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Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Podcast audio e video del Disinformatico del 2018/07/06

6 de Julho de 2018, 11:57, por Il Disinformatico

È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di oggi (6 luglio) del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera.

Tutti i podcast (audio) più recenti sono ascoltabili in streaming e scaricabili da questa pagina del sito della RSI; lo streaming video integrale, se disponibile, è archiviato qui oppure presso www.rsi.ch/web/webradio ed è incorporato qui sotto. Buon ascolto e buona visione!

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Alcuni smartphone Samsung sono accusati di mandare foto a caso e di nascosto

6 de Julho de 2018, 6:33, por Il Disinformatico

Se avete l’abitudine molto diffusa di custodire foto intime sul vostro smartphone, fate attenzione, perché potreste scoprire che il telefonino le ha simpaticamente mandate a qualcuno dei vostri amici di nascosto.

Almeno due smartphone della Samsung, i Galaxy S9 e S9+, sono infatti accusati di avere un difetto per cui l’app Samsung Messages, usata per la gestione dei messaggi, manda foto senza che l’utente gliel’abbia chiesto e senza segnalare di averlo fatto.

Un utente dice che il telefonino ha mandato tutte le sue foto alla sua ragazza nel corso di una notte; un altro ha segnalato che le sue foto sono state mandate a varie persone presenti nella sua rubrica dei contatti. Se chi le ha ricevute non lo segnala, gli utenti non hanno modo di sapere che questi invii sono avvenuti.

Samsung per ora si è limitata a dire che è al corrente di queste segnalazioni e che i tecnici le stanno esaminando. In attesa che venga chiarita la dinamica di questo strano problema, per prudenza conviene andare nelle Impostazioni e poi scegliere App e Notifiche, selezionare Samsung Messenger e poi Autorizzazioni, negando l’accesso alla fotocamera e all’archivio foto.


Fonti: Sophos, BoingBoing.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Youtuber denunciato per violazione di copyright. Sulla propria canzone

6 de Julho de 2018, 6:19, por Il Disinformatico

Il copyright e i controlli online contro le sue violazioni sono di attualità in seguito alla recente polemica sulla proposta di direttiva europea sul diritto d’autore.

Chi usa Youtube sa bene che questi controlli sono a dir poco imprecisi. Io stesso ho ricevuto varie contestazioni da Youtube per presunta violazione del copyright perché avevo pubblicato un video contenente i dialoghi degli astronauti sulla Luna, che come materiale NASA sono di dominio pubblico.

Ma ci sono casi ancora più bizzarri, come quello dello Youtuber Paul Davids, che nei propri video insegna a suonare la chitarra. Youtube gli ha segnalato che un suo video sta violando il copyright per un brano che è suo.

Qualcuno, infatti, ha preso un suo brano, gli ha aggiunto una voce e lo ha messo su Youtube. E Youtube ha accusato Davids di aver copiato. Come se non bastasse, la monetizzazione del video di Davids finisce in tasca al pirata.

Il comportamento assurdo dei sistemi di controllo dei contenuti, come il Content ID di Youtube, ha già fatto pasticci in passato. Nel 2010 Youtube ha vietato per qualche tempo a Justin Bieber di pubblicare sulla piattaforma video la propria nuova canzone perché qualcun altro l’aveva caricata prima di lui.


Fonte: BBC.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Vittima della “truffa del principe nigeriano” riceve una lettera di rimborso. Sul serio

6 de Julho de 2018, 5:21, por Il Disinformatico

Conoscete benissimo la “truffa alla nigeriana” o “truffa del 419” (dal numero dell’articolo di legge nigeriano che la punisce): una mail di un sedicente principe della Nigeria che vi offre di condividere con lui un’enorme somma di denaro se lo aiutate. Basta che versiate un piccolo anticipo per le pratiche burocratiche. La vittima paga, ma non vede mai la somma promessa: c'è sempre qualche problema che richiede altri soldi per risolverlo. Man mano le somme versate si accumulano e possono ammontare a decine o centinaia di migliaia di dollari, euro o franchi.

Una variante particolarmente crudele di questa truffa prende di mira chi ne è già stato colpito: la vittima riceve una mail da un sedicente “ufficio rimborsi” che promette di restituire le cifre versate. Basta mandare all’ufficio rimborsi (che in realtà è gestito da una banda di truffatori) un piccolo anticipo per le pratiche burocratiche. Potete immaginare come vada a finire.

Ma a Fred Haines, una vittima della truffa del primo tipo che abita in Kansas, a Wichita, è andata un po’ diversamente. Haines era stato truffato dal 2005 al 2008 con il miraggio di una finta eredità di 64 milioni di dollari promessagli da un falso funzionario governativo nigeriano. Ci aveva creduto al punto di ipotecare la propria casa per poter mandare al “funzionario” ben 110.000 dollari di anticipi necessari per sbloccare la presunta eredità.

Di recente a Haines, che oggi ha 77 anni, è arrivata una lettera di offerta di risarcimento da un “procuratore generale”. Un seguito della truffa? Stavolta no. Il procuratore generale (general attorney) era infatti quello del suo stato e l’offerta di risarcimento era reale.

La Western Union, in accordo con il Dipartimento di Giustizia statunitense, ha infatti stanziato ben 586 milioni di dollari per risarcire le vittime americane e canadesi di questa truffa, perché alcuni dei suoi dipendenti erano stati complici dei truffatori e avevano aiutato a frodare le vittime.

Il procuratore generale del Kansas ha così inviato una lettera a tutte le persone che avevano inviato ingenti somme di denaro a vari paesi a rischio, circa 25.000, chiedendo se erano state raggirate. Haines ha risposto, mostrando tutta la propria documentazione, e ha ricevuto 110.000 dollari di risarcimento.

Una storia di truffe con un lieto fine è una rarità che è piacevole poter raccontare, ma attenzione: non deve far pensare che magari quella mail dal “procuratore generale” o dall’“avvocato” è reale e che bisogna darle seguito per farsi risarcire. La regola di fondo è semplice: se per avere soldi devo prima mandarne, è sicuramente una truffa.


Fonti: Sophos, Kansas City Star. Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
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Fortnite, decine di migliaia di giocatori infettati da cheat

6 de Julho de 2018, 3:33, por Il Disinformatico

Un paio di settimane fa ho messo in guardia contro le false versioni di Fortnite per Android che rubano soldi dai conti degli smartphone delle vittime. Stavolta la trappola per i giocatori di Fortnite arriva sotto forma di falso cheat (trucco per barare e ottenere vantaggi in un gioco).

Uno di questi cheat prometteva di generare le monete interne al gioco, i cosiddetti V-Buck, e di dare accesso a un aimbot, ossia un sistema che automatizza la mira e permette di centrare gli avversari senza dover usare alcuna abilità o precisione manuale.

In realtà si trattava di un adware che infettava i loro dispositivi e iniettava pubblicità, i cui incassi andavano ai truffatori. Se ne è accorta Rainway, una società che offre videogiochi in streaming: ha visto che il falso cheat era stato scaricato circa 78.000 volte e ha contattato il sito che lo ospitava inconsapevolmente. Il cheat è stato prontamente rimosso.

Come regola generale, non scaricate programmi da fonti sconosciute, specialmente se promettono di offrire qualcosa di troppo bello per essere vero. E detto fra noi, barare a un videogioco è davvero patetico.


Fonte aggiuntiva: Ars Technica. Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
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