. Lo stesso hanno fatto i russi, che mandarono Zond 5 intorno alla Luna con animali a bordo. Non è che siccome la Fiat ha testato la Panda nel 1980, non deve fare i crash test per le Cinquecento di oggi. Voglio dire, basta pensare un attimo prima di fare domande del genere. Dettagli della storia qui.


4. La mancanza del buco nella sabbia sotto il motore del LEM

Chi ha detto che ci deve essere un buco? Il motore spazza via la polvere di superficie e sotto c'è ROCCIA. Mica scava un buco. Neanche le sonde russe o cinesi sulla Luna scavano buchi. Dettagli qui.


5. La mancanza della fiamma sotto il motore quando riparte

Il propellente del LM non fa fiamme nel vuoto. Neanche i veicoli di SpaceX fanno fiamme. Foto e dettagli qui.


6. La inspiegabile "perdita" dei nastri originali della prima passeggiata lunare

Inspiegabile solo per chi non si ricorda com'era la tecnologia dell'epoca. Le registrazioni su quei nastri (fatte in formato non standard per via dei limiti tecnici della trasmissione dalla Luna) furono subito convertite al formato TV standard (NTSC). Non c'era alcun modo, all'epoca, di farne una conversione migliore. Quindi i nastri furono accantonati perché non più importanti: tanto c'erano copie di ottima qualità (per i criteri dell'epoca). Passarono gli anni e i nastri originali furono ritenuti inutili e riutilizzati. Prassi normale. Sai quante ore di TV storica della Rai e della BBC sono state cancellate per riusare i nastri? Succede. È sfiga, ma vederci il complotto è da paranoici.


7. Il ritardo mancante negli audio originali della NASA, definiti "unedited" dagli stessi debunker

A volte gli astronauti sulla Luna rispondevano alla prima parte di una comunicazione che giungeva da Houston e poi la voce da Houston proseguiva, creando un intervallo apparentemente troppo breve. In altre occasioni, gli astronauti iniziavano spontaneamente dei propri commenti, senza attendere una comunicazione dalla Terra, dando però l’impressione di rispondere e di farlo in anticipo.

Ho provato anch'io, di recente, a trasmettere la mia voce dalla Terra alla Luna e ritorno grazie a un radiotelescopio in Olanda (i radioamatori lo fanno spesso): anche nel mio caso il ritardo sembra corto, ma solo perché l'eco dell'inizio delle mie parole arriva poco dopo che ho finito la frase. È normale.

Del resto, se fosse stata una messinscena, perché i suoi creatori sarebbero stati così stupidi da dimenticarsi di includere il ritardo radio?


8. La polvere lunare che si attacca dappertutto, nonostante l'assenza di umidità

La polvere lunare aderisce per effetto elettrostatico. È un fenomeno ben descritto dai geologi. Mazzucco ne ha consultato qualcuno? No, vero?


9. Le impronte lunari, che gli stessi mythbusters non sono riusciti a replicare nella camera a vuoto

Se le impronte non dovessero avere quell'aspetto, perché mai la NASA dovrebbe sbagliarle? Se fosse stata una messinscena, perché la NASA si sarebbe dovuta complicare la vita inventandosi le impronte insolite? La replica di Mythbusters è riuscita solo in parte perché sono sulla Terra, con SEI VOLTE più gravità che sulla Luna. Ovvio. Comunque le sonde cinesi e russe sulla Luna fanno lo stesso tipo di tracce.


10. Le nuvolette di polvere, che restano in sospensione dietro alla ruota del rover, nonostante l'assenza di atmosfera

Questo è un falso fabbricato da Mazzucco: fa un fermo immagine per non far vedere che ricadono eccome.


11. La mancanza di danni da radiazione sulle pellicole

Non ci sono neanche nelle foto fatte dalle sonde lunari russe. False anche quelle? Oppure semplicemente la schermatura era sufficiente perché alla NASA non sono incapaci?


12. Le ombre convergenti, con fonte laterale, che dovrebbero invece essere parallele. Denunciano una fonte artificiale, piazzata pochi metri fuori dall'inquadratura.

No. Denunciano che Mazzucco non considera che la Luna non è una palla da biliardo liscia. Ha cunette e avvallamenti che deviano le ombre. E poi c'è, ovviamente, la prospettiva. E come al solito: perché la NASA sarebbe stata così scema da sbagliare le ombre? Non avevano soldi per fare un unico megariflettore lontanissimo?


13. Hotspots e fall-off, cadute di luce dappertutto, che rivelano l'uso di una fonte artificiale, e non la luce del sole.

Come sopra: perché la NASA sarebbe stata così scema da sbagliare la luce? Non avevano soldi per fare un unico megariflettore capace di illuminare tutta la scena? Braccino corto? :-) Mazzucco pensa come un fotografo da studio, e si vede.


14. Le foto in controluce, impossibili da retro-illuminare in quel modo senza l'aiuto di panelli riflettenti o fonti secondarie.

Mazzucco quanta esperienza ha di foto nello spazio? Zero. Gli stessi effetti si vedono nelle foto russe e cinesi. Ancora una volta: perché la NASA sarebbe stata così maldestra da sbagliare le luci?

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Le mie domande:
  1. Il professor Guglielmo Righini, uno dei massimi radioastronomi italiani, ascoltò gli astronauti di Apollo 11 mentre erano sulla Luna puntando il radiotelescopio di Arcetri verso la Luna. Lo stesso fecero radioastronomi e astronomi ottici di tutto il mondo, russi compresi. Mazzucco come lo spiega? Scemi tutti? Tutti collusi?
  2. Come mai nessuno, ma proprio nessuno, degli addetti ai lavori russi, cinesi, europei, americani ha il minimo dubbio che gli allunaggi siano reali e i dubbi li hanno solo persone che non hanno alcuna esperienza spaziale? Tutti fessi? Tutti collusi?
  3. Luca Parmitano ha dichiarato ripetutamente che gli allunaggi sono avvenuti. Se la sente Mazzucco di dire che Parmitano mente o si è fatto gabbare? Mazzucco pensa di saperne di più di un astronauta?

Se pensate che possano esservi utili nelle discussioni con i lunacomplottisti, usatele pure.


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Ci vediamo a Rovereto l’11 luglio per parlar di Luna?

Luglio 10, 2019 15:12, by Il Disinformatico

Domani (11 luglio) alle 20:30 sarò a Rovereto (TN), alla Sala Convegni F. Zeni di Palazzo Parolari (Borgo Santa Caterina 41), per parlare di Luna, bufale e complottismi lunari in occasione della mostra "La Luna. E poi?". Con me ci sarà Paolo D'Angelo, giornalista e collaboratore ASI. L’ingresso è libero, ma i complottisti pagano una birra :-) Trovate tutti i dettagli qui.

Vi aspetto: intanto godetevi il bel video di presentazione di Tommaso Prugnola:

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Un mio piccolo debunking lunare a Radio Capital

Luglio 10, 2019 12:30, by Il Disinformatico

Al Worden (Apollo 15), Brian Eno, Walt Cunningham (Apollo 7), Brian May, Peter Gabriel, Rusty Schweickart (Apollo 9), Hans Zimmer e Chase Masterson. Credit: Rodri/Starmus.

Ieri sera sono stato ospite (telefonicamente) di Radio Capital, nel programma TG Zero, per parlare di lunacomplottismo, anche in risposta alle sciocchezze pubblicate dal Fatto Quotidiano a firma di Ivo Mej. Il mio intervento è qui, a partire da 1:18:15 fino a 1:29 circa. Se vi serve il mio libro gratuito dedicato ai complottismi lunari, è qui. Buon ascolto.
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Mac, app consentono agli altri di accendere la vostra webcam. Anche dopo la disinstallazione

Luglio 9, 2019 21:22, by Il Disinformatico

L’app per videoconferenze Zoom per Mac ha un difettuccio. Una cosa da nulla: se l’avete installata, come hanno fatto circa 750.000 aziende nel mondo, permette a perfetti sconosciuti di accendere la webcam del vostro Mac quando vogliono e quindi cogliervi in un momento inopportuno oppure spiare e origliare. È sufficiente visitare un sito Web appositamente confezionato oppure cliccare su un link (tipo https://zoom.us/j/492468757) in un messaggio.

Il difettuccio è stato segnalato dal ricercatore Jonathan Leitschuh: l’azienda produttrice dell’app ha preso alla lettera il proprio slogan e ha reso un po’ troppo instant lo sharing. Il ricercatore ha anche preparato una pagina di test.

This Zoom vulnerability is bananas. I tried one of the proof of concept links and got connected to three other randos also freaking out about it in real time. https://t.co/w7JKHk8nZy pic.twitter.com/arOE6DbQaf
— Matt Haughey (@mathowie) July 9, 2019


Non è finita: l’app installa sul Mac un server Web che accetta connessioni da altri dispositivi della stessa rete locale, e questo server continua a funzionare anche se si disinstalla Zoom. Un aggressore che stia sulla stessa rete locale (che può essere anche molto grande e popolata da sconosciuti, per esempio in un albergo) può usare questo server per forzare la reinstallazione dell’app e ricominciare a sbirciare a sorpresa gli altri utenti.

L’azienda ha promesso che distribuirà entro questo mese un aggiornamento correttivo. Non è l’unica ad avere questi problemi: è stata segnalata anche Bluejeans. La cosa interessante, infatti, è che questo difetto è stato introdotto per evitare agli utenti di dover fare un clic in più.

A questo punto quelli con il tappino adesivo davanti alla webcam non sembrano più così paranoici. Sì, io sono uno di loro.


Fonti: Ars Technica, Engadget, Graham Cluley.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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