Blog di "Il Disinformatico"
“Moon Hoax: Debunked!” now updated and free
Ottobre 9, 2018 18:37I‘ve just finished updating my 2013 online book Moon Hoax: Debunked!, which provides clear, in-depth answers to the most popular misconceptions and conspiracy theories regarding the Apollo moon landings.The past sales and donations related to this book have allowed me to revise and extend it, convert it and post its full text online for free. You can read it at Moonhoaxdebunked.com.
As the 50th anniversary of the Apollo 11 landing is quickly approaching and will inevitably revive all the "moon hoax" theories and theorists, I thought that it would be useful to have a debunking resource readily available to anyone. So my book is now online and anyone can read it, search its text, and use it to dispel doubts and discover (or rediscover) a fantastic adventure.
This new edition is entirely donation-supported: if you would like your name, nickname or company name to appear in the public donor list included in the book, make a donation and let me know how you want to be listed or if you prefer to stay unlisted. Or just read it, debug it, and let me what you think of it.
Ad astra!
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Omicidio risolto da un Fitbit (o quasi)
Ottobre 9, 2018 15:57![]() |
Credit: Fitbit.com. |
In California il presunto colpevole dell’omicidio di una donna di 67 anni, Karen Navarra, è stato incastrato proprio da un braccialetto di fitness. Non il suo, ma quello della sua vittima, come raccontano il New York Times e Naked Security.
Anthony Aiello, novantenne e patrigno della vittima, aveva detto alla polizia di essere andato a trovare la figliastra il giorno in cui è stata uccisa, l’8 settembre scorso, ma di averla lasciata ben prima dell’ora del delitto e anzi di averla notata passare in auto in compagnia di qualcuno nel tardo pomeriggio.
Ma Aiello non ha considerato che la figliastra indossava un braccialetto FitBit, che aveva registrato i battiti cardiaci della donna e li aveva trasmessi al suo computer e da lì agli archivi della casa produttrice del braccialetto digitale.
Gli inquirenti, armati di un mandato di perquisizione, hanno estratto i dati del braccialetto con l’aiuto di un responsabile della Fitbit e hanno visto che alle 15:20 del giorno del delitto il dispositivo aveva rilevato un improvviso aumento delle pulsazioni cardiache della donna, che erano completamente cessate alle 15:28.
Ma a quell’ora l’auto di Aiello era ancora parcheggiata accanto alla casa della vittima, come documentato da un’altra tecnologia: quella delle telecamere di sorveglianza.
I dati di un braccialetto di fitness non hanno necessariamente valore legale, soprattutto in un caso grave come un omicidio. Per cui a questo punto gli inquirenti hanno adottato una tecnica molto astuta: hanno interrogato Anthony Aiello, spiegandogli come funziona un Fitbit e raccontandogli che registra i movimenti fisici e i battiti cardiaci, assegnando a questi dati un riferimento temporale molto preciso. Infine gli hanno detto che i dati del Fitbit dimostravano che la figliastra era già morta quando lui l’aveva lasciata, e se ne sono andati lasciandolo nella stanza d’interrogatorio.
Secondo il rapporto di polizia, Aiello a quel punto ha cominciato a parlare da solo, dicendo ripetutamente “Sono rovinato”. Questo ha portato alla sua incriminazione per omicidio. A casa di Aiello sono stati anche trovati indumenti insanguinati.
Se Aiello verrà dichiarato colpevole, sarà insomma anche grazie alla traccia di dati digitali che ogni persona lascia dietro di sé, con telefonini che fanno geolocalizzazione silente, con acquisti effettuati con carte di credito, con le telecamere di sorveglianza e con i post nei social network. La tecnologia sta rendendo sempre più difficile mentire, e in casi come questo delitto è sicuramente un bene. Ma è anche importante ricordare che questa tecnologia non è perfetta: il mio account Google, legato al mio smartphone, giura che sono stato in Turchia l’11 maggio 2016, percorrendo 5375 chilometri in un’ora e 46 minuti a piedi. Attenzione, insomma, a non incriminare solo sulla base dei dati.
Nota: Visto che me lo state segnalando in parecchi, vorrei chiarire che so che il mio indirizzo di casa è visibile nell’immagine qui sotto. Va bene così. I complottisti verranno accolti con un sorriso e una fetta di torta. In faccia.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Omicidio risolto da un Fitbit
Ottobre 9, 2018 12:06![]() |
Credit: Fitbit.com. |
In California il presunto colpevole dell’omicidio di una donna di 67 anni, Karen Navarra, è stato incastrato proprio da un braccialetto di fitness. Non il suo, ma quello della sua vittima, come raccontano il New York Times e Naked Security.
Anthony Aiello, novantenne e patrigno della vittima, aveva detto alla polizia di essere andato a trovare la figliastra il giorno in cui è stata uccisa, l’8 settembre scorso, ma di averla lasciata ben prima dell’ora del delitto e anzi di averla notata passare in auto in compagnia di qualcuno nel tardo pomeriggio.
Ma Aiello non ha considerato che la figliastra indossava un braccialetto FitBit, che aveva registrato i battiti cardiaci della donna e li aveva trasmessi al suo computer e da lì agli archivi della casa produttrice del braccialetto digitale.
Gli inquirenti, armati di un mandato di perquisizione, hanno estratto i dati del braccialetto con l’aiuto di un responsabile della Fitbit e hanno visto che alle 15:20 del giorno del delitto il dispositivo aveva rilevato un improvviso aumento delle pulsazioni cardiache della donna, che erano completamente cessate alle 15:28.
Ma a quell’ora l’auto di Aiello era ancora parcheggiata accanto alla casa della vittima, come documentato da un’altra tecnologia: quella delle telecamere di sorveglianza.
I dati di un braccialetto di fitness non hanno necessariamente valore legale, soprattutto in un caso grave come un omicidio. Per cui a questo punto gli inquirenti hanno adottato una tecnica molto astuta: hanno interrogato Anthony Aiello, spiegandogli come funziona un Fitbit e raccontandogli che registra i movimenti fisici e i battiti cardiaci, assegnando a questi dati un riferimento temporale molto preciso. Infine gli hanno detto che i dati del Fitbit dimostravano che la figliastra era già morta quando lui l’aveva lasciata, e se ne sono andati lasciandolo nella stanza d’interrogatorio.
Secondo il rapporto di polizia, Aiello a quel punto ha cominciato a parlare da solo, dicendo ripetutamente “Sono rovinato”. Questo ha portato alla sua incriminazione per omicidio. A casa di Aiello sono stati anche trovati indumenti insanguinati.
Se Aiello verrà dichiarato colpevole, sarà insomma anche grazie alla traccia di dati digitali che ogni persona lascia dietro di sé, con telefonini che fanno geolocalizzazione silente, con acquisti effettuati con carte di credito, con le telecamere di sorveglianza e con i post nei social network. La tecnologia sta rendendo sempre più difficile mentire, e in casi come questo delitto è sicuramente un bene. Ma è anche importante ricordare che questa tecnologia non è perfetta: il mio account Google, legato al mio smartphone, giura che sono stato in Turchia l’11 maggio 2016, percorrendo 5375 chilometri in un’ora e 46 minuti a piedi. Attenzione, insomma, a non incriminare solo sulla base dei dati.

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Se siete fra i donatori che sostengono “Luna? Sì, ci siamo andati!”, c‘è una novità per voi
Ottobre 7, 2018 5:56Come probabilmente sapete, il mio libro di debunking dedicato al complottismo lunare, intitolato spoilerosamente Luna? Sì, ci siamo andati!, da qualche mese è disponibile gratuitamente in versione aggiornata sotto forma di sito, sfogliabile anche tramite smartphone, al link breve Tinyurl.com/luna2018.Ho scelto questa formula perché la carta è bella ma costa e soprattutto pesa: non posso più permettermi di viaggiare in treno con dieci o venti chili di libri al seguito.
Se qualcuno ha un modo automatico per convertire il sito in un libro stampabile o in un PDF, sono tutt’orecchi.
Il sito sta avendo un buon riscontro: da dicembre 2017 è stato sfogliato oltre 290.000 volte, stando alle statistiche di Blogger.com; le sue pagine più sfogliate sono la spiegazione della tecnologia fotografica dell’epoca, come discutere con i lunacomplottisti, la spiegazione del perché le ombre non sono parallele nelle foto e le principali conferme della realtà degli allunaggi.
Luna? oggi è sostenuto esclusivamente dalle donazioni dei lettori, che mi permettono di dedicare tempo all’aggiornamento e alla manutenzione del libro. Visto che si avvicina il cinquantenario del primo allunaggio, mi sa che ci sarà un rigurgito del complottismo lunare e quindi ci sarà bisogno di consultare spesso “Luna!”. Sono contento che ora sia a disposizione di tutti senza neppure doverlo scaricare ma semplicemente cercando in Google.
Ho aggiunto al libro una pagina pubblica con l’elenco dei donatori, in forma anonimizzata. Lo segnalo anche qui nella speranza di raggiungere i donatori del passato che nel frattempo hanno cambiato indirizzo di mail.
Se siete già donatori e volete apparire in questo elenco col vostro nome e cognome, con il nome della vostra ditta, con un nickname o non volete apparire del tutto, ditemelo senza problemi: aggiornerò e correggerò l’elenco. Basta che mi diciate due cose:
- come comparite nell'elenco attualmente
- come vorreste comparirvi
Ovviamente se per caso non siete donatori ma vi piacerebbe comparire in questo elenco per vantarvi con gli amici, siete sempre in tempo a fare una donazione (basta l’equivalente di una fetta di pizza) dicendomi se e come volete comparire. Luna? è anche aperto a sponsorizzazioni.
Se Luna? vi è piaciuto, segnalatelo ai vostri amici: è gratis proprio per poter mettere a disposizione di tutti le informazioni utili a capire come si è svolta realmente una delle più grandi avventure della storia. Usate il link breve che ho già citato: Tinyurl.com/luna2018.
Grazie ancora a tutti, e ad astra!
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Puntata del Disinformatico RSI del 2018/10/05
Ottobre 6, 2018 5:20È disponibile lo streaming audio e video della puntata del 5 ottobre scorso del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera.
La versione podcast solo audio (senza canzoni) è scaricabile qui; la versione video (canzoni incluse) è nella sezione La radio da guardare del sito della RSI ed è incorporata qui sotto. Buona visione e buon ascolto!
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.