Ir para o conteúdo

Blogoosfero verdebiancorosso

Tela cheia Sugerir um artigo

Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

“Repubblica” e Tio.ch non distinguono uno Shuttle da una stazione spaziale

21 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “ulivo.dir*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Repubblica ci regala un altro bell'esempio d'incompetenza giornalistica in questo articolo, a firma di Matteo Marini, nel quale si sostiene che in questo video ci sia un “enigma” costituito da UFO visibili “dagli oblò della ISS”.

Tanto per cominciare, il video non mostra la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma il vano di carico dello Shuttle. Non distinguere uno Shuttle dalla ISS, in un articolo dedicato allo spazio, è come confondere una Smart con una casa in una rivista di architettura. O un gatto con una pantera in un documentario sugli animali.

E non c'è nessun “enigma”: i puntini che si vedono muoversi non sono veicoli alieni lontani, ma i soliti frammenti e detriti che accompagnano qualunque veicolo spaziale. Si muovono perché lo Shuttle sta facendo manovre (e quindi si sposta rispetto ai detriti che lo attorniano), perché sono spinti dal getto dei motori di manovra o perché interagiscono con la microgravità del veicolo o con il campo elettrostatico che lo circonda. Tutto qui. Roba vecchia e straconosciuta. Lo Shuttle, fra l'altro, non vola più dal 2011.

Suvvia, Repubblica: costerebbe molto far scrivere gli articoli da qualcuno che sa di cosa sta parlando?


Aggiornamento (2013/01/22)


Repubblica ha corretto il titolo dell'articolo: ora parla di Shuttle invece che di ISS. Ma la bufala nufologica resta.

Ticinonline, invece, il giorno dopo ha disinvoltamente pubblicando lo stesso video-bufala e ha continuato ad affermare che si tratterebbe della ISS (“La Stazione orbitante ha filmato un UFO?”).

Cosa anche peggiore, nel video sono state inserite delle immagini della Stazione Spaziale Internazionale che non c'entrano nulla con il video ufologico e che sono state riprese dall'astronauta Paolo Nespoli (si riconoscono perché sono le uniche nelle quali si vede la Stazione con lo Shuttle attraccato).



Antibufala: Obama rende obbligatori i microchip impiantati nel corpo

21 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “filippo” e “fabiomel*”.

C'è un piano del Nuovo Ordine Mondiale per inserire in tutti gli abitanti del mondo un microchip, e la recente riforma sanitaria di Obama ne è il primo passo, perché prevede l'inserimento di questi microchip per scopi medici dal 23 marzo prossimo nei cittadini americani. Poi arriverà il turno del resto del pianeta. Non ridete: questa è la tesi di complotto che sta ricominciando a girare in Rete.

Infatti l'idea di un complotto mondiale per impiantare microchip nelle persone è una vecchia storia di origine religiosa, le cui tracce risalgono ad almeno dieci anni fa: l'impianto del microchip (più specificamente un RFID, simile a quello che si usa per l'identificazione dei cani e dei gatti) sarebbe un marchio della Bestia, cioè di Satana, secondo un'interpretazione della Bibbia che cita il libro dell'Apocalisse, nel quale si parla di un “marchio sulla mano destra o sulla fronte” messo dalla Bestia su “tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi” in modo che “nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio”.

Anni fa questa storia prendeva di mira specificamente due marche di RFID impiantabili: Mondex e VeriChip. Lo sbufalamento meticoloso delle asserzioni riguardanti il caso Mondex è qui su Urban Legends e qui su Snopes e si applica pari pari al caso VeriChip. Adesso l'allarme è ritornato alla carica con un aggancio alla riforma sanitaria statunitense, l'Obamacare.

Nella versione corrente, infatti, si “dimostra” la veridicità della tesi citando con precisione un documento governativo statunitense. Siccome molti non vanno a controllare le citazioni, questo fa sembrare credibile l'appello. In particolare viene citato il disegno di legge HR 3962, approvato nel 2009 e disponibile qui in formato PDF: un malloppone di 1990 pagine nel quale però non c'è nessuna menzione di chip o di RFID. La parola“CHIP” (in maiuscolo) presente nel documento è una sigla che sta per Children's Health Insurance Program, ossia una copertura assicurativa sanitaria per bambini. Non c'entra nulla con i microchip.

Altre versioni dell'appello citano un altro documento, HR3200, che però è un disegno di legge che non è mai stato approvato, non faceva parte del progetto Obamacare e comunque non parlava di obblighi d'impiantare microchip, ma soltanto di istituire un registro nazionale dei dispositivi impiantati (pacemaker, protesi mammarie, eccetera). I dettagli della questione sono su Snopes.com, che spiega da dove viene la data del 23 marzo prossimo: è semplicemente la data entro la quale entra in funzione il registro in questione, presente anche nel disegno di legge HR3962 approvato.

In sintesi, la tesi dell'imminente microchippatura dell'umanità da parte del Nuovo Ordine Mondiale si basa su un brano della Bibbia interpretato a capocchia e su un disegno di legge che non dice quello che gli si attribuisce e comunque non è mai stato approvato. Questo è il livello di serietà di chi spara queste tesi di complotto. Ma se per caso non vi basta e avete ancora qualche dubbio, non c'è problema: il 23 marzo è vicino. A quella data, quando non succederà assolutamente niente, esattamente come non è successo niente il 21 dicembre 2012, sarà interessante vedere le reazioni di quest'ennesima categoria d'imbecilli menagramo.



Il Pallido Puntino Azzurro di Carl Sagan illustrato da Zen Pencils

20 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “alex.gir”.

Zen Pencils ha illustrato The Pale Blue Dot, una delle più poetiche riflessioni sull'universo e sull'umanità scritte dall'astronomo Carl Sagan. Ne avevo parlato in questo articolo, traducendo come meglio potevo la prosa di Sagan, ispirata da un'immagine scattata dalla sonda Voyager 1, così lontana nel suo viaggio che la nostra Terra è poco più di un pixel nell'immensità del cosmo.

Ripubblico qui la mia traduzione, da leggere accompagnandola con le immagini di Zen Pencils.

Da questo lontano punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi.

Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e cercatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo. Quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino.

Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granello solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.

La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, perlomeno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.

Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza che suscita umiltà e forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo.

Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro e di preservare e proteggere l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. Questo pallido puntino azzurro.

– Carl Sagan, 1934-1996



“Repubblica” non distingue uno Shuttle da una stazione spaziale

20 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “ulivo.dir*”.

Repubblica ci regala un altro bell'esempio d'incompetenza giornalistica in questo articolo, a firma di Matteo Marini, nel quale si sostiene che in questo video ci sia un “enigma” costituito da UFO visibili “dagli oblò della ISS”.

Tanto per cominciare, il video non mostra la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma il vano di carico dello Shuttle. Non distinguere uno Shuttle dalla ISS, in un articolo dedicato allo spazio, è come confondere una Smart con una casa in una rivista di architettura. O un gatto con una pantera in un documentario sugli animali.

E non c'è nessun “enigma”: i puntini che si vedono muoversi non sono veicoli alieni lontani, ma i soliti frammenti e detriti che accompagnano qualunque veicolo spaziale. Si muovono perché lo Shuttle sta facendo manovre (e quindi si sposta rispetto ai detriti che lo attorniano), perché sono spinti dal getto dei motori di manovra o perché interagiscono con la microgravità del veicolo o con il campo elettrostatico che lo circonda. Tutto qui. Roba vecchia e straconosciuta. Lo Shuttle, fra l'altro, non vola più dal 2011.

Suvvia, Repubblica: costerebbe molto far scrivere gli articoli da qualcuno che sa di cosa sta parlando?



Foto di rara bellezza dallo spazio

19 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “diletta_b*”.

Questa splendida foto è stata scattata nel 2010 dalla Stazione Spaziale Internazionale ed è riemersa di recente su Twitter grazie a Phil Plait e Fragile Oasis. Potete scaricare l'enorme originale qui. Fatelo: ridotta alle dimensioni striminzite che vedete qui sotto perde un po' del proprio incanto.



Intanto dallo spazio profondo arriva questa foto zoomabile della porzione centrale della nostra galassia, la Via Lattea, grazie a Stéphane Guisard e all'ESO nel progetto GigaGalaxyZoom.

The center of the Milky Way galaxy

Bella, vero? Ora cercate di non rimanere storditi nel considerare che quella foschia biancastra che vedete nella foto non è polvere interstellare: ciascun puntino è una stella. Una stella come il nostro Sole, o forse più grande. Zoomate la foto originale, che misura 24.000 x 14.000 pixel, e ve ne accorgerete.




Tags deste artigo: disinformatico attivissimo