Blog di "Il Disinformatico"
Perché il prossimo volo verso la Stazione Spaziale impiegherà due giorni invece di sei ore?
31 de Agosto de 2015, 6:28Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di un utente che desidera restare anonimo. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Ultimo aggiornamento: 2015/08/31 11:30.Il 2 settembre prossimo partirà dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, un razzo Soyuz che porterà nello spazio e alla Stazione Spaziale Internazionale tre astronauti: il Kazako Aidyn Aimbetov, il russo Sergei Volkov e il danese Andreas Mogensen. Ma a differenza dei lanci precedenti, questo volo impiegherà due giorni a raggiungere la Stazione invece di sei ore. Come mai?
È dal 2013 che le Soyuz hanno iniziato a raggiungere la Stazione in sei ore; prima la durata tipica del viaggio era appunto di due giorni, con tutti i disagi che questo comporta a causa delle dimensioni ridottissime del veicolo spaziale.
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Da sinistra, Aimbetov, Volkov e Mogensen. Credit: NASA. |
La giustificazione parrebbe però contraddetta dai dati storici orbitali della ISS, dato che nei mesi scorsi la Stazione era ancora più in alto: per esempio, all'arrivo di Samantha Cristoforetti, Terry Virts e Anton Shkaplerov con la Soyuz TMA-15M, a fine novembre 2014, la quota media della ISS era circa 412 km, e durante il volo della Soyuz TMA-16M, a fine marzo 2015, era di 401 km, come mostra questo grafico di Heavens-Above.com:
Probabilmente mi manca qualche dato che spiega la discrepanza: ho chiesto chiarimenti all'ESA.
La diretta streaming del lancio inizierà su NASA TV alle 23:45 EDT dell'1 settembre (le 5:45 del 2 settembre, ora dell'Europa centrale CET) e il lancio avverrà alle 00:37 EDT del 2 settembre (le 6:37 CET, 10:37 ora di Baikonur).
L'attracco al modulo russo Poisk della Stazione Spaziale Internazionale è previsto per le 3:42 EDT di venerdì 4 settembre (9:42 CET) e verrà anch'esso trasmesso in diretta streaming da NASA TV a partire dalle 9:00 CET. L'apertura dei portelli è prevista intorno alle 6:15 EDT (12:15 CET) e verrà trasmessa dalle 11:45 CET.
Grazie all'arrivo del nuovo equipaggio, gli occupanti della Stazione torneranno a essere nove; è da novembre del 2013 che non accade. Ma sarà una condizione molto temporanea, perché Mogensen e Aimbetov ripartiranno per la Terra il 12 settembre insieme a Gennady Padalka, che è già a bordo della Stazione e ne è l'attuale comandante. Il passaggio del comando allo statunitense Scott Kelly, già a bordo e impegnato in una missione di quasi un anno insieme al collega russo Mikhail Kornienko, avverrà il 5 settembre alle 2:40 EDT (8:40 CET).
Fonti aggiuntive: NASA.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Antibufala: “Luna di sangue” il 28 settembre, ciarlatani annunciano la fine del mondo
29 de Agosto de 2015, 22:19Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni di “bertor*” e “luca.imh*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento).
Il fenomeno è definito "Luna di sangue" e si verificherà perchè intorno alle 2 di notte, tra la domenica e il lunedì, la luna si avvicinerà particolarmente alla terra... La spiegazione scientifica non ha convinto molte persone e in rete si sta diffondendo la convinzione che quella notte succederà qualcosa di misterioso e pericoloso”. Addirittura il titolo parla di “fine del mondo”.
Lo stesso articolo, praticamente parola per parola, viene pubblicato da MSN.com, nientemeno che nella sezione “tecnologia e scienza”.
No, no, no, no e ancora no. Semplicemente, il 28 settembre ci sarà una normale eclissi di luna, durante la quale, come al solito, la Luna assumerà un colore rossastro perché la luce solare che la illumina passerà attraverso l'atmosfera terrestre e ne verrà filtrata. Non c'entra nulla la distanza fra la Terra e la Luna.
Oltretutto questa distanza non sarà affatto particolare: il 28 settembre prossimo la Luna sarà infatti a 356.000 chilometri dalla Terra, ossia alla distanza che raggiunge una volta ogni 27 giorni.
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Variazione periodica della distanza Terra-Luna in migliaia di km (WolframAlpha) |
Mentre orbita intorno alla Terra, infatti, la Luna varia la propria distanza fra 404.000 e 356.000 chilometri. Lo fa sempre, da tempo immemorabile, ogni 27 giorni e spiccioli (27.322, per la precisione). Questa volta il momento di minima distanza coincide con una Luna piena e con un'eclissi, ma la cosa è assolutamente normale e per niente rara: per saperlo basta consultare per esempio siti di astronomia come Timeanddate oppure Earthsky o anche semplicemente un giornale generalista decente come The Independent.
Non si capisce perché mai una comune eclissi di Luna debba essere segno di catastrofe. O meglio, lo si capisce se si bazzica il bizzarro mondo di quelli che ancora non si sono resi conto che la Bibbia non è un manuale di astronomia ma hanno capito benissimo che è un ottimo pretesto per spillare soldi alla gente.
Ci sono infatti vari predicatori cristiani ed ebrei, come John Hagee della Cornerstone Church in Texas e Mark Blitz degli El Shaddai Ministries nello stato di Washington (ma non solo loro), che secondo l'Express stanno annunciando ai propri fedeli che il 28 settembre ci sarà il secondo avvento di Cristo. Loro, che sono più furbi, dicono che l'hanno capito perché l'eclissi del 28 settembre è la quarta di una tetrade biblica, ossia di una sequenza di quattro eclissi lunari totali consecutive che coincidono con festività del calendario ebraico. E siccome nelle altre occasioni recenti nelle quali ci sono state tetradi bibliche (1493-1494, 1949-1950, 1967-1968) sono successi eventi importanti per il mondo (in particolare per gli ebrei), allora anche stavolta deve succedere qualcosa di grosso.
Guarda caso, Hagee e Blitz hanno appena pubblicato due libri sull'argomento. Libri che naturalmente si fanno pagare. Cosa se ne farebbero dei soldi incassati vendendoli, se davvero dovesse arrivare Gesù Cristo a proclamare la fine del mondo terreno, non si sa ed è meglio non chiedere. Sembra quasi che siano loro i primi a non credere alle cose che dicono.
Io non sono un televangelista, ma faccio lo stesso una profezia, anzi ne faccio quattro, così creo anch'io la mia tetrade: il 28 settembre 2015 ci godremo una bella eclissi di Luna, non ci sarà la seconda venuta di Cristo, i telepredicatori faranno una figura da cialtroni che verrà prontamente perdonata e dimenticata dai loro seguaci e i giornalisti continueranno a pubblicare queste cretinate, che verranno prontamente perdonate e dimenticate da quell'Ordine dei Giornalisti che in teoria dovrebbe vigilare sul rispetto della deontologia professionale.
Se “in rete si sta diffondendo la convinzione che quella notte succederà qualcosa di misterioso e pericoloso”, è anche colpa del giornalismo irresponsabile come quello del Messaggero, che invece di far scrivere qualcosa di sensato e interessante a un astronomo preferisce fare copiaincolla da giornali come Metro o Leggo, favorire i ciarlatani e menar gramo pur di attirare qualche clic in più. Che pena.
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Podcast supplementari del Disinformatico RSI? Non proprio
29 de Agosto de 2015, 15:36Alcuni lettori/ascoltatori mi hanno segnalato la pubblicazione improvvisa di cinque podcast del Disinformatico che conduco per la Radiotelevisione Svizzera: uno, due, tre, quattro, cinque.A differenza dei normali podcast della mia trasmissione, in uno di questi c'è anche la musica, che invece normalmente viene tagliata). Ma il Disinformatico radiofonico è in pausa fino al 4 di settembre. Cos'è successo?
Di preciso non lo so; posso dirvi solo che non si tratta di puntate nuove ma di versioni (con o senza musica) di puntate già trasmesse (e già disponibili come podcast standard) risalenti a luglio.
Nulla di nuovo, insomma: ma se volete sentire com'è il Disinformatico in diretta, prima che vengano tolte le canzoni, potete scaricarvi questa puntata.
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Antibufala: l’asteroide 2015 PU228 colpirà la Terra nel 2081!
29 de Agosto de 2015, 9:32Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni di “diegotur*” e “francescosc*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento).Una lettrice, alim*, mi ha segnalato la presenza sul sito della NASA di un asteroide, denominato 2015 PU228, che ha un rischio d'impatto di livello 1 nell'anno 2081.
Considerato che si tratta di un oggetto con un diametro di circa 300 metri, che in condizioni medie produrrebbe un cratere di circa sei chilometri di diametro, è comprensibile che la cosa crei una certa inquietudine sulla catastrofe che sembrerebbe incombere sui nostri figli o nipoti. Ma prima di farsi prendere dal panico e invocare l'intervento di Bruce Willis in stile Armageddon è meglio conoscere bene il significato dei dati pubblicati dalla NASA, non solo per questo asteroide ma anche più in generale per tutti gli allarmi asteroidali che periodicamente vengono diffusi da giornalisti e internauti sconsiderati.
Prima di tutto, il livello 1 della Scala Torino nelle informazioni della NASA sull'asteroide 2015 PU228 non è il più alto, come verrebbe facile pensare, ma è il penultimo (Wikipedia; NASA) ed è definito come “scoperta abituale, nella quale è previsto un passaggio nelle vicinanze della Terra che non crea alcun livello insolito di pericolo. I calcoli attuali indicano che la probabilità di collisione è estremamente bassa e non vi è motivo di preoccupazione o attenzione del pubblico. Nuove osservazioni telescopiche molto probabilmente condurranno a una riassegnazione al livello 0.”
Per il valore -1.95 della Scala Palermo, indicato attualmente dalla NASA per questo asteroide, va notato che in questa scala “valori fra -2 e 0 indicano situazioni che meritano un monitoraggio attento” (Wikipedia; NASA), ma serve un valore positivo per passare da “monitoraggio” a “preoccupazione”.
Nel caso specifico dell'asteroide 2015 PU228, inoltre, le previsioni si basano al momento su 115 osservazioni che coprono circa 34 giorni: un campione decisamente modesto, che crea forte incertezza sui calcoli a lungo termine. In pratica, c'è almeno una soluzione di questi calcoli che includono un impatto con la Terra, ma ce ne sono moltissime altre che non lo includono: lo sapremo con minore incertezza man mano che aumentano le osservazioni che permettono di definire con maggiore precisione la traiettoria dell'asteroide (che comunque può essere leggermente alterata da vari fenomeni, come la pressione della luce solare). È un processo spiegato bene da questa pagina di FAQ della NASA, dalla quale traduco questo paragrafo che chiarisce il motivo per cui spesso la NASA inizialmente assegna rischi d'impatto relativamente alti e poi man mano li riduce:
Dato che le orbite derivanti da una serie molto limitata di osservazioni sono più incerte, è più probabile che tali orbite “consentano” degli impatti futuri. Tuttavia spesso queste previsioni iniziali possono essere scartate man mano che includiamo un maggior numero di osservazioni e riduciamo le incertezze sull'orbita dell'oggetto. Di solito il rischio associato a un oggetto specifico diminuirà man mano che si rendono disponibili ulteriori osservazioni e quindi capita che degli oggetti vengano inclusi e poi rimossi nella nostra pagina dedicata ai rischi d'impatto
[...] Per contro, nel caso improbabile che un dato evento potenziale d'impatto persista fino a quando l'orbita è piuttosto ben delimitata, la probabilità d'impatto e il rischio associato tenderanno ad aumentare man mano che si aggiungono osservazioni. Questo non è paradossale: se davvero un asteroide sta per passare molto vicino alla Terra, allora inizialmente non si può escludere una collisione. La probabilità d'impatto tenderà ad aumentare man mano che viene affinata l'orbita e vengono scartate le traiettorie alternative e sicure. Prima o poi la probabilità d'impatto scenderà a zero (di solito piuttosto di colpo) oppure, se l'asteroide è davvero in traiettoria di collisione, continuerà ad aumentare fino a raggiungere il 100%.
In altre parole, se vedete che dalle pagine della NASA sparisce una segnalazione di un certo asteroide, non è una forma di censura per nascondere l'impatto imminente.
Fra l'altro, i passaggi “ravvicinati” di asteroidi non sono affatto rari. Tutto dipende da cosa s'intende per ravvicinato: l'attuale tabella apposita della NASA, infatti, include persino oggetti che passeranno a settantacinque volte la distanza fra la Terra e la Luna. Con criteri di questo genere, soltanto negli ultimi sei giorni la Terra è stata “sfiorata” (in termini cosmici) da un asteroide ben dieci volte. Niente panico, insomma.
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Oggi un balletto spaziale degno di “2001”
28 de Agosto de 2015, 6:19Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni di “sedici2*” e “info@vanta*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento).Tra meno di un'ora tre astronauti della Stazione Spaziale Internazionale useranno il proprio veicolo Soyuz TMA-16M per un viaggio molto corto: lo traslocheranno da un punto di attracco a un altro della Stazione, come mostrato dallo schema qui accanto (che presenta soltanto la porzione russa della Stazione).
La Soyuz è attraccata da cinque mesi al modulo Poisk della Stazione, rivolto verso lo spazio (zenit) e verrà sganciata da Gennady Padalka, Mikhail Kornienko e Scott Kelly alle 3:12 EDT di oggi (9:12 in Europa centrale) per riattraccare circa 25 minuti dopo all'attracco longitudinale del modulo Zvezda.
Lo spostamento si rende necessario per consentire tra pochi giorni l'arrivo piuttosto raro di un terzo veicolo spaziale Soyuz, la TMA-18M, che porterà a nove gli occupanti della Stazione, trasportando il russo Sergey Volkov, il primo astronauta danese Andreas Mogensen, e il kazako Aidyn Ambetov (che sostituisce la cantante Sarah Brightman). L'altra Soyuz già attraccata è la TMA-17M che ha trasportato gli altri tre occupanti della Stazione (Kononenko, Lindgren e Yui).
Per gli astronauti è un'operazione impegnativa, perché devono predisporsi per l'eventualità di non riuscire a riattraccare e quindi tornare a Terra in emergenza, ma è estremamente spettacolare, perché consente loro di vedere la Stazione da fuori in grande dettaglio da varie angolazioni, cosa che non fanno durante la manovra di arrivo o di partenza dalla Stazione.
La manovra, effettuata mentre la Stazione e la Soyuz volano a circa 28.000 chilometri l'ora, verrà trasmessa in diretta streaming da NASA TV. Se volete un'anteprima della spettacolare operazione, sentite cosa ne dice (in inglese) Luca Parmitano, che l'ha fatta nel 2013 con la Soyuz TMA-09M, e godetevi questo video della sua manovra: manca solo il Danubio Blu per farne una scena di 2001:Odissea nello spazio. Il video è accelerato di quattro volte rispetto alla realtà.
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