Per Repubblica, sulla Luna ci sono “aree piatte da abbattere”. Giornalismo a neuroni spenti
enero 4, 2019 5:50Nelle redazioni dei giornali c’è gente che crede che il giornalismo si faccia così:
- Copia il lavoro degli altri
- Sbattilo in Google Translate
- Copiaincolla il risultato senza capirlo
- Fottitene del lettore
Esempio pratico: questo articolo di Repubblica (ho alterato il link per non regalare ranking). Parla della Luna e della sonda cinese Chang’e-4 recentemente atterrata e dice testualmente:
A differenza del lato vicino della luna che offre molte aree piatte da abbattere, il lato opposto è montuoso e impervio.
Aree piatte da abbattere? Sulla Luna? E come si abbatte un’area piatta? Come è possibile scrivere un’idiozia così?
Se avete dubbi che Repubblica possa davvero aver pubblicato una cosa del genere, ecco uno screenshot e una copia permanente.
Un lettore, Fabio, ha una teoria molto plausibile. C’è un articolo del Telegraph britannico sullo stesso argomento che contiene questa frase:
Unlike the near side of the moon that offers many flat areas to touch down on, the far side is mountainous and rugged.
La traduzione corretta di questa frase parla di “aree pianeggianti sulle quali atterrare”, non di “aree piatte da abbattere”.
Fabio ha notato che immettendo questa frase in Google Translate si ottiene esattamente la stessa espressione “aree piatte da abbattere” riportata da Repubblica. Posso confermare:
Questo, a quanto pare, è quello che passa per giornalismo a Repubblica.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Il primo atterraggio sulla faccia nascosta della Luna: Cina da record
enero 3, 2019 5:39La Cina è il primo paese nella storia a far atterrare un veicolo spaziale sulla faccia nascosta della Luna, quella che non è mai visibile dalla Terra e che finora è stata soltanto vista dall’alto dalle varie sonde esplorative e dagli equipaggi delle missioni Apollo, senza mai scendervi. La sonda Chang'e-4 è atterrata poche ore fa nel cratere Von Karman, con una manovra automatica di straordinaria complessità.
Questa è la prima immagine trasmessa dalla sonda e resa pubblica dalle autorità cinesi. Chang'e-4 comunica con la Terra tramite un altro veicolo spaziale cinese, Queqiao, collocato in orbita intorno alla Luna.
![]() |
La faccia nascosta della Luna, vista per la prima volta dal livello del suolo. Credit: CNSA. |
Il cratere Von Karman è una delle poche zone pianeggianti della tormentata faccia nascosta della Luna ed è anche una delle più antiche: è quindi geologicamente molto interessante oltre a essere totalmente inesplorata. A bordo di Chang'e-4 c’è un rover, un veicolo semovente telecomandabile che verrà mandato ad esplorare il terreno circostante la zona di atterraggio.
Con questa missione la Cina si conquista un posto di assoluto rispetto nella tecnologia spaziale: la capacità di coordinamento necessaria per effettuare un allunaggio interamente automatico in una zona impervia e per mantenere le comunicazioni radio è unica nel suo genere. Né russi né americani né altri hanno tentato un’impresa del genere. Negli anni Sessanta, l’astronauta geologo Harrison Schmitt propose un allunaggio di un equipaggio sulla faccia nascosta della Luna, ma persino la coraggiosa NASA di allora bocciò l’idea come troppo complessa e rischiosa.
![]() |
Immagine della telecamera di bordo durante la discesa verso la superficie lunare. Credit: CNSA. |
![]() |
Un’immagine da una telecamera di bordo mostra una delle zampe di Chang'e-4 dopo l’allunaggio. Credit. CNSA. |
Per i perplessi che si chiedono come mai la faccia nascosta della Luna sia illuminata: è la faccia nascosta, non oscura. Nel corso della sua orbita intorno alla Terra, tutta la superficie della Luna viene prima o poi illuminata dal Sole. In questo momento, nella zona del cratere Von Karman il Sole è sorto da poco. Chang'e-4 ha quindi circa due settimane di luce continua da sfruttare per esplorare l’area di atterraggio.
Questa è la situazione dell’illuminazione attuale della Luna: il cratere Von Karman è quasi al centro di questa inquadratura.
![]() |
Credit: Alan Dyer. |
Ora non ci resta che aspettare altre immagini eccezionali e, purtroppo, la pioggia di fesserie dei giornali e telegiornali che si ostinano ad affidare la divulgazione della scienza agli incompetenti.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Violato il sito dell’Ordine Ligure dei Giornalisti
enero 2, 2019 16:02Stamattina, grazie a una segnalazione, ho visto che il sito dell’Ordine Ligure dei Giornalisti (www.odg.liguria.it) era in queste condizioni:
Era non solo esplorabile in lungo e in largo da chiunque, ma probabilmente anche modificabile, a giudicare da quest’altra schermata:
Volevo avvisare i gestori del sito, ma non avevo i loro contatti, così sono andato su Archive.org alla ricerca di una versione del sito non alterata e l’ho trovata:
Quando li ho chiamati al telefono, erano consapevoli che il sito “non funziona[va]” e il responsabile informatico era già stato allertato.
Ora il sito è come vedete qui sotto e quindi ne posso parlare:
Non si sa nulla degli aggressori, delle loro tecniche o dei danni causati dall’attacco. Il fatto che si tratti di un sito di giornalisti può indurre una certa preoccupazione, di questi tempi, ma può anche darsi che sia semplicemente un attacco fatto a caso. Il fatto che il sito fosse (a quanto sembra) accessibile e modificabile da chiunque, e violato in modo così apertamente visibile, fa pensare a un attacco dilettantesco e casuale più che a un’incursione mirata. Se avete informazioni in proposito, contattate la Polizia Postale.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Oggi una sonda visita il corpo celeste più lontano mai raggiunto: New Horizons incontra Ultima Thule
enero 1, 2019 13:50Oggi la sonda New Horizons sorvolerà Ultima Thule, un corpo celeste di cui non sappiamo praticamente nulla e di cui non sapevamo neanche l‘esistenza al momento della partenza nel 2006. Ultima Thule è il corpo celeste più lontano mai visitato da un veicolo spaziale: sta ben oltre Plutone, a circa 6,6 miliardi di chilometri dalla Terra.
Altre sonde, come le Pioneer e le Voyager, sono andate più lontano, ma sono circondate dagli abissi del cosmo in ogni direzione: New Horizons, invece, passerà radente a un piccolo mondo, dopo averci regalato nel 2015 immagini e dati eccezionali su Plutone.
Il nome formale di Ultima Thule (termine latino che indica la landa più lontana conosciuta) è 2014 MU69. Il numero 2014 indica l’anno nel quale questo oggetto è stato scoperto dai ricercatori tramite il Telescopio Spaziale Hubble. La sua enorme distanza dal Sole fa presumere che si tratti di un frammento primordiale intatto delle origini del Sistema Solare. È un museo offerto dalla natura, un libro di storia scritto forse miliardi di anni fa, a nostra disposizione se solo ci diamo da fare per andarlo a leggere.
Al momento non sappiamo quasi nulla di Ultima Thule, a parte il fatto che ha una forma allungata e un diametro approssimativo di 30 chilometri. Sappiamo che ci mette circa 295 anni a compiere un’orbita intorno al Sole.
C’è un piccolo mistero che lo riguarda: grazie al lavoro degli astronomi sparsi per il mondo, che osservano gli istanti precisi nei quali Ultima Thule passa davanti a una stella lontana dal loro punto di osservazione e deducono la forma dell’oggetto dai tempi lievementi differenti, sappiamo che questo corpo celeste ha una forma bilobata, con due masse primarie forse collegate fra loro o forse separate. Per questo dovrebbe produrre una curva di luminosità variabile, man mano che l’oggetto ruota su se stesso e mostra agli osservatori facce differenti, ma non lo fa. Non sappiamo perché: può darsi che sia semplicemente perché ruota con il proprio asse rivolto proprio verso la Terra.
![]() |
Credit: NASA/JHUAPL/SwRI/Alex Parker. |
Pensateci un attimo: siamo capaci di comandare un robot che sta a quasi sette miliardi di chilometri, così lontano che i suoi debolissimi segnali radio ci mettono sei ore alla velocità della luce per raggiungerci, e siamo capaci di fargli cambiare direzione per andare a intercettare con precisione un corpo celeste scoperto anni dopo la partenza dalla Terra. New Horizons passerà a circa 3600 km da Ultima Thule alla velocità di circa 50.000 chilometri orari. Non potrà frenare e fermarsi: avrà pochi minuti per raccogliere dati e immagini, per poi proseguire la propria corsa verso destinazioni ancora ignote.
Fra l’altro, questo robot porta un piccolo emissario di noi: un CD contenente i nomi di chi si è registrato nel 2005 nel corso di un’iniziativa pubblica della NASA. Ci sono anche il mio e quelli della mia famiglia, come avevo raccontato qui ad agosto del 2005; ora sono archiviati qui.
I primi risultati sono attesi nelle prossime ore, ma servirà molto tempo per ricevere tutti i dati e per elaborarli ed analizzarli. Oltre alle ore di viaggio del segnale radio dalla sonda, bisogna tener presente che New Horizons rivolgerà le proprie antenne verso la Terra solo al termine della visita a Ultima Thule, intorno al 9 gennaio, e inoltre trasmette molto lentamente: da 1 a 2 kbps. Ci vorranno in tutto circa venti mesi. L’esplorazione spaziale è difficile e premia solo i coraggiosi e i pazienti.
Per l‘occasione, il chitarrista dei Queen e astrofisico Brian May pubblicherà un brano musicale composto appositamente.
Se volete seguire in tempo reale l’evento, il sito della missione è Pluto.jhuapl.edu; il suo canale Youtube è qui; su Twitter trovate gli account @NewHorizons2015 e NASANewHorizons. Date anche un’occhiata alla pagina apposita di The Sky Live.
Finora questa è l’immagine più nitida ricevuta è questa, arrivata due giorni fa: a sinistra la versione grezza, a destra quella elaborata.
![]() |
Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute. |
2019/01/01 16:40
I primi segnali dalla sonda New Horizons sono stati ricevuti.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Il Corriere invita i lettori a guardare il Sole con un binocolo. Incoscienza pura
enero 1, 2019 12:03Il giornalismo generalista non perde tempo a inaugurare l’anno nuovo con una stupidaggine scientifica monumentale e oltretutto pericolosissima.
Vari lettori mi hanno segnalato questo articolo (link intenzionalmente alterato da me) sul Corriere della Sera, a firma di Silvia Morosi, che invita i lettori a guardare il Sole con un binocolo. NON FATELO MAI: rischiate la cecità permanente.
Scrive infatti la Morosi:
Altro grande evento? Il transito di Mercurio, che l’11 novembre sarà visibile come un puntino nero che passa davanti al Sole. Dalle prime ore del pomeriggio prendete in mano il binocolo: un evento che si ripeterà solo nel 2032.
Prendete in mano il binocolo per guardare il Sole. Se non riuscite a credere che un giornale possa scrivere una bestialità simile, eccovi uno screenshot e un link alla copia su Archive.is/Archive.fo per darvi la possibilità di verificare quello che il Corriere ha pubblicato:
Guardare il Sole attraverso qualunque lente è estremamente pericoloso perché la lente concentra sulla retina la luce e il calore del Sole. Questo può portare alla bruciatura permanente della retina. Non ci vuole una laurea in astronomia per pensarci.
Non è un eccesso di precauzione: è già successo anche semplicemente fissando il Sole a occhio nudo, senza lenti. Se volete una prova che rimanga impressa, un astronomo ha preso un occhio di maiale e lo ha messo per pochi secondi davanti all’oculare di un piccolo telescopio. Questo è il risultato piuttosto disgustoso:
Consigliare di guardare il Sole con un binocolo è come invitare la gente a infilare una forchetta di metallo in una presa elettrica. E questo succede nella rubrica Scienze di un giornale a tiratura nazionale.
Non solo: è stato necessario segnalare pubblicamente questo errore pericolosissimo al Corriere. Solo a questo punto il Corriere ha corretto, intorno alle 14:40. Come al solito, senza alcuna rettifica pubblica e senza alcuna parola di scuse.
Scusate, @Corriere, MA SIETE IMPAZZITI? Consigliare alla gente di GUARDARE IL SOLE COL BINOCOLO?— Paolo Attivissimo (@disinformatico) January 1, 2019
Avete delle responsabilità. pic.twitter.com/LDGG9E6h57
Questo è quello che succede quando si affida a incompetenti il compito prezioso di informare la gente. “Ma tanto è un articoletto di scienza, cosa vuoi che succeda?”
Succede che la gente perde la vista.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.