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Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Promemoria: Cena con John Billingsley (“Star Trek”) e Bonita Friedericy (“Chuck”) il 19/9, prenotatevi

15 de Agosto de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Come anticipato un paio di mesi fa, ho la possibilità di avere a Lugano per una cena fra amici gli attori John Billingsley (il dottor Phlox di Star Trek: Enterprise) e Bonita Friedericy (il generale Beckman di Chuck) il prossimo 19 settembre.

È un raduno amatoriale: miriamo solo a raccogliere abbastanza partecipanti da coprire le spese (biglietto di viaggio, cena e albergo per John e Bonita), per cui i posti sono limitati e costano 83 franchi (69 euro) compresi cena e autografo personale. Se vi interessa, prenotatevi subito con Paypal, perché a nostra volta dobbiamo prenotare John e Bonita!

Le foto qui sotto, scattate da Rodri Van Click, vi danno un'idea di quel che può succedere quando ci sono in giro questi due matti. Altre foto sono su Flickr qui.

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I cioccolatini che John e Bonita offrivano in cambio di domande. Lanciandoli.

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Cialde praghesi offerte da John e consorte.

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Ho riso così tanto che non mi ricordo esattamente perché John ha dovuto fare una dimostrazione delle proprie gambe. Ma so che era molto importante.



Tante novità da Curiosity

10 de Agosto de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Credit: Henry Payne.
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “giocat65” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Nuova infornata di immagini da Marte. Man mano che arrivano, vengono pubblicate qui presso il sito del Mars Science Laboratory.

Nella concitazione dell'atterraggio è stato perso un po' di vista il primo risultato scientifico della missione: la misurazione delle radiazioni interplanetarie, che oggi sono uno degli ostacoli pratici più impegnativi per una missione umana su Marte e sono quasi impossibili da simulare in laboratorio. Nel corso dei mesi di viaggio dalla Terra verso Marte, la sonda ha misurato queste radiazioni, e in particolare la loro penetrazione dentro il guscio protettivo del veicolo, come se ci fosse stato dentro un astronauta. I primi risultati sono abbastanza confortanti, anche se i cinque eventi solari che hanno superato le protezioni fanno pensare.

Tutti questi dati arrivano da Marte via radio, e Curiosity è parzialmente comandata via radio dalla Terra. E se qualcuno decidesse di sabotarla? Quanto sarebbe difficile? Molto per dei vandali, poco per una potenza straniera, e ci sono vari modi per riuscirci. Ammesso che non sia già stato fatto con altri veicoli spaziali. I dettagli sono su PCMag.

È arrivata la prima panoramica a colori dell'area intorno a Curiosity:

Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS
L'immagine copre 360 gradi ed è stata realizzata assemblando 130 foto a bassa risoluzione (144x144 pixel). Le chiazze grigie sono prodotte dallo scarico dei razzi di discesa e rivelano il vero colore del suolo marziano, che è principalmente roccia basaltica grigia; la colorazione rossiccia deriva dalla polvere di ossido di ferro che ricopre buona parte del pianeta. La versione a massima risoluzione è scaricabile qui. Un'altra bella panoramica, composta amatorialmente e a maggiore risoluzione (4476x1629), è qui su Martian Vistas, che ha anche delle panoramiche 3D.

Phil Plait di Bad Astronomy ha notato che in questa foto si nota il cosiddetto heiligenschein: una sorta di alone chiaro o aureola intorno all'ombra della fotocamera al centro dell'immagine. È un fenomeno particolarmente vistoso nelle fotografie scattate sulla Luna quando il fotografo ha il sole esattamente alle spalle ed è dovuto al fatto che in quella zona la fotocamera vede soltanto le facce illuminate dei granelli di sabbia, mentre nelle altre zone vede anche le facce in ombra, che contribuiscono a scurire la zona. Succede anche sulla Terra, ma è meno frequente.

Intanto Curiosity tira fuori gli strumenti e si autoispeziona. Questo è un collage di 20 foto ad alta risoluzione scattate dalla fotocamera Navcam di sinistra della “testa” del robot. La versione a massima risoluzione è qui.

NASA / JPL / James Sorenson

Lo sporco che si è accumulato su Curiosity nonostante la scelta della gru volante (che doveva ridurre l'impolveramento) è ben visibile in quest'altro scatto:

NASA / JPL / Emily Lakdawalla

Non dimentichiamoci che queste sono foto che arrivano da un altro pianeta. Fra l'altro, è arrivata infatti questa bella immagine ad alta risoluzione dello scudo termico appena sganciato. C'è chi ha osservato che gli alieni, su Marte, siamo noi: arriviamo dentro un disco volante dal quale facciamo scendere un robot atomico.

NASA / JPL
Ci sono link a molti altri fotogrammi ad alta risoluzione scattati durante la discesa in questo articolo di Emily Lakdawalla. La NASA ha preparato un video che anima questa sequenza di scatti:


Ma questa, preparata da Rikyunreal, è decisamente più fluida:


Per avere un confronto fra le dimensioni di Curiosity e quelle di altri veicoli semoventi che abbiamo mandato sulla Luna o su Marte, HistoricSpacecraft ha creato questo bel grafico:


Segnalo anche questo rimontaggio dei “sette minuti di terrore” integrati con le immagini reali corrispondenti:


Durante la conferenza stampa di stasera, inoltre, gli esperti del JPL che gestiscono Curiosity hanno dichiarato che quasi sicuramente l'immagine qui sotto a sinistra mostra la nube di polvere sollevata dall'impatto della gru volante (quella di destra è scattata dalla stessa fotocamera sucessivamente).

NASA / JPL-Caltech / University of Arizona

Ecco l'inevitabile, irresistibile Curiosity funzionante, fatto con Lego Mindstorms (dettagli):


C'è anche questo bell'accostamento fatto da Rob Sheridan:



E per finire c'è la foto-bufala che mostra la Terra, Venere e Giove nel cielo marziano che sta circolando in Rete: l'ha smontata Phil Plait qui.



L’insostenibile leggerezza di Google Plus

10 de Agosto de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Poco fa ho ricevuto questa notifica in una delle mie caselle di mail:


Faccio veramente fatica a capire cosa possa spingere una persona (che non conosco) a voler condividere con me un'informazione così inutile. Pensa davvero che mi possa far piacere sapere che ha “giocato a calcio #GoogleDoodle”? Non gli viene il dubbio che scocciare la gente con notifiche irrilevanti sia un modo perfetto per qualificarsi come spammer e quindi finire dritto nel cestino? E Google pensa davvero di essere apprezzata dagli utenti quando attiva notifiche come questa?

Ho disattivato le notifiche e aggiunto un altro motivo alla mia lista di ragioni per non iscrivermi a Google+. Se questo genere di spam “rispecchia la vita reale” secondo Google, allora Google ha bisogno di rifarsi una vita.


Aggiornamento


2012/08/11 - Questo doveva essere un mini-post, una semplice considerazione di passaggio, ma ha scatenato una notevole quantità di commenti arrabbiati. Forse non sono stato chiaro nell'esprimermi: la mia critica è principalmente all'utente che ha pensato fosse una buona idea mandarmi un'informazione sicuramente e assolutamente inutile. Critico anche Google+ per aver incluso questa funzione, ma è l'utente che sceglie di usarla. E non sto facendo classifiche di cosa è peggio fra Google+ e Facebook. Sto solo commentando sulla mancanza di buon senso di chi spamma: che usi Facebook, Google+ o la mail cambia poco. È sempre spam. È sempre mancanza di riguardo.



Secolo XIX, record di cretinate su Curiosity

10 de Agosto de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Perché c'è così tanto disinteresse per la scienza in Italia? Perché ci sono redazioni di giornali, come quella del Secolo XIX, che danno carta bianca a personaggi astiosi e incompetenti come Marco Ventura, che firma questo articolo sul Secolo. Pieno di bile e di infantile antiamericanismo, ignorante del fatto che a Curiosity hanno collaborato molti paesi (Europa compresa) oltre agli Stati Uniti, e soprattutto stracolmo di errori. Se Marco Ventura voleva vincere le olimpiadi della cazzata, si è appena aggiudicato la medaglia d'oro. Anche se il bronzo (nel senso di faccia) sarebbe molto più calzante.

Sono di buonumore, perché la scienza che sta arrivando da Marte e dalle altre esplorazioni spaziali è troppo bella per arrabbiarsi con chi vuole rigurgitare letame su cose di cui non capisce un ciuffolo. Però mi voglio divertire a fare cordialmente a brandelli quest'articolo del Secolo, perché è una nuova dimostrazione della pochezza delle testate giornalistiche italiane e del giornalismo spazzatura che sta contribuendo a rimbecillire l'opinione pubblica. E tiro in ballo la redazione intera, perché il signor Ventura avrà le sue colpe d'incompetenza, ma è ancora più grave la colpa di chi, al Secolo XIX, gli offre spazio e lo lascia fare.

Vediamo un po'.

“gli americani tornano su Marte con la sonda-laboratorio a sei ruote Curiosity, e l’impresa diventa nuova, la memoria è corta e non ci ricordavamo più l’emozione dei primi atterraggi sul Pianeta Rosso, 36 anni fa.” Ce la ricordiamo benissimo, signor Ventura, l'impresa delle due sonde Viking nel 1976, che è quella a cui si riferisce citando i 36 anni trascorsi. Peccato che il primo veicolo ad atterrare intero su Marte sia stato russo: il Mars 3, nel 1971. Quarantuno anni fa, non trentasei. Ma questo fatto sbugiarderebbe il tema bilioso degli “eterni bambinoni americani... alla conquista di Marte”, e allora non si racconta. O non si va a cercarlo almeno su Wikipedia. Fatterello interessante: la prima bandiera su Marte è quella sovietica. E comunque gli scopi delle Viking erano completamente diversi da quelli odierni di Curiosity. Aiutino: Viking non aveva le ruote, Curiosity sì. Cosa vorrà mai dire?

“pianeta più simile alla Terra, un decimo più piccolo e con un diametro che è la metà”. Come fa Marte a essere un decimo più piccolo della Terra (cioè grande i nove decimi del nostro pianeta) avendo la metà del suo diametro? Questa è geometria di base. In realtà il volume di Marte è circa un settimo di quello terrestre; non è “un decimo più piccolo”.

Due miliardi e mezzo i dollari spesi: tanto vale la speranza di scavare su Marte la pepita d’oro del Duemila, l’elemento mai visto che ci cambierà la vita nei prossimi millenni e il cui brevetto sarà targato Pasadena, che dia agli Stati Uniti d’America il senso di aver unito la gioia di essere i primi al mondo con l’utilità della scoperta scientifica e del ritorno economico.” Forse il signor Ventura ha confuso Curiosity con Avatar. La sonda non è su Marte alla ricerca di qualche minerale da sfruttare economicamente come l'unobtainium del film di James Cameron. Non sta cercando elementi mai visti, pepite d'oro o pepite di pollo, e non è a caccia di nessun ritorno economico. Sta facendo scienza, i cui risultati vengono condivisi in tempo reale con il mondo, non messi sotto brevetto dal Rockerduck di turno che esiste solo nella fantastiosa creatività del giornalista del Secolo XIX.

“sottotraccia ma neanche troppo c’è la tempestività singolare della missione su Marte rispetto alle presidenziali in autunno”. Qualcuno se la sente di spiegare al signor Ventura che le sonde spaziali interplanetarie vengono lanciate quando c'è la posizione ottimale dei pianeti interessati, che è decisa dalla meccanica celeste e non dal calendario politico americano, e che quindi le elezioni presidenziali non c'entrano nulla?

“C’è però Barack Obama che mette il cappello sull’ammaraggio”. Eh? Ammaraggio? Mi sono perso le foto di Curiosity che galleggia negli oceani marziani, oppure il correttore ortografico si è giustamente rifiutato di scrivere l'orrendo ammartaggio ma Ventura non se n'è accorto?

“In quel momento, a 570 milioni di chilometri si poteva forse vedere la Terra e in particolare quella parte di emisfero che brilla di stelle e strisce”. No. Marte, in questo momento, è a 251 milioni di chilometri dalla Terra (WolframAlpha). I 570 milioni di chilometri sono la distanza complessiva percorsa, riportata nei press kit della NASA.

“il presidente Obama può raccontare al suo popolo che l’America è ancora in vetta al Mondo e si prepara a scalare il più alto vulcano del sistema solare, 27 chilometri di arrampicata fino in cima al Monte Olimpo (su Marte, non in Grecia)”. No. Curiosity non è ai piedi del Monte Olimpo marziano, ma a quelli dell'Aeolis Mons (detto anche Mount Sharp), che è da tutt'altra parte su Marte. E comunque né Curiosity né altre sonde si preparano a scalare questa o altre montagne marziane.

“E per una sera, quei 2 miliardi e mezzo di dollari gettati nell’ennesima “nuova” missione su Marte potranno far credere ai “maledetti Yankee” di avere ancora tutti i requisiti per essere i più amati (e odiati) non della Terra, ma dell’intero sistema solare”. Per una sera, invece, qualcuno penserà che scrivere un travaso di bile costellato di scempiaggini potrà far credere ai poveri lettori che questo sia giornalismo.


2012/08/10


Ho ricevuto una mail di replica apparentemente proveniente da Marco Ventura (è inviata da un indirizzo di mail del Secolo XIX, ma non intestato a lui). Essendo una comunicazione personale, non ritengo corretto pubblicarla senza il consenso del mittente. Dico solo che è illuminante.


2012/08/11


Ieri sera ho ricevuto il consenso di Marco Ventura alla pubblicazione della sua mail di replica, che è stata autenticata da Ventura stesso. Eccola integralmente.

Caro Attivissimo,

agli insulti (astioso e incompetente, medaglia d’oro delle cazzate, faccia di bronzo, giornalismo spazzatura che rimbecillisce) non replico. M’interessa piuttosto segnalarle la differenza tra un articolo scientifico e uno ironico e di costume. Ho solo preso spunto dai fotomontaggi satirici sulla missione Curiosity diffusi sul web per fare dell’ironia anch’io.

Al di là di un refuso e un’imprecisione di linguaggio (Marte è un decimo della Terra, non un decimo più piccolo), l’unico errore sembra essere la distanza tra i due pianeti, diventata 570 milioni di chilometri perché questa era la distanza percorsa dalla sonda. Ma per correggere la mia “ignoranza”, lei ha commesso l’errore di confondere miglia con chilometri pur essendo (leggo nella sua presentazione) un giornalista specializzato in astronomia già collaboratore della NASA. L’hanno corretta gli internauti.

Tutto il resto, dalla scalata del Monte Olimpo alla petulanza del ricordo dei russi che per primi “arrivarono” a Marte (ma io parlavo degli americani), sono correzioni fuori tema, come se io le contestassi l’accusa di aver vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi della cazzata, obiettandole che non c’è questa specialità nei Giochi Olimpici.

Quanto all’anti-americanismo, per sua informazione sono tutto tranne che anti-americano.

Bello il suo blog: estremo, iperbolico, avvelenato, meravigliosamente fuori centro.

Grazie e alla prossima!

Marco Ventura

La mia risposta:

Egregio signor Ventura,


|| per correggere la mia “ignoranza”, lei ha commesso l’errore di confondere miglia con chilometri

Vero. La differenza è che io ho ammesso pubblicamente l'errore. E l'ho corretto, ringraziando. Lei no.

|| Al di là di un refuso e un’imprecisione di linguaggio (Marte è un decimo della Terra, non un decimo più piccolo), l’unico errore sembra essere la distanza tra i due pianeti

No. Ce ne sono molti altri. Alcuni li ho elencati nel mio articolo (pepita, ammaraggio, ecc). Altri li lascio a lei da trovare.

|| Quanto all’anti-americanismo, per sua informazione sono tutto tranne che anti-americano.

Ha un modo molto singolare di manifestarlo.


Cordiali saluti

Paolo Attivissimo

C'è stato un ulteriore scambio, che però non ho il permesso di pubblicare. L'articolo di Ventura è ancora lì, senza correzioni. Quod erat demonstrandum.


Se ti è piaciuto quello che hai letto, vuoi incoraggiarmi a scrivere ancora
e mantenere indipendente questo blog, puoi fare una donazione.

Grazie!



Lacrime di San Lorenzo in cielo? Sono i giornalisti che fanno piangere

9 de Agosto de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Titolo dell'articolo di ADNKronos: “San Lorenzo, aspettando la notte delle stelle cadenti tra oroscopi e scienza”. Seguono interviste ad astronomi e astrofisici, che spiegano cosa sono le stelle cadenti, e poi... l'oroscopo, segno per segno.

A questo punto mi aspetto che nei prossimi articoli sulla maternità venga dato pari spazio anche alle cicogne e ai cavoli. Bah.



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