Podcast del Disinformatico radiofonico del 2014/08/22
agosto 27, 2014 20:49 - no comments yetÈ disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata del 22 agosto scorso del Disinformatico radiofonico che ho preparato e condotto per la Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera. Questi i temi e i relativi articoli di approfondimento:
Creare una GIF animata partendo da un video
Comandare i semafori via computer come nei film? A volte si può
Trovare le chiavi sotto lo zerbino con Google
Falla nelle app sugli iPhone fa partire telefonate semplicemente visitando un link
Come vendicarsi degli scocciatori del telemarketing
Falla nelle app sugli iPhone fa partire telefonate semplicemente visitando un link
agosto 27, 2014 20:46 - no comments yetDue informatici, Andrei Neculaesei e Guillaume K. Ross, hanno documentato con un sito e un video una falla della sicurezza degli smartphone che usano iOS: è possibile far partire dall'iPhone della vittima una telefonata, con relativo addebito, semplicemente convincendo la vittima a toccare un link all'interno di un messaggio, senza che il dispositivo chieda alla vittima se vuole davvero fare la chiamata.
Il bello è che la falla non è segreta: è documentata nei manuali Apple. Un link contenente il suffisso tel:// seguito da un numero verrà eseguito da un'app, iniziando la chiamata verso quel numero, “senza ulteriori richieste all'utente”. Non è un difetto di iOS, ma delle singole app. Safari chiede conferma, per esempio, mentre le app di Facebook, Gmail, Google+ non la chiedono. Neculaesei fornisce anche il semplice codice HTML necessario per sfruttare il difetto di queste app.
Lo scenario tipico di sfruttamento di questo difetto è l'operatore di numeri telefonici a valore aggiunto (premium rate) che con una raffica di messaggi (costo zero) riesce a farsi chiamare da vittime inconsapevoli e quindi incassa parte del costo della chiamata. Esistono anche altre applicazioni più dannose di questo difetto, come per esempio l'uso come honeypot per l'identificazione del chiamante.
Facetime di Apple, inoltre, ha una falla separata ma analoga che permette all'aggressore di lanciare automaticamente una videochiamata e catturare l'immagine della vittima senza che la vittima abbia accettato la chiamata.
Per il momento non sono disponibili soluzioni tecniche: l'unico rimedio è non toccare link di provenienza sospetta, oppure usare telefonini non smart o diversi dall'iPhone. I dispositivi Android e Windows Phone, infatti, non si comportano in questo modo vulnerabile. Ross, che ho contattato, dice che lo stesso problema c'è anche nelle app di OS X, ma è risolvibile disabilitando le associazioni.
Surreale: complottista ricorre al copyright per censurare le sue stesse manipolazioni
agosto 26, 2014 15:06 - no comments yetQuesto articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “giuliod*” e “alfredo.alf*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Molti lettori hanno segnalato che al posto del video vedono un'immagine come quella qui accanto, che avvisa che “Questo video include contenuti di DIVIMOVE che sono stati bloccati dallo stesso proprietario per motivi di copyright”.
Sinceramente non riesco a capire quali possano mai essere questi “contenuti di DIVIMOVE” in un video che non fa altro che mostrare me, il complottista e il “moderatore” (eufemismo) del dibattito. Fra l'altro, a differenza di un altro caso che mi ha coinvolto, qui non viene indicato il punto nel quale ci sarebbero questi “contenuti”.
Potrei lasciar perdere e ripubblicare il video altrove, su siti meno grossolani di YouTtube in materia di copyright, ma non mi piace mollare e voglio proprio sapere quali sono queste presunte violazioni che avrei commesso.
Così ho avviato la procedura di contestazione.
Ho scelto l'opzione “Il mio utilizzo dei contenuti soddisfa i requisiti legali del fair use o del fair dealing ai sensi delle leggi vigenti sul copyright” e ho precisato che “Il video mostra una _porzione_ di un dibattito _pubblico_, tenuto su Google Hangout, al quale ho partecipato _personalmente_. L'uso legittimo è dato dall'esercizio del diritto di critica ai sensi della legge sul copyright. La critica è il raffronto fra dibattito pubblicato (censurato) e dibattito integrale.”
Nel frattempo mi sono messo in contatto con Divimovie ed è emerso che il mio video di confronto è stato bloccato su richiesta dell'organizzatore/moderatore del dibattito, Tommaso Minniti. Che sorpresa.
Ma guarda un po': i sedicenti paladini della verità e della trasparenza, quelli che lottano contro il sistema, quelli che contestano le censure ufficiali usano proprio la censura quando c'è un video che mostra i loro trucchetti e le loro manipolazioni.
Complimenti: una bella figuraccia per il Minniti e la sua combriccola di rivoluzionari da tastiera. Se volete esprimergli educatamente il vostro parere, il suo indirizzo di mail è tommasominniti@hotmail.com e questo è il suo canale Youtube.
Aggiornamento (19:45): Il mio video è tornato visibile. Divimove ha pubblicato questi due tweet di chiarimento:
DivimoveIT @disinformatico Ciao Paolo,fatta chiarezza sulla questione abbiamo sbloccato il video che era stato reclamato quale violazione di copyright 26/08/14 19:23 |
DivimoveIT @disinformatico Evidentemente in maniera illecita. Buon proseguimento! 26/08/14 19:24 |
È interessante notare la dicitura con la quale YouTube ha posto fine alla vertenza: “Your dispute wasn’t reviewed within 30 days, so the copyright claim on your YouTube video has now been released by DIVIMOVE” (“La tua vertenza non è stata riesaminata entro 30 giorni, per cui DIVIMOVE ha sciolto la rivendicazione di copyright sul tuo video su YouTube”). Trenta giorni? Il video è stato bloccato oggi.
Ci ho speso un po' di tempo, ma ne è valsa la pena per far emergere un'ulteriore conferma dei mezzucci e delle scorrettezze usate dai complottisti. Si sciacquano la bocca con grandi ideali e sono i primi a tradirli. Se avete amici tifosi dei vari Mazzucco e compagnia bella, indicate loro questa vicenda. Anzi, chiedete loro di farsi dire da Mazzucco che ne pensa del comportamento di Minniti.
ANSA pubblica la bufala di Breaking Bad che continua
agosto 26, 2014 9:23 - no comments yetQuesto articolo vi arriva grazie alla segnalazione di “jpaboytes” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
ATTENZIONE: l'immagine e i link presenti in questo articolo contengono spoiler per la serie televisiva “Breaking Bad”. Il testo di questo articolo, invece, non ne contiene.Non ci si può fidare nemmeno dell'ANSA, dannazione. Come vedete nello screenshot qui accanto, l'ANSA ha abboccato in pieno alla bufala partorita dal sito satirico National Report e l'ha tradotta e ripubblicata come vera.
Secondo la bufala, il popolarissimo telefilm Breaking Bad verrà prolungato per una sesta stagione nonostante ci siano, nel finale della quinta stagione, degli... impedimenti narrativi che rendono davvero implausibile una continuazione della serie. Non dico quali per evitare spoiler.
Siti come il National Report possono sembrare stupidi o addirittura dannosi, perché il loro tono serio trae in inganno chi ha poco senso critico o non conosce gli argomenti trattati, ma in realtà hanno una funzione fondamentale: smascherano le testate non satiriche che lavorano male e copiano da qualunque fonte senza fare le dovute verifiche.
Recensione: Gateway to Space
agosto 24, 2014 19:09 - no comments yetIeri sono stato alla Fiera di Udine a vedere la mostra Gateway to Space. Dal punto di vista museale non è un granché: gli oggetti autentici esposti sono pochi (la pietra lunare Apollo annunciata non c'era, o perlomeno io non l'ho vista) e le ricostruzioni delle tute esposte sono molto superficiali. Se siete appassionati di spazio, resterete probabilmente a bocca asciutta.
Ma dal punto di vista del coinvolgimento del pubblico la mostra funziona. I modelli sono grandi e belli: sono notevoli, in particolare, le repliche in grandezza reale della minuscola capsula Mercury e della grande futura capsula Orion, e il grande modello del Saturn V (ma stona il Rover, l'auto lunare delle missioni Apollo, che è una replica davvero approssimativa). I pannelli illustrativi sono ricchi e dettagliati (sia pure con qualche scivolone di traduzione), lo spazio espositivo è ampio e non soffocante e le sezioni interattive funzionano bene.
Credit: Gabriella Cordone Lisiero |
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Gli appunti giovanili di Von Braun sono una copia, non l'originale (la didascalia della mostra lo dice). |
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No, Russ 'Moon' Circling Earth non vuol dire Sonda lunare russa gira intorno alla Terra. Vuol dire “Luna” russa gira intorno alla Terra. |
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Per un fan di Skylab come me è stato un piacere vedere la replica del pavimento speciale e delle scarpe prensili usate sulla prima stazione spaziale statunitense. |
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Una copia ragionevolmente fedele del gabinetto della Stazione Spaziale Internazionale. |
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Simulacro della capsula Orion in grandezza reale. |
Fra le occasioni interattive segnalo, in particolare, la “MIR” (in realtà un simulacro visitabile molto approssimativo di una stazione spaziale), che ha la particolarità di essere ruotata rispetto al pavimento in modo che tutte le pareti interne siano inclinate (foto qui accanto), creando un fortissimo senso di disorientamento che rende bene l'idea di cosa significa trovarsi nello spazio in assenza di peso, quando gli occhi e i sensori d'equilibrio del corpo mandano al cervello segnali totalmente discordanti.
Una citazione speciale, per me, va al gimbal rig che vedete qui sotto, ispirato a quello concepito per valutare la reazione fisiologica alle sollecitazioni che possono verificarsi durante un volo spaziale. Non ho resistito. Sarà l'addestramento speciale al quale siamo sottoposti noi agenti disinformatori prezzolati del Nuovo Ordine Mondiale, saranno gli impianti bioplasmatici, sarà che io sono in realtà un rettiliano non umano, come dicono gli sciachimisti e gli altri complottisti, ma a me ha fatto molto meno effetto di quello che si potrebbe pensare guardando il video.
In conclusione: se volete avvicinare i giovani o i neofiti all'avventura spaziale, Gateway to Space è un ottimo primo passo (credo, per esempio, che il gruppetto di persone che ha seguito la mia lezione involontaria sul funzionamento in dettaglio del gabinetto spaziale davanti alla sua replica ne porterà a casa un ricordo molto particolare). Ma se siete cultori che pretendono rigore storico e precisione nelle ricostruzioni, rimarrete probabilmente delusi.