Blog di "Il Disinformatico"
UFO e astronauti, come discutere con un lunacomplottista, segreti lunari: aggiornamento di “Luna? sì, ci siamo andati!”
22 de Abril de 2018, 6:01Ultimo aggiornamento: 2018/04/22 11:00.
Ho completato il caricamento online delle versioni aggiornate dei capitoli 11, 12, 13 e 14 di Luna? Sì, ci siamo andati, il mio libro gratuito di risposte alle tesi di complotto intorno agli sbarchi sulla Luna.
Nel Capitolo 11, UFO e allunaggi, mi occupo delle tesi che sostengono che gli astronauti lunari abbiano incontrato gli alieni sulla Luna. Le trovo spassose, perché se hanno incontrato gli extraterrestri sulla Luna, vuol dire che sulla Luna ci sono andati davvero, e quindi è meraviglioso prendere questi sostenitori e metterli contro quelli che negano le missioni lunari.
Ho colto l’occasione per parlare anche della recente “notizia” secondo la quale quattro astronauti Apollo sarebbero stati sottoposti alla “macchina della verità” per confermare che hanno visto degli UFO.
Nel Capitolo 12, Come discutere con i lunacomplottisti, spiego appunto alcune tecniche e alcune domande specifiche da fare ai sostenitori delle tesi di complotto per evitare di impantanarsi in discussioni estenuanti e spesso inconcludenti.
Nel tredicesimo capitolo, I veri segreti della Luna, accenno alcune delle storia poco conosciute delle missioni lunari, che prima o poi riuscirò (spero) a raccogliere in un libro apposito.
Nel quattordicesimo, In ricordo dei caduti, presento le foto e le storie degli uomini e delle donne che sono morti nel corso dell’esplorazione spaziale.
Luna? Sì, ci siamo andati, è interamente gratuito, sostenuto solo dalle vostre gentili donazioni.
Buona lettura!
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Telegram alle strette, rivela il rischio di avere dispositivi chiusi come gli iPhone
21 de Abril de 2018, 16:08Telegram è sotto attacco: la Russia lo accusa di favorire i terroristi dando loro un modo per comunicare senza essere sorvegliabili da parte delle autorità, ma il fondatore di Telegram, Pavel Durov, si rifiuta di dare alle autorità russe le chiavi di decrittazione dei messaggi degli utenti.La sua argomentazione nel mettersi contro il volere di uno stato che ha dimostrato di non essere particolarmente tenero con chi non si adegua alle sue richieste è che consegnare le chiavi di decrittazione non avrebbe nessuna conseguenza utile per l’antiterrorismo: i terroristi non farebbero altro che spostarsi su un’altra app di messaggistica protetta.
Le autorità russe hanno reagito bloccando Telegram, ma Telegram ha trasferito i propri servizi sui cloud di Google e Amazon, per cui se le autorità vogliono bloccare Telegram dovrebbero bloccare tutto Google e tutto Amazon. Impraticabile, anche se la Russia attualmente ha bloccato circa 16 milioni di indirizzi IP, quasi tutti di Amazon Web Services e Google Cloud. Comunque gli utenti possono eludere il blocco.
Gli app store di Android (Google) e iOS (Apple) continuano ad ospitare l’app, ma BoingBoing coglie l’occasione per una riflessione di fondo: se Apple o Google cedono alle pressioni russe e bloccano l’app di Telegram, sarà molto difficile per gli utenti russi riuscire a procurarsela o ottenerne gli aggiornamenti.
Gli utenti Android dovranno solo attivare un’opzione del loro telefonino per installare Telegram da fonti alternative, ma gli utenti iOS dovranno fare i salti mortali (jailbreak) per fare altrettanto. È il difetto dei sistemi chiusi: creano un nuovo punto debole.
Fonte aggiuntiva: Sophos.
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UFO e astronauti, come discutere con un lunacomplottista
21 de Abril de 2018, 12:59Ho completato il caricamento online delle versioni aggiornate dei capitoli 11 e 12 di Luna? Sì, ci siamo andati, il mio libro gratuito di risposte alle tesi di complotto intorno agli sbarchi sulla Luna.
Nel Capitolo 11, UFO e allunaggi, mi occupo delle tesi che sostengono che gli astronauti lunari abbiano incontrato gli alieni sulla Luna. Le trovo spassose, perché se hanno incontrato gli extraterrestri sulla Luna, vuol dire che sulla Luna ci sono andati davvero, e quindi è meraviglioso prendere questi sostenitori e metterli contro quelli che negano le missioni lunari.
Ho colto l’occasione per parlare anche della recente “notizia” secondo la quale quattro astronauti Apollo sarebbero stati sottoposti alla “macchina della verità” per confermare che hanno visto degli UFO.
Nel Capitolo 12, Come discutere con i lunacomplottisti, spiego appunto alcune tecniche e alcune domande specifiche da fare ai sostenitori delle tesi di complotto per evitare di impantanarsi in discussioni estenuanti e spesso inconcludenti.
Il libro è interamente gratuito, sostenuto solo dalle vostre gentili donazioni.
Buona lettura!
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Podcast del Disinformatico del 2018/04/20
20 de Abril de 2018, 10:16È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di oggi del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera. Buon ascolto!
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Facebook tenta di far passare il riconoscimento facciale anche in Europa
20 de Abril de 2018, 8:11![]() |
Credit: Lorenzo Vianini. |
Nell’UE questo riconoscimento era stato interrotto nel 2012 in seguito alle obiezioni dei legislatori e delle associazioni di tutela della privacy.
Stavolta Facebook ci prova, in occasione dell’imminente entrata in vigore delle nuove norme GDPR, aggiungendo al riconoscimento facciale nuove funzioni per renderlo apparentemente più utile e appetibile per gli utenti, come nota Graham Cluley. Il comunicato stampa di Facebook parla della possibilità di sapere se qualcuno carica una vostra foto come immagine del proprio profilo e quindi evitare che qualcuno si spacci per voi, oppure di sapere quando qualcuno vi include in una foto senza taggarvi.
Il riconoscimento facciale sarebbe utile, dice Facebook, anche per gli ipovedenti, perché consentirebbe al social network di descrivere a parole il contenuto di un’immagine, come già avviene in parte già ora.
È piuttosto evidente che questa raccolta di massa di immagini catalogate comporta un rischio di privacy, molestia, stalking e abuso generale molto elevato, e Facebook non ha un passato particolarmente brillante in questo senso, per cui è consigliabile disattivare quest’opzione.
Il guaio è che nonostante tutte le promesse di redenzione fatte da Facebook, le prime segnalazioni indicano che l’opzione di riconoscimento facciale è attivata per impostazione predefinita, almeno in questa fase introduttiva, e spetta all’utente accorgersi che c’è e disabilitarla.
Sull’app, toccate l’hamburger (le tre linee orizzontali), andate in Impostazioni - Privacy e cercate Riconoscimento facciale.
Se invece usate il sito Web di Facebook, provate questo link:
https://www.facebook.com/settings?tab=facerec
Non tutti trovano quest’opzione. Ho chiesto ad alcuni lettori, che l’hanno trovata attivata e mi hanno mandato le schermate che vedete qui sopra. Conviene quindi restare vigili.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.