Podcast del Disinformatico del 2013/08/30
30 de Agosto de 2013, 18:56 - sem comentários aindaSto correndo per finire di (ri)scrivere un libro, per cui la faccio breve e vado subito al sodo: il podcast è qui e questi sono i temi che ho trattato stamattina per la Rete Tre della RSI. Buon ascolto e/o lettura.
- Antibufala: taxi automatici prossimamente offerti da Google
- Una semplice serie di caratteri manda in tilt Mac, iPhone e iPad
- Facebook pubblica i numeri della propria collaborazione con i governi
- Anatomia dell'attacco informatico al New York Times
LibreOffice 4.1.1 disponibile, ma occhio alla versione Mac
29 de Agosto de 2013, 16:46 - sem comentários ainda Uso da tempo un mix di NeoOffice e LibreOffice per quasi tutta la mia produzione scritta e sono da anni un fautore del software libero e dei formati aperti, per cui ho letto con piacere la notizia della disponibilità della versione 4.1.1. di LibreOffice per Windows, Mac OS X e Linux (anche in italiano).Con ancora più piacere ho letto l'annuncio che la regione autonoma di Valencia in Spagna ha migrato a LibreOffice 120.000 PC e risparmiato un milione e mezzo di euro l'anno, per i prossimi cinque anni, perché non dovrà acquistare licenze software proprietarie.
Ma mi devo associare alla raccomandazione di The Document Foundation: in ambiente di lavoro, perlomeno per chi usa Mac, è meglio restare alla versione 4.0.5 di LibreOffice, perché la 4.1.0 e la 4.1.1 hanno un baco che le rende quasi inutilizzabili per chi scrive molto: i caratteri vanno a spasso sullo schermo mentre si scrive e il cursore di testo perde il posizionamento, rendendo impossibile l'editing.
È un baco riconosciuto, che però non mi risulta sia stato corretto nelle nuove release (non è fra quelli risolti nei log di modifica (uno e due). Alla fine ho dovuto reinstallare la 4.0.5.2 dalla disperazione, per cui segnalo qui il problema nella speranza di evitare ad altri la perdita di tempo che ho subìto io. Per fortuna, essendo software libero, non ho dovuto fare salti mortali con codici di licenza e altre turpitudini.
Sulla Terra c'è un enorme canyon mai visto da occhi umani. Eccolo
29 de Agosto de 2013, 15:50 - sem comentários aindaÈ in Groenlandia, sepolto da milioni di anni da più di un chilometro di ghiaccio, e non l'ha mai visto nessuno. Ora le ricerche della NASA lo hanno rivelato: un canyon lungo 740 chilometri e profondo fino a 800 metri. L'animazione qui sotto lo rivela, sulla base dei dati forniti da un radar aerotrasportato in grado di vedere attraverso il ghiaccio.
Si sospetta che prima della formazione della coltre tombale di ghiaccio, in questo canyon scorresse un grande sistema fluviale. Abbiamo sotto il naso segreti immensi. Chi avrebbe mai detto che una struttura geologica così grande sarebbe rimasta totalmente sconosciuta fino al ventunesimo secolo?
La NASA lancia una sonda per esplorare l'atmosfera della Luna. Eh?
29 de Agosto de 2013, 15:50 - sem comentários aindaIl 6 settembre prossimo la NASA lancerà la sonda LADEE che analizzerà l'atmosfera della Luna. Avete capito bene. La Luna ha un'atmosfera, anche se incredibilmente tenue. Se ne accorsero gli astronauti delle missioni lunari Apollo, che osservarono sulla Luna dei raggi di sole teoricamente impossibili, dato che i raggi diventano visibili soltanto se incontrano le molecole di un'atmosfera.
Ma forse c'è di più: forse la polvere lunare levita. A causa delle cariche elettrostatiche indotte dalla radiazione solare e dall'impatto delle particelle cosmiche, i suoi granelli si respingono a vicenda e si sospetta che finiscano per formare delle “nuvole” visibili in controluce.
I dettagli sono in questo video:
Attacco chimico in Siria: pochi fatti, molte fantasie
29 de Agosto de 2013, 12:31 - sem comentários aindaFaccio brevemente il punto delle poche fonti non propagandistiche e di parte che possono gettare luce sul presunto attacco chimico avvenuto vicino a Damasco, in Siria, visto che i complottisti da tastiera si stanno dando parecchio da fare ipotizzando, per esempio, che si tratti di una messinscena organizzata dagli Stati Uniti, dai paesi occidentali o pro-occidentali oppure dalle forze siriane contrarie al governo di Assad per giustificare un attacco, secondo un copione già visto un po' troppe volte nella storia recente.
Il problema di questo dramma è che non ci si può fidare di nessuna delle parti coinvolte. Ognuna cerca di tirare acqua al proprio mulino di propaganda, e a differenza di altri casi (11 settembre, per esempio) non ci sono riscontri oggettivi di natura tecnica che possano chiarire oltre ogni dubbio come stanno le cose.
L'unico riscontro che si avvicina all'oggettività che ho trovato finora è il rapporto di Medici Senza Frontiere, che dice che tre ospedali hanno “accolto circa 3600 pazienti che manifestavano sintomi neurotossici nel giro di meno di tre ore la mattina di mercoledì 21 agosto 2013. Di questi è stato asserito che ne sono morti 355.” MSF, insomma, non ha riscontri di primissima mano e i suoi membri “non sono stati in grado di accedere a queste strutture”.
MSF aggiunge anche che “non può confermare scientificamente né la causa di questi sintomi né stabilire chi è responsabile dell'attacco. Tuttavia i sintomi riferiti dei pazienti, insieme allo schema epidemiologico degli eventi – caratterizzato dal massiccio influsso di pazienti in un arco di tempo breve, la provenienza dei pazienti e la contaminazione degli operatori medici e di pronto soccorso – indicano fortemente un'esposizione di massa a un agente neurotossico.”
Parole molto caute, insomma, che stridono con le immagini e i video terribili (Al Jazeera; The Revolting Syrian; elenco di video su Youtube; Boston.com) che stanno affollando Internet. Cadaveri di bambini che spingono a reazioni emotive, a fare qualcosa, qualunque cosa pur di non stare a guardare. E su queste reazioni di pancia c'è già chi ricama per trovare giustificazioni alla propria visione del mondo e magari vendere qualche libro in più. Io preferisco non ricamare e fermarmi ai fatti, che sono davvero pochi, per ora. Forse a quei pochi fatti si può aggiungere la considerazione che l'origine dell'attacco potrebbe essere resa evidente dalla sua stessa scala: se il numero delle vittime fosse molto elevato, sarebbe ben poco credibile che si tratti di un attacco improvvisato dalle forze anti-Assad e sarebbe piuttosto chiara la natura militare dell'azione. Ma è presto per dirlo.
Chiudo questi appunti pubblici con la segnalazione, come commento personale, di questa lucida sintesi storica di Charlie Stross, che sembra aver capito quello che i governi a quanto pare non riescono a ficcarsi in testa:
“le proposte nel Regno Unito e negli Stati Uniti di effettuare bombardamenti contro il regime di Assad in Siria non sono soltanto criminali (in mancanza di una decisione solida del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in merito): sono stupide. Un'avventura imperiale di questo genere può essere un caso, due possono essere una coincidenza, ma imbarcarsi in una terza entro un decennio dal fiasco grondante di sangue che è stato l'Iraq e la traumatica occupazione contro gli insorti che è stato l'Afganistan dovrebbe essere una motivazione per incarcerare qualunque politico occidentale che lo proponga in un istituto per pazzi criminali.”
Come al solito, nessuno che pensi all'unico bombardamento costruttivo: quello che recapiti medicinali e maschere antigas. Che pena.