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Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Tesla offre consegne a marzo per tutti; il mio posto in fila non serve più

27 de Janeiro de 2019, 12:27, por Il Disinformatico

Le Tesla Model 3 stanno sbarcando in Europa: i test drive sono già in corso e le prime consegne sono previste per fine febbraio o inizio marzo.

Dopo le difficoltà iniziali, la capacità produttiva di Tesla è ora in grado di smaltire in tempi brevi anche ordini fatti al momento, per cui non ha più senso che io tenga impegnati i 1000 franchi di prenotazione che avevo versato ad aprile 2016. Li ho richiesti la settimana scorsa e Tesla me li ha già restituiti integralmente tramite bonifico sul mio conto corrente.

Come ho scritto nella mia richiesta di rimborso a Tesla, rispetto a quando ho fatto la prenotazione, due anni fa, la mia situazione personale e i miei piani di acquisto di auto sono cambiati profondamente; nel frattempo ho già acquistato un’altra auto elettrica (una Peugeot iOn di seconda mano, come ben sa chi mi segue da tempo), che uso da quasi un anno per tutti i miei spostamenti brevi. Per quelli più lunghi, ormai molto rari, uso il treno o l’auto a benzina che ho (una Opel Mokka con cambio automatico) e intendo continuare a usarla almeno fino a fine leasing, fra un paio d’anni, salvo novità improvvise. La adopero troppo poco, ormai, per giustificare un investimento in un’auto nuova.

Acquistare una Model 3 per poi usarla solo tre o quattro volte al mese sarebbe un peccato e una spesa completamente irrazionale: non ha senso parcheggiare in garage oltre 50.000 euro. La tentazione è forte, ma in questo momento le mie priorità sono da tutt’altra parte.

Non interpretate questo rimborso come una mia ritirata dalla mobilità elettrica: la mia prossima auto, quando la acquisterò, sarà sicuramente di questo tipo, e continuerò a consigliarla a chi se la può permettere economicamente e logisticamente. Spero che sarà una Tesla o qualcosa di altrettanto aggiornabile, silenzioso, poco inquinante, sofisticato ed entusiasmante da guidare: ormai tutti i principali produttori offrono veicoli elettrici a lunga autonomia e fra due anni la scelta sarà ancora più ampia. Ma non ho fretta.

Continuerò a seguire gli sviluppi delle auto elettriche e della guida autonoma in generale in questo blog, e sto raccogliendo le mie esperienze nel settore presso il blog apposito Fuori di Tesla. Ho già in programma nuove avventurette elettriche da raccontarvi e ho in coda da pubblicare, anche in video, la mia prova e recensione della Hyundai Kona elettrica.


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Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Puntata del Disinformatico RSI del 2019/01/15

26 de Janeiro de 2019, 20:18, por Il Disinformatico

È disponibile lo streaming audio e video della puntata del 25 gennaio del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera.

La versione podcast solo audio (senza canzoni, circa 20 minuti) dovrebbe essere presto scaricabile da questa sezione del sito RSI oppure qui su iTunes (per dispositivi compatibili) e tramite le app RSI (iOS/Android); la versione video (canzoni incluse, circa 60 minuti) è nella sezione La radio da guardare del sito della RSI ed è incorporata qui sotto. Buona visione e buon ascolto!

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Antibufala preventiva: no, non ci sono prove che il volo MH370 fu dirottato da un hacker

25 de Janeiro de 2019, 18:35, por Il Disinformatico

Piccolo promemoria per tutti i giornalisti italofoni che saranno tentati di copiaincollare la “notizia” dell’Express britannico riguardante un presunto “hackeraggio” del volo MH370 andato disperso nel 2014: copiare da un giornale che una prima pagina come questa significa abdicare a qualunque pretesa di serietà giornalistica. Disastri aerei accanto a culi al vento.


In dettaglio: caso mai le parole tutte maiuscole e l’uso del termine “SHOCK” nel titolo non ve l‘avessero fatto intuire, l’articolo è semplicemente un pistolotto acchiappaclic per promuovere un documentario sensazionalistico su un incidente aereo nel quale hanno perso la vita oltre duecento persone. Abbiate un po’ di rispetto, se vi ricordate ancora cosa vuol dire.

Il documentario intervista un “esperto di cyberdifesa”, Chris Roberts, che teorizza (senza alcuna prova) che l’aereo sia stato colpito da un attacco informatico. Roberts dice (anche qui senza alcuna prova) che un hacker si sarebbe potuto collegare al sistema di intrattenimento di bordo e da lì raggiungere i sistemi informatici che governano il carburante o i motori.

L’articolo dice che Roberts “ha usato questo metodo per hackerare aerei commerciali in volo fino a 20 volte”. Ma in realtà, andando a pescare gli articoli che parlano delle sue prodezze emerge che è solo lui a dire di averlo fatto. Non è in grado di dimostrarlo, e molti addetti ai lavori (fra i quali c’è Stefano Zanero) sostengono che è impossibile passare dal sistema di intrattenimento di bordo a quello di pilotaggio perché sono separati.

In altre parole, l’articolo è pura fuffa. Copiatelo a vostro rischio e pericolo.


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Microsoft Edge “banna” il Daily Mail. O quasi

25 de Janeiro de 2019, 12:05, por Il Disinformatico

Microsoft ha adottato una strategia molto particolare e forse un po’ drastica ma di certo interessante per gestire il problema delle fake news: “bannare” il Daily Mail, il secondo giornale più letto del Regno Unito e fonte prediletta di molti giornalisti di lingua italiana.

Molti utenti hanno segnalato con una certa sorpresa il fatto che visitando il sito del Daily Mail con Microsoft Edge compare un avviso (screenshot qui accanto) che dice di “procedere con cautela. questo sito web in genere non rispetta gli standard fondamentale di accuratezza e responsabilità.... Il sito pubblica ripetutamente notizie false ed è già stato costretto a risarcire danni in numerosi casi di alto profilo”.

Il giudizio si applica anche al Mail on Sunday e al MailOnline. Microsoft ha infatti preinstallato in Edge per Android e iOS le avvertenze di NewsGuard, una società fondata da giornalisti molto prestigiosi e dedicata alla valutazione della qualità delle fonti online secondo nove criteri di base:

  1. Non pubblica ripetutamente contenuti falsi
  2. Raccoglie e presenta le informazioni in modo responsabile
  3. Corregge o chiarisce gli errori regolarmente
  4. Gestisce responsabilmente la differenza tra notizie e opinioni
  5. Evita i titoli ingannevoli
  6. Rivela chi sono i proprietari e le fonti di finanziamento
  7. Etichetta chiaramente le pubblicità
  8. Rivela chi lo dirige, compresi eventuali conflitti d’interesse
  9. Fornisce informazioni sui creatori dei contenuti
NewsGuard è disponibile come estensione installabile anche in Firefox.

Il Daily Mail, da parte sua, dice che si tratta di una “classificazione egregiamente erronea”, come riferito da Naked Security.

Sarà interessante vedere cosa ne pensa NewsGuard dei vari siti d’informazione in lingua italiana, che per ora, a quanto mi risulta, non sono ancora stati classificati.
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WhatsApp limita il numero degli inoltri e dei destinatari per frenare le isterie omicide

25 de Janeiro de 2019, 8:33, por Il Disinformatico

Credit: Wikipedia.
I social network e le piattaforme di messaggistica hanno avuto un ruolo terribilmente decisivo in una serie di omicidi dettati dall’isteria di massa. Nel Myanmar, in India e nello Sri Lanka ci sono stati ben 33 morti e quasi cento feriti nel corso di una raffica di linciaggi istigati da dicerie riguardanti rapimenti di bambini. Le accuse, completamente infondate, sono state diffuse prevalentemente dagli utenti di WhatsApp.

Naked Security segnala che per cercare di arginare il fenomeno, nei mesi scorsi WhatsApp ha iniziato a limitare gli inoltri delle chat a non più di cinque persone in India, il paese che ha il record mondiale di inoltri di messaggi, foto e video. In India WhatsApp ha anche tolto un pulsante di inoltro rapido e ha etichettato in modo più esplicito i messaggi inoltrati.

Ora queste restrizioni sono state estese a tutto il mondo. Le riceveranno prima gli utenti Android e poi quelli iOS.

Si tratta di misure drastiche, necessarie per limitare la potenza di diffusione di notizie false dei singoli utenti, che prima potevano inviare un messaggio a 256 contatti, consentendo a gruppi numericamente piccoli di creare valanghe di disinformazione. Le misure sembrano essere efficaci: i primi dati dall’India indicano che gli inoltri sono calati di più del 25%. Speriamo in bene.
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