Il giornalismo italiano e l’eclissi: una grande prova di imbecillità col copiaincolla
July 28, 2018 6:30Il giornalismo italiano ha messo a nudo il proprio metodo redazionale in maniera mirabile nelle notizie sull’eclissi di Luna di ieri sera.
Molte testate hanno infatti citato l’incredibile idiozia secondo la quale la colorazione rossastra della Luna durante l’eclissi sarebbe dovuta alla vicinanza del pianeta Marte. Marte è rosso, la luna diventa rossa, non fa una grinza, giusto?
Prendetevi pure un attimo di pausa per riprendervi da questa imbecillità. Poi, se avete bisogno di fornire a qualcuno la spiegazione corretta del fenomeno, potete usare questo video della NASA, disponibile anche per qualunque giornalista che si degni di informarsi.
Fun Fact: If Earth had no atmosphere, the Moon wouldn’t turn red during a total #LunarEclipse. Filtered sunlight passing through the layer of gases surrounding our planet is what gives the Moon its gorgeous color: https://t.co/QZhx5Wt1LA pic.twitter.com/1s1rpIRwGx— NASA Ames (@NASAAmes) July 27, 2018
In parole povere: la colorazione è dovuto alla luce solare filtrata dall’atmosfera della Terra. Marte non c’entra nulla, anche perché se ne sta in questo momento a cinquantasette milioni di chilometri dalla Terra e dalla Luna.
Ma i Veri Giornalisti non si curano di quisquilie come i fatti. Cominciamo con Alessandro Belardetti su Quotidiano.net, secondo il quale “Marte colorerà di rosso la Luna”:
Alessandro Belardetti su https://t.co/kgsQS9yHfN: "A completare la giornata particolare ci penserà Marte, che colorerà di rosso la luna." Astronomia, questa sconosciuta. pic.twitter.com/QypPJlLcSA— Paolo Attivissimo (@disinformatico) July 26, 2018
Passiamo all’edizione cartacea del Corriere della Sera, dove Laura Vincenti scrive che la Luna “si colora di rosso per effetto di Marte in opposizione”:
corriere della sera - milano pic.twitter.com/Gq6kpz2maL— ale nobili (@alenobili72) 27 luglio 2018
Sottolineo che si tratta dell’edizione cartacea perché c’è chi obietta che le castronerie escono sulla versione Web, che è gratuita (come se questo fosse una giustificazione per pubblicare falsità), ma non su quella cartacea.
Non manca anche il contributo de Il Giorno, che scrive che la Luna “si colorerà di rosso grazie alla vicinanza di Marte”:
Anche secondo Il Giornohttps://t.co/MgsCYMyG7g— Valerio Mascagna (@vmaskass) 27 luglio 2018
Sarebbe interessante scoprire la "fonte" (che sembra la stessa). pic.twitter.com/so6rfHMUqy
Maria Cristina Massaro, su Repubblica (link intenzionalmente alterato), ripete la stessa scemenza astronomica e vi aggiunge anche ben due errori d’ortografia nella stessa frase. Rileggere, a quanto pare, proprio non si usa più. Grazie ad @aldolat per la segnalazione e la copia su Archive.is.
A rendere ancora più suggestivi gli sbattila colorazione rossastra assunta dal satellite grazie a Marte in "grande opposizione", cioè alla mini distanza dal nostro pianeta e al suo massimo splendore.
Screenshot per chi non riesce a concepire che il giornalismo possa essere sceso così in basso:
Nessuno dei giornali citati ha finora corretto o chiesto scusa per gli errori.
Lezioni di giornalismo che possiamo trarre da questa storia:
- Rileggere quello che si scrive non si usa più.
- Le redazioni fanno lavorare persone alle quali mancano le conoscenze più elementari.
- I giornalisti fanno copiaincolla gli uni dagli altri, e senza chiedersi se quello che copiano ha vagamente senso.
- Le redazioni, pur avvisate, non correggono gli errori e non pubblicano rettifiche.
- Conclusioni: ai giornali non gliene frega nulla di fottere il lettore e pubblicare notizie false. Non sono errori occasionali, è proprio metodo redazionale. Se questo è il loro modo di fare giornalismo, non si lamentino che il giornalismo sta morendo per colpa di Internet. Questo tipo di giornalismo merita di morire.
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Podcast audio del Disinformatico del 2018/07/27
July 27, 2018 17:01È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di oggi (27 luglio) del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera. Questa settimana la registrazione video della diretta non è disponibile.
Con questa puntata la trasmissione va in pausa estiva e tornerà venerdì 7 settembre.
Tutti i podcast (audio) più recenti sono ascoltabili in streaming e scaricabili da questa pagina del sito della RSI. Buon ascolto!
No, stanotte Marte non sarà grande come la Luna. E la Luna non diventerà rossa per via di Marte
July 27, 2018 16:15Ultimo aggiornamento: 2018/07/27 21:10.Siti parodistici come ScienceInfo (link intenzionalmente alterato) stanno diffondendo di nuovo la bufala secondo la quale il 27 luglio 2018, oggi, il pianeta Marte apparirà grande come la Luna.
La notizia è falsa ed è una versione aggiornata di una bufala che risale almeno al 2003 e che ho raccontato qui nel 2009.
I fatti sono ben diversi: in questi giorni il pianeta Marte raggiungerà la sua distanza minima dalla Terra (circa 57,7 milioni di chilometri). Il valore minimo assoluto verrà raggiunto il prossimo 31 luglio. Anche se Marte si avvicina e allontana periodicamente rispetto alla Terra ogni due anni circa, l’entità dell’avvicinamento è variabile e in questo caso è dal 2003 che non raggiunge un valore minimo così relativamente basso.
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Credit: Bruce Betts / JPL Solar System Simulator |
Ma Marte non sarà affatto grande come la Luna: continuerà ad essere un puntino, se visto a occhio nudo, e continuerà a servire un telescopio per poterlo osservare in dettaglio. Marte sarà più brillante del solito (più di Giove e di Sirio), ma nulla più. In un telescopio la differenza di dimensioni di Marte rispetto a quando è più lontano dalla Terra sarà notevole, ma questa differenza non sarà percepibile a occhio nudo.
L’eclissi di Luna annunciata per stasera, invece, non è una bufala e sarà un’occasione anche per osservare Marte. Per maggiori informazioni potete consultare il sito dell’Unione Astrofili Italiani, e fate attenzione alle baggianate scritte da giornalisti che s’improvvisano astronomi. In particolare, sta circolando col copiaincolla questa incredibile idiozia:
Alessandro Belardetti su https://t.co/kgsQS9yHfN: "A completare la giornata particolare ci penserà Marte, che colorerà di rosso la luna." Astronomia, questa sconosciuta. pic.twitter.com/QypPJlLcSA— Paolo Attivissimo (@disinformatico) July 26, 2018
corriere della sera - milano pic.twitter.com/Gq6kpz2maL— ale nobili (@alenobili72) July 27, 2018
Sì, la foto nel secondo tweet mostra un articolo del Corriere della Sera che dice che la Luna “si colora di rosso per effetto di Marte in opposizione”.
Anche secondo Il Giornohttps://t.co/MgsCYMyG7g— Valerio Mascagna (@vmaskass) July 27, 2018
Sarebbe interessante scoprire la "fonte" (che sembra la stessa). pic.twitter.com/so6rfHMUqy
Fonti aggiuntive: Metabunk, Planetary.org, Slate.
Windows 10 non si riavvierà per aggiornarsi nei momenti più inopportuni: lo garantisce l’intelligenza artificiale
July 27, 2018 6:40 Ci sono tre fondamentalmente tre situazioni più imbarazzanti e irritanti che possono capitare durante una presentazione in pubblico: rendersi conto di avere la patta aperta dopo che hai iniziato la presentazione, veder partire lo screensaver con le tue foto intime, e assistere impotenti all’avvio degli aggiornamenti del sistema operativo, magari con tanto di riavvio obbligato e inarrestabile. Ti fermi troppo a lungo a spiegare una slide, il PC pensa che tu non stia lavorando e fa partire gli aggiornamenti. Se, come me, frequentate convegni, avrete assistito a questi disastri e magari ne sarete anche stati protagonisti.
Il prossimo aggiornamento di Windows 10, dice Ars Technica, userà tecniche di machine learning per rendere meno irritanti i riavvii necessari per installare gli aggiornamenti. Queste tecniche tenteranno di capire quando vi assentate dal computer solo per una pausa caffé o state appunto facendo una presentazione e quindi non è il momento di lanciare aggiornamenti.
Questa misura si è resa necessaria perché molti utenti rinviavano gli aggiornamenti di sicurezza così a lungo che restavano vulnerabili per mesi. Windows 10 ha cercato di compensare questa disattenzione riavviandosi automaticamente quando è disponibile un aggiornamento. Con il nuovo sistema, Windows non si limiterà a rilevare l’inattività di mouse e tastiera oppure la riproduzione di un video e tenterà di distinguere fra pause brevi e lunghe. Speriamo in bene.
Twitter blocca chi si chiama “Elon Musk” ma non è Elon Musk
July 27, 2018 6:24Come mai sembra che Twitter ce l’abbia con Elon Musk, il boss di Tesla e SpaceX? The Verge segnala che da qualche giorno chiunque cambi il proprio screen name (l’identificativo accanto al nome del profilo) in “Elon Musk” viene bloccato automaticamente.
Una decisione drastica e curiosa, che però ha una spiegazione molto seria: si stanno infatti moltiplicando i truffatori che creano account Twitter i cui screen name sono uguali o molto simili a quelli di personaggi molto famosi. Elon Musk (@elonmusk), con i suoi circa 22 milioni di follower, è particolarmente preso di mira, e i disattenti ci vanno di mezzo.
La truffa funziona così: il vero Elon Musk pubblica un tweet. Subito dopo un truffatore gli risponde usando un account che usa lo screen name di Musk e la sua icona, come mostrato qui sotto: il primo tweet è autentico, mentre quelli nel riquadro sono scritti dall’impostore.
Il truffatore, fingendo di essere Musk, annuncia una svendita di bitcoin o criptovalute, dicendo che chi gli manda delle criptovalute le riceverà moltiplicate per dieci. Gli utenti che seguono Musk e non notano la sostituzione di persona pensano che l’offerta arrivi dal miliardario: così non si pongono domande sul motivo per cui Elon Musk dovrebbe regalare soldi e cascano nella trappola. Chi invia criptovalute agli impostori non rivedrà mai più i propri averi.
Prevengo gli increduli che dubitano che qualcuno possa abboccare all’inganno: su milioni di follower c’è sempre l’ingenuo o il vulnerabile che ci casca. Capita che ci caschino anche i giornalisti disattenti.
Questa forma di protezione verrà probabilmente estesa anche ad altri nomi celebri. Nel frattempo, fate attenzione agli impostori.
Fonte aggiuntiva: Hot for Security.