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Disinformatico

сентября 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Fotocamera usata sulla Luna all'asta? Un momento...

февраля 1, 2014 15:49, by Unknown - 0no comments yet


Credit: AFP/La Stampa
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “ois.ni*”.

La Stampa e altre testate annunciano la messa all'asta di una fotocamera Hasselblad che sarebbe “il solo apparecchio fotografico della NASA ritornato sulla Terra dalle missioni Apollo che portarono allo sbarco dei primi uomini sulla Luna” e che sarà messa all'asta a Vienna il 22 marzo prossimo con una base d'asta di 80.000 euro e un prezzo atteso fra 150.000 e 200.000 euro.

Più precisamente, si tratterebbe semmai dell'unica fotocamera usata sulla Luna e riportata a Terra, secondo la casa d'aste Westlicht (che fra l'altro parla di “unica fotocamera mai usata su un altro pianeta e riportata a casa”, ma la Luna non è un pianeta: è un satellite). Westlicht la attribuisce alla missione Apollo 15, dicendo che si tratta della fotocamera numero 1038, una delle 14 usate sulla Luna durante le sei missioni Apollo che vi sbarcarono. Tutte le fotocamere, tranne questa, furono lasciate sulla Luna.

L'autenticità della fotocamera messa all'asta, secondo Westlicht, è dimostrabile perché il vetrino che porta le crocette di registro (reseau plate) porta inciso il numero 38, che è lo stesso visibile nelle foto scattate durante la missione Apollo 15 dall'astronauta Jim Irwin.

Si tratta indubbiamente di una bellissima Hasselblad EL/M molto simile a quelle modificate per l'uso all'esterno sulla Luna: il colore argento (che riflette il calore per evitare surriscaldamenti al Sole; quelle per uso a bordo erano nere), l'obiettivo Zeiss Biogon, il tasto di scatto e le leve di regolazione maggiorate e molti altri dettagli corrispondono. Ma secondo gli esperti di Collectspace non si tratta affatto dell'unica fotocamera usata sulla Luna e riportata a Terra: anche quella di Alan Shepard (Apollo 14) e probabilmente quella di Gene Cernan (Apollo 17) furono riportate.

Inoltre i numeri di serie corrispondono a quelli di una fotocamera messa all'asta nel 2012 dalla RR Auction. In quell'occasione, però, fu descritta come una Hasselblad che aveva volato fino all'orbita lunare, senza alcuna indicazione che fosse stata usata sulla Luna. Confrontando le foto di allora con quelle attuali, i graffi corrispondono ma è cambiato l'obiettivo e sono state rimosse alcune scritte, brutalmente sostituite con del nastro adesivo (cosa assurda per un cimelio del genere). In particolare, il caricatore è da 70 pose (non previsto per uso lunare, per il quale invece si usavano pellicole con un numero di pose superiore), mentre la descrizione dell'asta Westlicht parla di un caricatore da 200 pose.

Manca inoltre la darkslide, ossia la lamina che proteggeva la pellicola quando veniva rimosso il caricatore, e manca l'adesivo con le istruzioni di regolazione da usare sulla Luna, presente invece nei caricatori realmente usati sulla Luna e conservati nei musei.

Questa è la foto pubblicata da La Stampa a illustrare la fotocamera:



E questa è la foto della fotocamera messa all'asta dalla RR nel 2012:

Sia come sia, è una Hasselblad meravigliosa: ma non è del tutto certo che sia davvero stata usata sulla Luna. Se qualcuno ha voglia di regalarmela, non dico certo di no.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



“Chiudete le porte”. Dentro il Controllo Missione durante il disastro dello Shuttle Columbia

февраля 1, 2014 14:56, by Unknown - 0no comments yet

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “andreapl”.

Oggi, undici anni fa, lo Shuttle Columbia si frammentava al rientro nell'atmosfera, uccidendo i sette membri del proprio equipaggio. Questo è il video ripreso all'interno del Controllo Missione, nel quale si sentono anche le comunicazioni interne dei controllori del volo, che non furono trasmesse in diretta sui network.

A 12:30 si sente il direttore del volo LeRoy Cain arrendersi e dare l'annuncio: “Lock the doors”. Chiudete a chiave le porte: significa che il disastro è inequivocabile e che bisogna congelare la situazione in sala per poter ricostruire perfettamente gli eventi. Le persone nella sala hanno capito che hanno appena perso per sempre sette amici nel secondo incidente fatale di uno Shuttle.


Se volete saperne di più, date un'occhiata a questo mio articolo e al rapporto del 2008 sul disastro del Columbia.
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Paracadute e slitta a razzo: non è Mythbusters, è la NASA

февраля 1, 2014 14:47, by Unknown - 0no comments yet

Se oggi vi siete alzati con il bisogno di vedere una slitta a razzo tirar giù dal cielo un paracadute gigante mentre suonano i Metallica, è il vostro giorno fortunato.


Sembra uno dei test folli di Mythbusters, ma in realtà è uno dei collaudi della NASA per un paracadute supersonico da usare su Marte. Il collaudo ha rivelato un difetto nel paracadute, che vedrete verso la fine. Del resto, è per questo che si fanno i collaudi.

Ed è con collaudi come questo che si attirano le menti giovani e brillanti.
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Il Corriere illustra le polveri ultrasottili attuali in Pianura Padana. Con una foto del 2005, Presa da Wikipedia [UPD 2014/02/01]

февраля 1, 2014 13:13, by Unknown - 0no comments yet

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “alemarzaro” e “g.loru*” e alla segnalazione di @tyler_D1974 ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

“Le polveri ultrasottili soffocano la pianura padana”, titola il Corriere. Soffocano. Tempo presente. Ma la foto, attribuita dal Corriere genericamente alla NASA, è di nove anni fa. Risale infatti al 2005, come si può scoprire in tre minuti usando semplicemente la ricerca per immagini di Google (strumento evidentemente ignoto a buona parte delle redazioni dei giornali).

La foto originale è infatti qui su Nasa.gov, dove è datata 17 marzo 2005, e non mostra la Pianura Padana “sotto una cappa di nanoparticelle” come scrive il Corriere, ma genericamente la foschia prodotta da tutto l'inquinamento (compreso quello delle macroparticelle) quel giorno di nove anni fa.

Ma nella foto NASA manca l'ovale rosso. Da dove proviene? Ma da Wikipedia, dalla quale è stata prelevata dai redattori del Corriere senza neanche citare la fonte e con buona pace dell'obbligo di citazione. Giornalismo.

È giusto sensibilizzare ai problemi dell'inquinamento, ma bisogna usare dati reali, non fantasie. Perché altrimenti, quando salta fuori che l'immagine che dovrebbe documentare il pericolo è fasulla, viene sminuita la credibilità della causa che si vuole sostenere.


2014/02/01


Leggo.it ha pubblicato la bufala parlando di “foto della NASA” che “spaventa l'Italia”. No, cara redazione di Leggo che non controlla le fonti prima di pubblicare: quello che spaventa l'Italia non è la foto della NASA. È l'incoscienza del giornalismo che fa terrorismo psicologico partendo da qualunque cretinata. Vergogna.

Ringrazio @ItsTheMind per la segnalazione.
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Antibufala: l’UFO triangolare sulla Luna [UPD 2014/02/01]

февраля 1, 2014 8:29, by Unknown - 0no comments yet

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Da qualche giorno circola in Rete, e viene segnalata acriticamente da numerose testate giornalistiche, un'immagine (quella qui accanto) che sembra mostrare un enorme oggetto artificiale sulla Luna: una serie di punti luminosi disposti secondo una V molto regolare e situati nella zona in ombra di un cratere.

La scoperta è attribuita a un ufologo, Wowforreeel, che l'ha descritta in un video su Youtube [aggiornamento: in realtà esistono segnalazioni precedenti di questa anomalia].

Ma prima di affermare categoricamente che si tratta di una base aliena o di un veicolo extraterrestre, come hanno fatto in molti, sarebbe opportuno informarsi bene sull'origine dell'immagine. Infatti l'avvistamento non è stato fatto con un telescopio puntato verso la Luna, come ci si potrebbe logicamente aspettare, ma semplicemente guardando su Google Moon (l'opzione lunare di Google Earth) alle coordinate 22°42'42.18"N 142°34'52.70"E (link), che si trovano sulla faccia nascosta della Luna, vicino al Mare Moscoviense.

In effetti la formazione a V c'è davvero in Google Moon, ma questo non vuol dire che sia realmente presente sulla Luna. Infatti chi si è lanciato ad annunciare la scoperta di una base extraterrestre non ha considerato che le immagini pubblicate da Google Moon provengono sì dagli archivi delle sonde spaziali (in questo caso la sonda giapponese Kaguya), ma quando vengono cucite insieme per formare le viste tridimensionali di Google Moon vengono pesantemente elaborate per farle sembrare più nitide, e quest'elaborazione genera spesso quelli che in gergo si chiamano artefatti: dettagli che non esistono nella realtà.

Guardando con occhio spassionato questo presunto oggetto artificiale si nota infatti che segue esattamente i contorni dell'ombra del cratere in cui si trova. Coincidenza? No, è un fenomeno tipico del filtro di sharpening che migliora la nitidezza apparente di una foto. Tant'è vero che nei crateri vicini si notano altri puntini luminosi situati allo stesso modo al margine dell'ombra in cui si trovano. Inoltre riducendo leggermente lo zoom i puntini scompaiono. Non solo: la formazione di punti luminosi è allineata esattamente con la griglia dei pixel che compongono l'immagine.

Tutti sintomi di un semplice artefatto digitale, insomma, come confermato del resto da altre immagini a maggiore risoluzione della stessa zona acquisite da altre sonde, nelle quali la formazione a V non c'è.

Lo stesso cratere ripreso dalla sonda LROC.
Come al solito, prima di precipitarsi a pensare a un invasore spaziale triangolare sarebbe sempre opportuno interpellare chi è esperto in analisi delle immagini astronomiche, come ha fatto per esempio Discover, e dare meno credito ai dilettanti. Comunque sia, l'episodio è una buona occasione per ripassare il funzionamento delle immagini digitali in astronomia.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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