A parte il fatto che offrirsi per scambiare conversazioni e foto con totali sconosciuti è una pessima idea oltre che un sintomo di disperazione o incoscienza, il fatto che WeChat si presta a questo genere di geolocalizzazione permette a uno stalker di scegliersi la vittima e poi scoprire dove abita, dove va a scuola o dove va a lavorare.
Oggi mi sono offerto come cavia di una prima caccia al tesoro, ma alla fine sono stato io a trovare altri utenti (alcuni con album di foto pubbliche veramente imbarazzanti per ingenuità e narcisismo). Nei prossimi giorni farò dei test di localizzazione precisa di un utente-bersaglio (consenziente, ovviamente).
Se volete saperne di più su WeChat e come disattivare questa funzione di geolocalizzazione, date un'occhiata al mio articolo sul sito della Radiotelevisione Svizzera.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
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