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Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Il Principe Harry si scaglia contro Fortnite e i social. Ma ha un account Instagram

16 de Abril de 2019, 16:52, por Il Disinformatico

Il principe reale Harry, perlomeno secondo quanto riporta il Daily Express, ha chiesto pubblicamente che venga bandito Fortnite. Durante una visita a una sede del YMCA a Londra ha parlato di giochi e social media che causano dipendenza, dicendo che i social producono più dipendenza delle droghe dell’alcol.

Harry ha citato specificamente Fortnite, dicendo che “il gioco non dovrebbe essere permesso... è creato per generare dipendenza. Una dipendenza per tenerti davanti al computer il più a lungo possibile. È così irresponsabile”.

A proposito dei social media ha dichiarato inoltre che “sono più pericolosi perché sono normalizzati e non ci sono restrizioni.


Harry e la moglie Meghan hanno appena lanciato con grande fanfara un account Instagram, @sussexroyal. Che immagino sia magicamente esentato dal generare dipendenza e pericolo e non tenga davanti al computer i suoi 3,2 milioni di follower.


Fonti aggiuntive: The Register, Time, Variety.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



È possibile rilevare telecamere nascoste in una camera d’albergo?

16 de Abril de 2019, 4:06, por Il Disinformatico

Questo articolo è il testo del mio podcast settimanale La Rete in tre minuti su @RadioInblu, in onda ogni martedì alle 9:03 e alle 17:03.

Credit: Andrew Barker.

Sembra la classica storia di paura a sfondo vacanziero: una famiglia neozelandese va lontano da casa, in Irlanda, e alloggia in un Airbnb. Ma il proprietario dell’Airbnb ha installato una telecamera nascosta e li spia. Come loro, ha probabilmente spiato tanti altri ospiti, catturando la loro intimità.

Questa storia è reale, ma ha una conclusione inattesa: il padre della famiglia, Andrew Barker, è un informatico e ha un notevole spirito d’osservazione. Si è accorto che una delle stanze dell’Airbnb è stranamente dotata di ben due rivelatori di fumo, e si è insospettito. Esaminandoli da vicino ha visto che uno era in realtà una telecamera di sorveglianza non dichiarata.

Il signor Barker ha coperto l’obiettivo della telecamera con un pezzo di carta igienica e poi ha usato un’app sul suo smartphone che si chiama Network Scanner per fare una scansione della rete Wi-Fi fornita dall’Airbnb, scoprendo che a quel Wi-Fi era proprio connessa una telecamera. Ne ha scoperto i dettagli tecnici con una ricerca in Google e così è riuscito ad accedere alle immagini raccolte dalla telecamera e acquisire le prove del fatto che il proprietario dell’Airbnb stava registrando immagini degli ospiti a loro insaputa.

Andrew Barker ha chiamato il proprietario e gli ha chiesto conto di quanto aveva scoperto. Il proprietario ha ammesso la presenza della telecamera solo quando è stato messo di fronte alle prove schiaccianti raccolte dall’informatico, che ha ovviamente cambiato subito alloggio.

Airbnb, contattata per informarla della situazione, che violava le sue regole, ci ha messo più di un mese a togliere dal proprio catalogo l’alloggio dello spione e nel frattempo ha continuato a inviarvi clienti, pur sapendo che c’era una telecamera sospetta, e ha rimborsato la famiglia neozelandese solo dopo che la notizia ha attirato l’attenzione dei media.

Questa vicenda ha risollevato le preoccupazioni di molti turisti; in effetti i controlli e le garanzie sulla sicurezza di queste offerte poco regolamentate sono molto minori rispetto a quelle di un albergo, anche se non sono mancati casi come quello di un motel di Seul, in Corea, presso il quale malintenzionati avevano installato telecamere nascoste per registrare in video le attività di ben 1600 ospiti e rivenderle ai guardoni, o quello di un albergo a Redcar, nel Regno Unito, dove una coppia ha scoperto una telecamera puntata sul letto e il proprietario è stato poi condannato per voyeurismo.

Sono casi rari, ma se temete questo genere di abuso la miglior difesa è scegliere alberghi di buona reputazione. Potete perlustrare la camera alla ricerca di oggetti insoliti collocati in posizioni che consentano di vedere zone particolarmente delicate, come il bagno o il letto. Qualunque telecamera, inoltre, deve avere un obiettivo visibile, anche se piccolissimo, che riflette la luce, per cui si può far buio nella stanza e usare la torcia del telefonino per fare una scansione alla ricerca di riflessi insoliti, anche dietro griglie. Se avete un dubbio, coprite gli oggetti sospetti: basta un pezzetto di carta. Poco informatico, ma molto pratico.


Fonti aggiuntive: Naked Security, SANS, Nealie Barker, Andrew Barker/Sixfortwelve, Naked Security.
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La “foto” del buco nero

16 de Abril de 2019, 2:28, por Il Disinformatico

#BreakingNews Astronomers capture first image of a #BlackHole! @ESO @ALMAObs & APEX contributed to observations of gargantuan black hole at the heart of galaxy Messier 87.#RealBlackHole
Web: https://t.co/CTJHrg5MN9
Press Release: https://t.co/HKGF6eG4ru
Credit: EHT Collaboration pic.twitter.com/MOqSNr2rxh
— ESO (@ESO) 10 aprile 2019



Con grave ritardo raccolgo brevi precisazioni sulla notizia di qualche giorno fa riguardante la prima immagine di un buco nero: il risultato scientifico è assolutamente straordinario, ma non si tratta di una foto. Non è stata ottenuta puntando dei telescopi ottici, ma dei radiotelescopi, il cui segnale è stato elaborato per generare un’immagine equivalente tramite una tecnica denominata interferometria. La struttura è reale e la luminosità corrisponde all’intensità delle emissioni, ma la scelta dei colori è arbitraria. In altre parole, se potessimo guardare con i nostri occhi, non vedremmo necessariamente giallo, bianco e arancione, ma vedremmo comunque una struttura a ciambella, con un centro scuro e una porzione più luminosa rispetto alle altre.

Un altro equivoco comune è che si tratti del buco nero al centro della nostra galassia, la Via Lattea. In realtà si tratta di quello che sta al centro della galassia Messier 87, a 55 milioni di anni luce dalla Terra.

Il comunicato dell'ESO (anche in italiano) spiega bene tutta la questione ed è pieno di fonti e riferimenti. Lo stesso vale per Astrophysical Journal Letters.

Il funzionamento generale della rete di radiotelescopi e il senso dell’immagine sono spiegati in questo video, che chiarisce che l’immagine è acquisita raccogliendo le emissioni del buco nero intorno a 1,3 mm di lunghezza d’onda, fra gli infrarossi e le microonde.

Anche Physics World offre spiegazioni molto chiare; Nature ha pubblicato una miniguida informativa in video e un articolo di accompagnamento. Sempre su Nature, il fisico Davide Castelvecchi spiega la tecnica usata, con una grafica molto chiara.

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Repubblica e la colonnina diesel del GP elettrico

15 de Abril de 2019, 2:43, por Il Disinformatico

Vado di fretta: ho un consiglio per tutti quelli che stanno commentando ironicamente la foto pubblicata da Repubblica che mostrerebbe un generatore diesel usato per caricare le auto elettriche del gran premio di Formula E di Roma. Documentatevi sui fatti prima di dare per buona la tesi sensazionalista di Repubblica.

Insinuare il paradosso che le auto elettriche vengano caricate da un generatore diesel attira un sacco di clic. Informarsi sui fatti e scoprire come stanno realmente le cose costa fatica e ne attira molti meno. Esattamente come la storia del serpente di Cicciolina.

I colleghi di Vaielettrico hanno spiegato come stanno realmente le cose per quella foto irresponsabile di Repubblica.


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La sigla di “UFO” in HD

13 de Abril de 2019, 20:00, por Il Disinformatico

Oggi è l’anniversario della nascita di Gerry Anderson, creatore di tante serie TV storiche, fra cui UFO. Motivo più che sufficiente per proporvi la sigla di questo telefilm a colori e in alta definizione.

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