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Disinformatico

Settembre 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

40 anni di spam

Maggio 4, 2018 3:37, by Il Disinformatico

Questa è la prima mail classificabile come spam: risale al 3 maggio 1978, quando Gary Thuerk (foto qui accanto, tratta da Computerworld), un venditore della DEC (Digital Equipment Corporation, nome importante dell'informatica di quegli anni, successivamente assorbito da HP) inviò a tutti gli utenti di Arpanet, una delle reti da cui poi sarebbe nata Internet, un invito a partecipare alla presentazione del nuovo computer della sua azienda. Lo spam compie insomma quarant'anni.

Mail-from: DEC-MARLBORO rcvd at 3-May-78 0955-PDT
Date: 1 May 1978 1233-EDT
From: THUERK at DEC-MARLBORO
Subject: ADRIAN@SRI-KL
To: DDAY at SRI-KL, DAY at SRI-KL, DEBOER at UCLA-CCN, [...]

DIGITAL WILL BE GIVING A PRODUCT PRESENTATION OF THE NEWEST MEMBERS OF THE
DECSYSTEM-20 FAMILY; THE DECSYSTEM-2020, 2020T, 2060, AND 2060T. THE
DECSYSTEM-20 FAMILY OF COMPUTERS HAS EVOLVED FROM THE TENEX OPERATING SYSTEM
AND THE DECSYSTEM-10 COMPUTER ARCHITECTURE. BOTH THE DECSYSTEM-2060T
AND 2020T OFFER FULL ARPANET SUPPORT UNDER THE TOPS-20 OPERATING SYSTEM.
THE DECSYSTEM-2060 IS AN UPWARD EXTENSION OF THE CURRENT DECSYSTEM 2040
AND 2050 FAMILY. THE DECSYSTEM-2020 IS A NEW LOW END MEMBER OF THE
DECSYSTEM-20 FAMILY AND FULLY SOFTWARE COMPATIBLE WITH ALL OF THE OTHER
DECSYSTEM-20 MODELS.

WE INVITE YOU TO COME SEE THE 2020 AND HEAR ABOUT THE DECSYSTEM-20 FAMILY
AT THE TWO PRODUCT PRESENTATIONS WE WILL BE GIVING IN CALIFORNIA THIS
MONTH. THE LOCATIONS WILL BE:

TUESDAY, MAY 9, 1978 - 2 PM
HYATT HOUSE (NEAR THE L.A. AIRPORT)
LOS ANGELES, CA

THURSDAY, MAY 11, 1978 - 2 PM
DUNFEY'S ROYAL COACH
SAN MATEO, CA
(4 MILES SOUTH OF S.F. AIRPORT AT BAYSHORE, RT 101 AND RT 92)

A 2020 WILL BE THERE FOR YOU TO VIEW. ALSO TERMINALS ON-LINE TO OTHER
DECSYSTEM-20 SYSTEMS THROUGH THE ARPANET. IF YOU ARE UNABLE TO ATTEND,
PLEASE FEEL FREE TO CONTACT THE NEAREST DEC OFFICE
FOR MORE INFORMATION ABOUT THE EXCITING DECSYSTEM-20 FAMILY.


Ripesco da un mio vecchio articolo del 2003 per Apogeonline la storia di questo messaggio:

"Tutti gli utenti" è oggigiorno un'espressione un po' fuorviante, dato che all'epoca gli utenti erano talmente pochi da essere inclusi in un elenco stampato. Ma resta il fatto che fu il primo caso di disseminazione a tappeto di un annuncio commerciale tramite posta elettronica.

La reazione della comunità della Rete non si fece certo attendere: un coro di proteste quasi unanime, con l'eccezione di un giovane Richard Stallman, che inizialmente non capiva perché ci si scaldasse tanto, e anzi sembrava interessato alle applicazioni dello spam come servizio per combinare incontri galanti. Fu comunque un episodio isolato, dato che all'epoca Arpanet aveva un vero e proprio regolamento ufficiale (acceptable use policy) che ne vietava assolutamente l'uso commerciale e quindi l'invito disseminato da Thuerk era palesemente una violazione delle norme d'uso.

[...]

In quei tempi eroici non era ancora stato coniato il termine spam per indicare, appunto, lo spam come lo conosciamo oggi. Per questo battesimo bisogna attendere infatti il 31 marzo 1993, quando il moderatore Richard Depew pubblicò involontariamente duecento messaggi di fila in un newsgroup di Usenet (che non era ancora considerata parte integrante di Internet) a causa di un difetto del software che stava sperimentando.

Anche in questo caso nacque un putiferio, e gli utenti furibondi del newsgroup usarono per la prima volta il termine "spam" per indicare l'invio in massa di un messaggio non richiesto. La parola deriva dal mondo dei MUD, gli antenati dei giochi multiplayer online (niente immagini, solo testo: il motore grafico era composto dalle cellule cerebrali del giocatore), dove era in uso per definire un intasamento del sistema prodotto dalla ripetizione eccessiva, spesso generata automaticamente, di uno stesso comando. Nel parto di questo termine sono coinvolti anche un celebre sketch dei Monty Python e la Hormel Foods, che produce un alimento omonimo immortalato addirittura da un museo, ma questa è un'altra storia.


Duecento messaggi in un singolo newsgroup sono però poca cosa rispetto all'incidente successivo: nel 1994, i consulenti legali Canter e Siegel inviarono dall'Arizona un messaggio pubblicitario a tutti i newsgroup di Internet. Per un verso, fu un grande successo, dato che generò un massiccio aumento dei profitti della loro società e li rese famosi. O famigerati: per un altro verso fu infatti un autogol, dato che gli utenti insorsero di fronte a questo comportamento e soprattutto di fronte alla sfrontatezza dei due, che a differenza dei loro predecessori non si pentirono affatto del disturbo arrecato e anzi scrissero un libro per spiegare i loro metodi di spamming. Ma uno dei due, Laurence Canter, venne radiato dall'albo dalla Corte Suprema del Tennessee nel 1997, in parte a causa di questa sua campagna pubblicitaria.


Questo è il testo dello spam di Canter e Siegel:

Green Card Lottery 1994 May Be The Last One!
THE DEADLINE HAS BEEN ANNOUNCED.

The Green Card Lottery is a completely legal program giving away a
certain annual allotment of Green Cards to persons born in certain
countries. The lottery program was scheduled to continue on a
permanent basis. However, recently, Senator Alan J Simpson
introduced a bill into the U. S. Congress which could end any future
lotteries. THE 1994 LOTTERY IS SCHEDULED TO TAKE PLACE
SOON, BUT IT MAY BE THE VERY LAST ONE.

PERSONS BORN IN MOST COUNTRIES QUALIFY, MANY FOR
FIRST TIME.

The only countries NOT qualifying are: Mexico; India; P.R. China;
Taiwan, Philippines, North Korea, Canada, United Kingdom (except
Northern Ireland), Jamaica, Domican Republic, El Salvador and
Vietnam.

Lottery registration will take place soon. 55,000 Green Cards will be
given to those who register correctly. NO JOB IS REQUIRED.

THERE IS A STRICT JUNE DEADLINE. THE TIME TO START IS
NOW!!

For FREE information via Email, send request to
cs...@indirect.com


--
*****************************************************************
Canter & Siegel, Immigration Attorneys
3333 E Camelback Road, Ste 250, Phoenix AZ 85018 USA
cs...@indirect.com telephone (602)661-3911 Fax (602) 451-7617

Oggi il problema dello spam è in gran parte risolto, grazie ai potenti filtri antispam di grandi provider di mail come Google o Microsoft e anche al fatto che molti utenti usano sempre di più la messaggistica personale di WhatsApp, Telegram, Facebook e simili, ma se guardate nella cartella spam della vostra casella di posta troverete ancora le classiche offerte di prodotti per la salute e di incontri amorosi.

Secondo Statista, a settembre 2017 (il dato più recente disponibile) il 59,56% del volume globale di mail è spam, in calo rispetto al 71,1% del 2014, e gli Stati Uniti sono il suo maggiore produttore (12% del volume mondiale), seguito da vicino dalla Cina (11,25%).


Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Facebook lotta contro le fake news, ma arrivano gli influencer virtuali

Maggio 3, 2018 4:03, by Il Disinformatico

Grandi manovre in corso nella lotta contro le fake news: Facebook, uno dei maggiori luoghi virtuali di condivisione delle notizie, ha annunciato pochi giorni fa, al convegno Fighting Abuse @Scale tenutosi a San Francisco, di aver deciso di ridurre la visibilità delle notizie false, mostrandone soltanto un’immagine piccolissima e una breve descrizione testuale, mentre le storie autentiche manterranno le loro dimensioni normali. Le notizie false verranno inoltre accompagnate da articoli correlati di smentita chiaramente etichettati.




I controlli di autenticità verranno effettuati dai fact-checker, i verificatori, selezionati da Facebook. Per evitare che questi fact-checker siano sommersi di lavoro, il social network userà sistemi automatici che analizzeranno sia i testi sia le immagini per individuare nelle notizie i sintomi più ricorrenti di falsità. Combinerà inoltre le segnalazioni di questi sistemi con quelle degli utenti, in modo da lasciare ai verificatori umani soltanto i casi più difficili e rendere più efficiente il loro operato.

La lotta annunciata da Facebook va anche più a monte nel processo di generazione delle fake news: i profili creati usando identità false verranno rimossi. Il social network cercherà e chiuderà i gruppi di pagine che contengono materiale identico o molto simile e toglierà ai creatori di notizie false la possibilità di ospitare la pubblicità a pagamento, che è il motivo per il quale esistono molti profili specializzati nella produzione di fake news.

Le misure presentate sembrano molto pratiche e sensate ed evitano il rischio principale di questo genere di interventi, ossia sfociare nella censura, ma il mondo delle fake news è spesso irrazionale e imprevedibile. Quando Facebook ha tentato di etichettare esplicitamente le notizie false facendo comparire un’icona rossa di allerta, gli utenti che volevano a tutti i costi credere che quelle notizie fossero vere hanno addirittura aumentato la loro condivisione, creando un autogol notevole per le buone intenzioni del social network.




Le fake news, intanto, si spostano su altri fronti: su Instagram stanno nascendo i cosiddetti “influencer virtuali”. Gli influencer normali sono persone in carne e ossa che per varie ragioni hanno acquisito un certo seguito e quindi possono influenzare l’opinione pubblica; quelli virtuali sono dei personaggi generati tramite la grafica digitale fotorealistica, come Shudu Gram, la “prima supermodel digitale” (BBC).

A post shared by Shudu Gram (@shudu.gram) on Apr 24, 2017 at 4:36am PDT



I loro selfie, pubblicati su Instagram, sono indistinguibili da quelli delle persone reali per chi non ha l’occhio allenato, tanto che una influencer virtuale come Miquela Sousa, in arte Lil Miquela, che si presenta come una modella brasiliana diciannovenne, ha oltre un milione di seguaci e raccatta centomila “like” con una singola foto generata in realtà al computer. Miquela non esiste, se non come bit dentro un programma gestito dall’azienda che la controlla, ma la sua popolarità ha già attirato l’interesse di almeno una grande casa di moda internazionale, che le ha affidato il suo account Instagram per la presentazione della moda di autunno 2018.

A post shared by *~ MIQUELA ~* (@lilmiquela) on Apr 4, 2018 at 6:51pm PDT


Miquela costa poco, non è mai stanca, non ha abitudini riprovevoli o compagnie discutibili, non invecchia, non fa dichiarazioni imbarazzanti e fa sempre esattamente quello che vogliono i suoi padroni, a differenza degli influencer in carne e ossa, ultimamente sommersi molto spesso dagli scandali personali. Oggi Miquela e Shudu Gram offrono consigli per gli acquisti; domani potrebbero annunciare, senza scrupoli di coscienza, anche le fake news. Annunciatrici false per notizie false. Prepariamoci.


Fonti aggiuntive: Wired.com, The Cut.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Se tutta Italia usasse auto elettriche, quanta energia servirebbe? Proviamo a calcolare

Maggio 1, 2018 11:03, by Il Disinformatico

Ultimo aggiornamento: 2018/05/01 16:00.

Una delle obiezioni più frequenti all’introduzione delle automobili elettriche è che se le usassero tutti richiederebbero una quantità insostenibile di energia elettrica per caricarle. Ma è vero?

Vorrei proporvi di ragionarci sopra insieme, mettendo insieme i dati per il caso dell’Italia e facendo due conti almeno spannometrici per vedere cosa salta fuori.

Servono sicuramente alcuni dati fondamentali:

  1. Quante automobili ci sono in Italia?
  2. Quanta strada percorrono?
  3. Quanta energia elettrica servirebbe per far fare la stessa strada usando auto elettriche?
  4. Rispetto ai consumi elettrici italiani, quest’energia necessaria che percentuale è?

Due altre domande aggiuntive interessanti da porsi:

  1. Quanto peserebbero i picchi di consumo, se tutti mettessero la propria auto sotto carica la sera?
  2. Quanta superficie fotovoltaica servirebbe?

Alcune fonti probabilmente utili per ragionare anche su altri aspetti, come la composizione e l’età del parco circolante, sono nei rapporti ACI-Censis e nel documento Consumi di energia nel settore Trasporti (Gse.it).

L'idea per questo articolo nasce da questo tweet, che mostra una presentazione di Enel X a un corso di formazione per giornalisti, nella quale si afferma che se in Italia ci fossero 37 milioni di auto elettriche Tesla Model S (0,18 kWh/km) con un chilometraggio medio di 12.000 km/anno, i consumi derivanti dalle loro ricariche sarebbero 80 TWh (presumo annui) mentre le energie rinnovabili in Italia nel 2015 ammontavano a 110 TWh, ossia circa il 35% del consumo totale:

#mobilitaelettrica tutta l’Italia in supercar elettrica alimentate da #rinnovabili si può fare! Ora! @nic_arma CNR Bologna @EnelGroup @vaielettrico pic.twitter.com/PcdKW0M7GZ
— Paola Del Gaudio (@p_delgaux) 23 marzo 2018




Ringrazio @mikemoevolution per gli spunti e i dati iniziali che ha raccolto: se avete dati più precisi o aggiornati o correzioni da proporre a questo ragionamento sommario, segnalatemeli nei commenti. Questo articolo è solo un punto di partenza per ragionare sull’argomento.


1. Quante automobili ci sono in Italia?


Secondo i dati ACI sul parco veicolare al 31 dicembre 2016 riportati da Comuni-italiani.it, le auto erano circa 38 milioni (37.857.238) nel 2016. Il link riporta anche dati molto interessanti sul numero di motocicli, trasporti merci, autobus e altri veicoli.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato come open data il parco circolante dei veicoli su strada in Italia aggiornato al 25 febbraio 2017, che conta circa 44 milioni di automobili (44.353.086). Il dato non include camion, autobus e altri veicoli.


2. Quanta strada percorrono?


Facile.it parla di 11.200 km/anno di media (dati 2016), ossia 31 km/giorno. Quotidiano.net segnala, sulla base dei dati di Facile.it, anche le differenze regionali. Segugio.it parla di 15.000 km/anno (dati 2015), ossia 41 km/giorno, e di 11.000 km/anno (dati 2016). Ma questi sono i chilometri per automobilista, non i chilometri per auto, e quindi fare una semplice moltiplicazione potrebbe introdurre un errore significativo (per esempio, un automobilista che ha due auto dividerà i suoi km/anno sulle due auto).


3. Quanta energia elettrica servirebbe per far fare la stessa strada usando auto elettriche?


Prendiamo per esempio un’auto elettrica di dimensioni medie, la nuova Nissan LEAF, che ha una batteria da 40 kWh e un’autonomia di 270 km in ciclo combinato (415 km in ciclo urbano) secondo lo standard WLTP (dati Nissan).

Supponiamo, per spannometria, che i km/auto coincidano con i km/automobilista e prendiamo i casi peggiori (chilometraggio massimo e autonomia minima): per fare 11.000 km/anno, una LEAF avrebbe bisogno di 11.000/270 = 40,7 ricariche da 40 kWh, pari a 1.629 kWh/anno.

Supponiamo il caso peggiore, ossia che le auto siano 44 milioni e abbiano tutte grosso modo questo consumo elettrico: per farle andare servirebbero 71.7 TWh/anno.


4. Rispetto ai consumi elettrici italiani, quest’energia necessaria che percentuale è?


Il consumo elettrico annuo dell’Italia ammonta a circa 295 TWh (Terna 2016; da non confondere con il fabbisogno, che è pari a 314 TWh). Circa un terzo proviene da fonti rinnovabili (107 TWh, ARERA 2016). La percentuale è quindi il 24.3%.


5. Quanto peserebbero i picchi di consumo, se tutti mettessero la propria auto sotto carica la sera?


La domanda è probabilmente mal posta, perché molte auto sono parcheggiate da qualche parte per lunghi periodi anche di giorno, per cui potrebbero essere messe sotto carica anche durante il giorno, ma se qualcuno vuole cimentarsi nei calcoli, questo spazio è a sua disposizione.

6. Quanta superficie fotovoltaica servirebbe?



Secondo questi calcoli australiani, i cui parametri sono paragonabili a quelli italiani, servirebbero circa 12 metri quadri di pannelli per ogni auto. Altre info sono qui.

Per 44 milioni di auto servirebbero circa 528 milioni di metri quadri, ossia 528 kmq, pari a un seicentesimo della superficie dell’Italia (301.340 kmq) o alla superficie del comune di Monreale, in Sicilia (che cito solo perché è quella che più si avvicina al valore di 528 kmq).

Sto naturalmente ignorando dispersioni e variazioni d’insolazione per latitudine e stagione. Se avete calcoli migliori, segnalatemeli.


Ho sicuramente introdotto molte approssimazioni e semplificazioni. I commenti sono a vostra disposizione per migliorare questi conticini veloci.



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Al Corriere non sanno riconoscere un fotomontaggio evidente?

Aprile 27, 2018 13:41, by Il Disinformatico

La notizia è decisamente frivola, ma il modo in cui viene gestita dal Corriere della Sera è preoccupante. Se nelle redazioni circola gente che non è capace di accorgersi che questa foto è un fotomontaggio digitale e non è un “nuovo look”, siamo messi davvero male.

Davvero al Corriere fanno lavorare gente che non nota che i capelli sono impossibilmente davanti alla bottiglia e non vede lo scontornamento da cartone animato del volto?

Link originale (alterato per non regalare clic); copia su Archive.is (già corretta per indicare che è un fotomontaggio); post originale di Arisa su Instagram. Grazie a @giusepperestivo per la segnalazione.



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Podcast del Disinformatico del 2018/04/27

Aprile 27, 2018 13:36, by Il Disinformatico

È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di oggi del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera. Buon ascolto!

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